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Consiglio di Stato, sezione V, sentenza 16 marzo 2016, n. 1057. Il principio di pubblicità delle sedute di gara è posto a fondamento della trasparenza dell’azione amministrativa e la mancata osservanza compromette in radice tutti i successivi atti posti in essere dalla stazione appaltante

Consiglio di Stato sezione V sentenza 16 marzo 2016, n. 1057 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale Sezione Quinta ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 6921 del 2013, proposto da: Po. S.a.s. di So. Ce. Gi. & C., in persona del legale...

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Consiglio di Stato, sezione V, sentenza 16 marzo 2016, n. 1058. Va riconosciuta legittimazione attiva in capo alle amministrazioni comunali in materia ambientale, quante volte la realizzazione di un’opera sul territorio di un comune limitrofo possa potenzialmente comportare un pregiudizio; è a tal fine sufficiente una prospettazione delle temute ripercussioni su un territorio comunale collocato nelle immediate vicinanze dell’opera da realizzare

Consiglio di Stato sezione V sentenza 16 marzo 2016, n. 1058 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale Sezione Quinta ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 6422 del 2015, proposto da: Comune di (omissis), in persona del Sindaco in carica, rappresentato e difeso...

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Consiglio di Stato, sezione V, sentenza 16 marzo 2016, n. 1059. Se le operazioni elettorali sono state viziate da gravi irregolarità devono essere annullate tutte le operazioni elettorali, e non si può utilizzare la cd. “prova di resistenza”. La sentenza ha motivato che nel caso di specie era stata accertata la presenza di schede intestate al Comune che aveva indetto le elezioni, ma che riportavano all’interno i contrassegni di altri Comuni, e di ciò non vi era traccia nel verbale delle Sezioni elettorali

Consiglio di Stato sezione V sentenza 16 marzo 2016, n. 1059 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale Sezione Quinta ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 4248 del 2015, proposto da: Ro. Ca., rappresentata e difesa dall’avvocato Pa. Ma., con domicilio eletto presso...

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Consiglio di Stato, sezione V, sentenza 16 marzo 2016, n. 1063. La presentazione dell’istanza per conseguire la v.i.a. (fase necessaria per avviare la bonifica del sito e l’ampliamento della discarica) da parte di una società rientrante nel genus delle imprese pubbliche che gestiscono servizi d’interesse generale, s’iscrive nel rapporto dialogico-collaborativo (recte di leale collaborazione secondo la dizione di matrice costituzionale) che informa il modulo c.d. pluristrutturale, riconducibile al principio di buon andamento dell’azione amministrativa (cfr. Cons. St., sez. V, 9 luglio 2012 n. 3996), prima ancora che (essere confinato) al coordinamento delle funzioni amministrative fra enti territoriali autonomi di cui agli artt. 118 e 120 cost. A questa stregua, l’omessa presentazione dello studio di impatto ambientale, espressamente richiesto dall’art. 22 d.lgs. n. 152/2006, evidenza un’ingiustificata carenza progettuale, atteso che rientra nella missione (pubblicistica) assunta dalla società quella di acquisire, a monte della fattibilità dell’ intervento, tutti gli elementi di natura tecnica in grado di corroborare preventivamente la conformità ambientale della bonifica e dell’ampliamento della discarica. Di converso, è nell’interesse della Regione definire sollecitamente il procedimento in esame riconoscendo alla società il ruolo pubblico concretamente rivestito nella realizzazione dell’intervento e nel promuovere il procedimento strumentale alla corretta gestione del servizio pubblico di smaltimento rifiuti, da definirsi sotto l’egida della leale collaborazione fra amministrazioni lato sensu intese

Consiglio di Stato sezione V sentenza 16 marzo 2016, n. 1063 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale Sezione Quinta ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 8760 del 2015, proposto da: Regione Autonoma del Friuli Venezia Giulia, in nome del presidente pro-tempore, rappresentata...

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Consiglio di Stato, sezione V, sentenza 17 marzo 2016, n. 1090. Va sottoposto all’Adunanza Plenaria, il seguente quesito di diritto: se il principio enunciato dall’Adunanza Plenaria n. 9/2015 (con la quale è stata esclusa la doverosità dell’uso dei poteri di soccorso istruttorio nei casi in cui la fase procedurale di presentazione delle offerte si sia perfezionata prima della pubblicazione della decisione dell’Adunanza Plenaria 20 marzo 2015, n.3, con la quale è stato chiarito che l’obbligo, codificato all’art.87, comma 4, d.lgs. cit., di indicazione degli oneri di sicurezza aziendale si applica anche agli appalti di lavori), è rispettoso dei principi euro-unitari, di matrice giurisprudenziale, della tutela del legittimo affidamento e di certezza del diritto, dei principi di libera circolazione delle merci, di libertà di stabilimento e di libera prestazione di servizi, di cui al Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea (TFUE), nonché dei principi che ne derivano, come la parità di trattamento, la non discriminazione, il mutuo riconoscimento, la proporzionalità e la trasparenza

Consiglio di Stato sezione V sentenza 17 marzo 2016, n. 1090 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale Sezione Quinta ha pronunciato la presente SENTENZA NON DEFINITIVA CON ORDINANZA DI RIMESSIONE ALL’ADUNANZA PLENARIA DEL CONSIGLIO DI STATO sul ricorso numero di registro generale 1982 del 2015, proposto da:...

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Consiglio di Stato, sezione V, sentenza 16 marzo 2016, n. 1081. L’opzione sottesa alla suddivisione o meno in lotti dell’appalto è espressiva di scelta discrezionale non suscettibile di essere censurata in base a criteri di mera opportunità, tanto più nel caso in cui l’unitarietà sia imposta dall’oggetto dell’appalto e dalle modalità esecutive scaturenti dalle situazione materiale e giuridica dei luoghi entro cui operare

Consiglio di Stato sezione V sentenza 16 marzo 2016, n. 1081 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale Sezione Quinta ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 5806 del 2015, proposto da: Ve. Spa, in nome del legale rappresentante, rappresentata e difesa dall’avv. Si....