Consiglio di Stato sezione IV sentenza 15 aprile 2016, n. 1520 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale Sezione Quarta ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso n. 1189/2015 RG, proposto dal Comune di (omissis), in persona del Sindaco pro tempore, rappresentato e difeso dall’avv. Gi. Ca., con...
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Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 15 aprile 2016, n. 1532. La responsabilità precontrattuale sorge quando tra le parti erano in corso trattative, giunte ad un punto tale da far sorgere il ragionevole affidamento per la conclusione del contratto, ed una parte interrompa queste trattative senza un giustificato motivo. La sentenza ha anche precisato che questa responsabilità può sorgere nella fase successiva alla scelta, e che il recesso dalle trattative da parte della pubblica amministrazione comporta la violazione dei doveri di buona fede, correttezza, lealtà, ed anche dell’affidamento del privato
Consiglio di Stato sezione III sentenza 15 aprile 2016, n. 1532 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale
È stata sottoposta alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea la questione se è compatibile con la normativa comuniTARia quella nazionale che impedisce all’operatore economico di indicare altra impresa al posto di quella originariamente indicata quale “impresa ausiliaria”. L’ordinanza ha rilevato che l’operatore economico è escluso dalla gara per un fatto che non è a lui riconducibile, né oggettivamente, né soggettivamente. Consiglio di Stato, sezione IV, ordinanza 15 aprile 2016, n. 6073.
Consiglio di Stato sezione IV ordinanza 15 aprile 2016, n. 6073 REPUBBLICA ITALIANA Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale Sezione Quarta ha pronunciato la presente ORDINANZA sul ricorso numero di registro generale 6073 del 2015, proposto da: Ca. Co. S.r.l., con sede in Caserta, in persona del legale rappresentante pro-tempore, in proprio e quale...
Nelle gare pubbliche il punteggio numerico assegnato ai singoli elementi di valutazione dell’offerta economicamente più vantaggiosa integra una sufficiente motivazione a condizione che siano prefissati, con chiarezza e adeguato grado di dettaglio, i criteri di valutazione, prevedenti un minimo ed un massimo di modo che sussiste violazione dell’art. 83 del c. contr. pubbl., in caso di mancata predeterminazione di precisi e puntuali criteri per l’attribuzione dei punteggi relativi agli elementi tecnici dell’offerta, atteso che solo la presenza di criteri sufficientemente puntuali consente la verifica dell’operato dell’ amministrazione da parte del privato, nonché l’effettivo esercizio del sindacato di legittimità da parte del giudice amministrativo. Consiglio di Stato, sezione IV, sentenza 20 aprile 2016, n. 1556.
Consiglio di Stato sezione IV sentenza 20 aprile 2016, n. 1556 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale Sezione Quarta ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 9397 del 2014, proposto dalla società Gs. – Gr. Se. As. s.p.a., in persona del legale rappresentante...
In tema di edilizia residenziale pubblica, la controversia introdotta da chi si opponga ad un provvedimento dell’amministrazione comunale di rilascio di immobili ad uso abitativo occupati senza titolo, rientra nella giurisdizione del giudice ordinario, essendo contestato il diritto di agire esecutivamente e configurandosi l’ordine di rilascio come un atto imposto dalla legge e non come esercizio di un potere discrezionale dell’amministrazione, la cui concreta applicazione richieda, di volta in volta, una valutazione del pubblico interesse. Consiglio di Stato, sezione V, sentenza 11 aprile 2016, n. 1411.
Consiglio di Stato sezione V sentenza 11 aprile 2016, n. 1411 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale Sezione Quinta ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 797 del 2007, proposto dal Comune di (omissis), in persona del sindaco in carica, rappresentato e difeso...
