Il dipendente cessato dal servizio ha diritto a vedere calcolato il trattamento di quiescenza e l’indennità di buonuscita soltanto sulla base retributiva già maturata al momento della cessazione dal servizio e non anche con riferimento agli incrementi che, pur previsti nel vigente accordo contrattuale, non siano stati ancora in concreto erogati; ciò sia in considerazione...
Categoria: Consiglio di Stato 2017
Consiglio di Stato, sezione IV, sentenza 6 giugno 2017, n. 2722
L’art. 127 comma I del d.Lgs. n. 152/2006 richiama il decreto legislativo 27 gennaio 1992, n. 99 ed al contempo legittima/impone il riutilizzo dei fanghi in agricoltura ricorrendo ad un concetto, di natura sostanziale, compendiato nella valutazione di “appropriatezza” dell’impiego dei medesimi; nessuna disposizione del decreto legislativo 27 gennaio 1992, n. 99 fa riferimento alla...
Consiglio di Stato, sezione V, sentenza 5 giugno 2017, n. 2679
Con riguardo alla possibilità di regolarizzare la cauzione provvisoria si ritiene che ciò sia consentito anche se tale garanzia non sia riferibile sul piano soggettivo alla mandante di un raggruppamento temporaneo di imprese Consiglio di Stato sezione V sentenza 5 giugno 2017, n. 2679 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Consiglio di Stato...
Consiglio di Stato, sezione IV, sentenza 1 giugno 2017, n. 2632
Nel giudizio di ottemperanza non si può desumere per implicito una pretesa che non sia fondata esplicitamente sulla decisione di cui si chiede l’esecuzione Consiglio di Stato sezione IV sentenza 1 giugno 2017, n. 2632 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale Sezione Quarta ha pronunciato la presente...
Consiglio di Stato, sezione VI, sentenza 31 maggio 2017, n. 2618
L’ordinanza di demolizione di opere edilizie abusive è di regola sufficientemente motivata con riferimento all’oggettivo riscontro dell’abusività delle opere e alla sicura assoggettabilità di queste al regime del permesso di costruire (non essendo necessario, in tal caso, alcun ulteriore obbligo motivazionale, come il riferimento ad eventuali ragioni di interesse pubblico); tuttavia, tale obbligo sussiste nel...
Consiglio di Stato, sezione VI, sentenza 30 maggio 2017, n. 2614
Il provvedimento di revoca si fonda sul dato oggettivo della violazione della normativa di regolazione del settore senza che rilevi il profilo soggettivo della violazione stessa da parte dell’impresa che ha ottenuto il finanziamento Consiglio di Stato sezione VI sentenza 30 maggio 2017, n. 2614 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Consiglio di...
Consiglio di Stato, sezione VI, sentenza 30 maggio 2017, n. 2612
La domanda di risarcimento del danno – a parte le consuete indagini sulla sussistenza di ogni altro elemento costitutivo dell’illecito – deve essere basata sulla specifica prova di quali siano state in concreto sull’alunno le conseguenze pregiudizievoli cagionate dall’illegittimità degli atti della Amministrazione scolastica Consiglio di Stato sezione VI sentenza 30 maggio 2017, n. 2612...
Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 30 maggio 2017, n. 2590
Il mero rapporto di parentela con soggetti appartenenti alla criminalità organizzata non può far presumere in modo automatico il condizionamento dell’impresa. Va tuttavia considerato che in tema di interdittiva antimafia trova applicazione la regola per cui il vincolo di sangue o di coniugio con soggetti vicini ad associazioni mafiose espone il soggetto all’influsso dell’organizzazione. L’attendibilità...
Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 30 maggio 2017, n. 2587
L’ammissione alla CIG ordinaria presuppone una situazione di temporanea crisi aziendale, non riconducibile a responsabilità dell’imprenditore e rimessa alla valutazione discrezionale, sotto tale profilo, dell’Amministrazione competente. La sussistenza dei presupposti deve essere valutata dall’INPS con un giudizio non ex post ma ex ante, da formulare cioè al momento della sospensione dell’attività Consiglio di Stato sezione...
Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 30 maggio 2017, n. 2585
Gli elementi favorevoli sopravvenuti considerati dall’art. 5, comma 5, cit., sono quelli maturati ed introdotti tempestivamente nel procedimento di rinnovo fino al momento di adozione del provvedimento conclusivo, non essendo possibile sindacare la legittimità dell’atto con riferimento a presupposti fattuali che non esistevano o non erano stati debitamente rappresentati all’Amministrazione Consiglio di Stato sezione III...