Consiglio di Stato sezione III sentenza 4 febbraio 2016, n. 442 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale Sezione Terza ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 7106 del 2015, proposto da: ESTAR – Ente di Supporto Tecnico Amministrativo Regionale, in persona del Direttore...
Categoria: Consiglio di Stato
Consiglio di Stato, sezione VI, sentenza 29 gennaio 2016, n. 362. Non può ravvisarsi a carico della Amministrazione un obbligo giuridico di estendere gli effetti del giudicato a soggetti estranei alla lite; essendo quasto un potere ampiamente discrezionale, a fronte del quale pertanto non sussiste un diritto soggettivo a tale estensione, come sostiene la parte appellante. Gli effetti del giudicato possono estendersi ai terzi solo se l’atto annullato è indivisibile e a contenuto inscindibile oppure ha carattere collettivo: requisiti nel caso di specie insussistenti
Consiglio di Stato sezione VI sentenza 29 gennaio 2016, n. 362 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale Sezione Sesta ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 5827 del 2015, proposto da: Ha.-Ll. (It.) s.r.l.; contro Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato -Antitrust;...
Consiglio di Stato, sezione VI, sentenza 29 gennaio 2016, n. 367. Il giudice non può valutare le ragioni difensive della parte ricorrente, senza avere prima esaminato e respinto le censure prospettate in via incidentale, per contestare la legittimità dell’ammissione della ricorrente stessa ad una procedura di gara. Il ricorso incidentale deve essere esaminato prima del ricorso principale, qualora abbia carattere escludente, ossia quando con esso venga contestata la legittimazione a ricorrere del ricorrente principale in quanto avrebbe dovuto essere escluso ma non lo è stato per un errore dell’Amministrazione; ciò ad eccezione dell’ipotesi in cui siano rimasti in gara solo due concorrenti e le rispettive offerte siano affette da vizio afferente la medesima fase procedimentale
Consiglio di Stato sezione VI sentenza 29 gennaio 2016, n. 367 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale Sezione Sesta ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 8717 del 2015, proposto dalla società Am. Co. Srl Un.; contro Ministero per i Beni e le...
Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 29 gennaio 2016, n. 372. Il termine di presentazione della domanda di rinnovo non è termine perentorio, pertanto, anche una presentazione tardiva, (comunque avvenuta prima dell’adozione, da parte dell’Amministrazione, di provvedimenti sanzionatori della permanenza in Italia divenuta ormai privo di titolo) comporti l’obbligo di esaminare la domanda. Il medesimo principio può essere applicato alla domanda di conversione.
Consiglio di Stato sezione III sentenza 29 gennaio 2016, n. 372 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale Sezione Terza ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 4011 del 2015, proposto da: -OMISSIS-; contro Ministero dell’Interno; per la riforma della sentenza breve del T.A.R....
Consiglio di Stato, sezione V, sentenza 3 febbraio 2016, n. 424. Nelle procedure di affidamento di appalti pubblici l’indicazione degli oneri per la sicurezza aziendale costituisce un precetto inderogabile ai sensi del combinato disposto degli artt. 86, comma 3-bis, e 87, comma 4, cod. contratti pubblici e 26, comma 6, t.u. sicurezza sul lavoro di cui al d.lgs. n. 81/2008, al cui rispetto le imprese partecipanti sono tenute anche in assenza di esplicita previsione di lex specialis, e la cui violazione rende legittima l’esclusione dalla gara
Consiglio di Stato sezione V sentenza 3 febbraio 2016, n. 424 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale Sezione Quinta ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 477 del 2014, proposto dalla Co.Re. – Co. e Re. s.r.l. ed altri; contro Comune di (omissis);...
Consiglio di Stato, sezione V, sentenza 3 febbraio 2016, n. 402. Lo strumento previsto dall’art. 243-bis, d.lgs. n. 163 del 2006 (recante “Informativa in ordine all’intento di proporre ricorso giurisdizionale”) non è posto a tutela di una posizione giuridica soggettiva, ma è finalizzato a sollecitare l’amministrazione ad un eventuale riesame, comunque non obbligatorio, del proprio operato in autotutela, il cui esito negativo per l’istante ha natura meramente confermativa del provvedimento contestato, privo di carattere lesivo rispetto a quest’ultimo e dunque non comportante alcun onere di impugnativa
CONSIGLIO DI STATO SEZIONE V SENTENZA 3 febbraio 2016, n. 402 SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 4747 del 2015, proposto dall’Impresa Genovese geom. Vincenzo, in proprio e quale capogruppo mandataria del raggruppamento temporaneo con l’impresa La Tiriolese s.n.c., rappresentata e difesa dagli avvocati Alfredo Gualtieri e Demetrio Verbaro, con domicilio eletto presso l’avvocato...
Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 27 gennaio 2016, n. 280. Un utile all’apparenza modesto può comportare un vantaggio significativo, sia per la prosecuzione in sé dell’attività lavorativa, sia per la qualificazione, la pubblicità, il curriculum derivanti per l’impresa dall’essere aggiudicataria e dall’aver portato a termine un appalto pubblico. Pertanto nelle gare pubbliche non è possibile stabilire una soglia minima di utile al di sotto della quale l’offerta deve essere considerata anomala, al di fuori dei casi in cui il margine positivo risulti pari a zero
Consiglio di Stato sezione III sentenza 27 gennaio 2016, n. 280 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale Sezione Terza ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 3079 del 2015, proposto da Si. s.r.l.,; contro – Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti Marche Nord; – ditta...
Consiglio di Stato, sezione VI, sentenza 28 gennaio 2016, n. 340. Ai sensi dell’art. 263, c. 2, d.P.R. n. 207/2010, i servizi di cui all’art. 252 d.P.R. n. 207 del 2010 (attinenti all’architettura e all’ingegneria), valutabili ai fini dell’integrazione dei requisiti economico-finanziari e tecnico-organizzativi, devono essere iniziati, ultimati e approvati nel decennio o nel quinquennio antecedente la data di pubblicazione del bando. La prescrizione dell’ultimazione dei servizi nel periodo di riferimento risponde alla ratio che solo i servizi ultimati – sebbene relativi ad appalti di lavori ancora in corso – ed attestati nelle forme di legge danno la garanzia dell’idoneità e dell’affidabilità tecnico-organizzativa e professionale del concorrente, mentre le prestazioni professionali non ultimate (da non confondere con i lavori ancora in corso cui le prestazioni di ingegneria o architettura si riferiscono) potrebbero risultare svolte in modo irregolare o non conforme alle regole d’arte o alle condizioni contrattuali
Consiglio di Stato sezione VI sentenza 28 gennaio 2016, n. 340 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale Sezione Sesta ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 9224 del 2015, proposto da: Ente Parco Regionale del Partenio; contro B. s.r.l., anche in qualità di...
Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 29 gennaio 2016, n. 346. Benché il contratto di avvalimento non possa essere ricondotto ad alcuna specifica tipologia, tanto che ne è stata più volte ribadita la sua atipicità lasciata all’autonomia negoziale delle parti, la prova dell’effettiva disponibilità delle risorse dell’ausiliario da parte dell’ausiliato comporta, però, la necessità che il contratto si sostanzi in relazione alla natura ed alle caratteristiche del singolo requisito, e ciò soprattutto nei settori dei servizi e delle forniture, dove non esiste un sistema di qualificazione a carattere unico ed obbligatorio, come accade per gli appalti di lavori, ed i requisiti richiesti vengono fissati di volta in volta dal bando di gara. Le regole dettate dall’art. 49 del d. lgs. 163/2006 e dall’art. 88 del d.P.R. 207/2010 in materia di avvalimento, pur finalizzate a garantire la serietà, la concretezza e la determinatezza di questo, non devono, quindi, essere interpretate meccanicamente né secondo aprioristici schematismi concettuali, che non tengano conto del singolo appalto e, soprattutto, frustrando la sostanziale disciplina dettata dalla lex specialis
Consiglio di Stato sezione III sentenza 29 gennaio 2016, n. 346 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale Sezione Terza ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 7039 del 2015, proposto da: GA. s.r.l., in persona del legale rappresentante pro tempore; contro Ga. Ho....
Consiglio di Stato, sezione VI, sentenza 29 gennaio 2016, n. 358. In materia di abusi edilizi commessi da persona diversa dal proprietario la posizione di quest’ultimo può ritenersi neutra rispetto alle sanzioni previste dal d.P.R. 380 del 2001 e, segnatamente, rispetto all’acquisizione gratuita al patrimonio comunale dell’area di sedime sulla quale insiste il bene, quando risulti, in modo inequivocabile, l’estraneità del proprietario stesso rispetto al compimento dell’opera abusiva ovvero risulti che, essendone venuto a conoscenza, il proprietario si sia poi adoperato per impedirlo con gli strumenti offertigli dall’ordinamento
Consiglio di Stato sezione VI sentenza 29 gennaio 2016, n. 358 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale Sezione Sesta ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 3191 del 2015, proposto dalla società M. Im. a r.l., in persona del legale rappresentante pro tempore...