Rientra nella discrezionalità della pubblica amministrazione stabilire i requisiti e ponderarli in relazione alle finalità che essa persegue con la gara, un giudizio di irragionevolezza dei criteri va mantenuto entro limiti rigorosi, configurandosi altrimenti lo straripamento del giudizio nella sfera di merito dell’azione amministrativa insuscettibile di valutazione di legittimità. Consiglio di Stato, sezione V, sentenza 11 aprile 2016, n. 1415.
Consiglio di Stato sezione V sentenza 11 aprile 2016, n. 1415 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale Sezione Quinta ha pronunciato la presente SENTENZA ex artt. 38 e 60 cod. proc. amm. sul ricorso numero di registro generale 9660 del 2015, proposto dal Comune di Milano, in...
In materia di operazioni elettorali, nel caso di discordanza dei documenti, è data prevalenza alle tabelle di scrutinio rispetto ai verbali di sezione, considerata la funzione meramente certificatoria che il verbale assolve rispetto alle operazioni effettive riportate nelle tabelle le quali sono compilate contestualmente alle operazioni di spoglio. Consiglio di Stato, sezione V, sentenza 14 aprile 2016, n. 1484
Consiglio di Stato sezione V sentenza 14 aprile 2016, n. 1484 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale Sezione Quinta ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso iscritto in appello al numero di registro generale 9372 del 2015, proposto da: An. D’An., rappresentata e difesa dagli avvocati En....
Deve ritenersi illegittimo il diniego di rinnovo di permesso di soggiorno opposto ad un cittadino extracomunitario per una condanna penale risalente nel tempo, senza aver valutato l’intervenuta dichiarazione di estinzione del suddetto reato per assenza di mende nel quinquennio successivo alla condanna. Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 12 aprile 2016, n. 1423.
Consiglio di Stato sezione III sentenza 12 aprile 2016, n. 1423 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale Sezione Terza ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 5688 del 2010, proposto da: Ministero dell’Interno, rappresentato e difeso per legge dall’Avvocatura Generale dello Stato, domiciliata...
Sussiste l’obbligo dell’Amministrazione di pronunciarsi, anche in assenza di un termine perentorio stabilito in via normativa, sulla base del principio generale per il quale ogni procedimento amministrativo ha un termine. Tale principio consente di fondare la legittimazione ad agire attraverso la procedura del silenzio, quando sono stati superati limiti ragionevoli e non sussistono cause giustificative oggettivamente rilevabili o formalmente dichiarate dall’Amministrazione con atti interlocutori. In tali casi sussiste l’interesse tutelato delle parti alla conclusione del procedimento di emersione, anche se poi spetterà al giudice di valutare se vi sono le condizioni per fissare un termine e quale debba essere questo termine in relazione al tempo trascorso e alla esistenza o meno di cause giustificative. Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 12 aprile 2016, n. 1425.
Consiglio di Stato sezione III sentenza 12 aprile 2016, n. 1425 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale Sezione Terza ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 7564 del 2015, proposto da: Mo. Gu., rappresentato e difeso dall’avv. Fr. Nu., con domicilio eletto presso...
In materia edilizia ed urbanistica il decorso del tempo non esclude il potere sanzionatorio e di controllo dell’amministrazione pubblica, ma se l’ordinanza di demolizione è stata adottata dopo molti anni dal diniego di condono (24 anni), è necessario tenere conto del legittimo affidamento del privato e dell’interesse generale. In particolare, la sentenza ha precisato che è necessaria una “congrua motivazione che indichi, avuto riguardo anche all’entità ed alla tipologia dell’abuso, il pubblico interesse, diverso da quello al ripristino della legalità, idoneo a giustificare il sacrificio del contrapposto interesse privato”. Consiglio di Stato, sezione VI, sentenza 8 aprile 2016, n. 1393.
Consiglio di Stato sezione VI sentenza 8 aprile 2016, n. 1393 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale Sezione Sesta ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 3935 del 2013, proposto da Am. Pe., rappresentato e difeso dagli avvocati Ma. Bo., En. Gi. e...