La massima 1. E’ affetto da annullabilità (e non da nullità) il provvedimento amministrativo (per sua natura autoritativo) che sia stato rilasciato sulla base di un atto la cui emanazione abbia comportato alla commissione di un reato. 2. La sussistenza della annullabilità consente l’adeguata tutela del territorio e degli interessi pubblici coinvolti. Difatti, a seguito...
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Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 23 settembre 2013, n. 39192. La sentenza é un atto pubblico formato dal pubblico ufficiale nell’esercizio delle sue funzioni, produttivo di autonomi effetti e che essa si risolve nella statuizione del diritto della parte attrice a conseguire dallo Stato delle elargizioni in denaro a vario titolo. In altri termini, il giudice/p.u. viene tratto in inganno su un presupposto di fatto che, se vero, avrebbe legittimato la sua decisione.
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE VI SENTENZA 23 settembre 2013, n. 39192 Ritenuto in fatto 1. Vicenda processuale e provvedimento impugnato – La ricorrente è indagata per il reato di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di vari delitti di falsità ideologica in certificati e di falso per induzione nonché di truffa aggravata ai danni...
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 31 maggio 2013, n. 23732. Ai fini dell’elemento soggettivo dell’ art. 479 cod. pen. è sufficiente il dolo generico, consistente nella rappresentazione e nella volontà dell'”immutatio veri”, mentre non è richiesto l’”animus nocendi” né l”animus decipiendi”
La massima Ai fini dell’elemento soggettivo dell’ art. 479 cod. pen. è sufficiente il dolo generico, consistente nella rappresentazione e nella volontà dell'”immutatio veri”, mentre non è richiesto l’”animus nocendi” né l”animus decipiendi”, con la conseguenza che il delitto sussiste non solo quando la falsità sia compiuta senza l’intenzione di nuocere, ma anche quando la...
Corte di Cassazione, S.U.P., sentenza 2 maggio 2013, n. 19054. La condotta del pubblico agente che, utilizzando illegittimamente per fini personali il telefono assegnatogli per ragioni di ufficio, produce un apprezzabile danno al patrimonio della pubblica amministrazione o di terzi o una concreta lesione alla funzionalità dell’ufficio, è sussumibile nel delitto di peculato d’uso di cui all’art. 314 c.p., comma 2.
La massima La condotta del pubblico agente che, utilizzando illegittimamente per fini personali il telefono assegnatogli per ragioni di ufficio, produce un apprezzabile danno al patrimonio della pubblica amministrazione o di terzi o una concreta lesione alla funzionalità dell’ufficio, è sussumibile nel delitto di peculato d’uso di cui all’art. 314 c.p., comma 2. SUPREMA CORTE...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 16 aprile 2013 n. 17300. Integra il delitto di cui all’art. 316-ter cod. pen. anche la indebita percezione di erogazioni pubbliche di natura assistenziale, tra le quali rientrano quelle concernenti la esenzione del ticket per prestazioni sanitarie ed ospedaliere
Il testo integrale Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 16 aprile 2013 n. 17300[1] Integra il delitto di cui all’art. 316-ter cod. pen. anche la indebita percezione di erogazioni pubbliche di natura assistenziale, tra le quali rientrano quelle concernenti la esenzione del ticket per prestazioni sanitarie ed ospedaliere, in quanto nel concetto di conseguimento...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza del 19 dicembre 2012, n. 49365. Il reato di calunnia non sussiste se non c’è il dolo
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza del 19 dicembre 2012, n. 49365 Ritenuto in fatto e considerato in diritto G.R. e C.F. , parti civili ricorrono ai soli effetti civili, a mezzo del loro difensore avverso la sentenza 21 aprile 2011 della Corte di appello di Milano che, in riforma della sentenza di condanna...
Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza n. 48226 del 13 dicembre 2012. Responsabilità medica e lesioni personali colpose
Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza n. 48226 del 13 dicembre 2012 Ritenuto in fatto 1. Il Tribunale dl Trapani, con sentenza del 6/4/2009, condannò B. S., medico, specialista in chirurgia ginecologica, P. G. specialista in chirurgia, e M. G., medico in servizio presso la casa di cura V., sanitaria addetta alla formazione della...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza del 6 novembre 2012, n. 42742. In tema di falsa testimonianza
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza del 6 novembre 2012, n. 42742 Ritenuto in fatto 1. Con la decisione indicata in epigrafe la Corte d’appello di Messina, in parziale riforma della sentenza dell’11 ottobre 2007 con cui il G.u.p. del Tribunale di Messina aveva ritenuto D.M. responsabile del reato di falsa testimonianza condannandola...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 12 ottobre 2012, n.17490. In tema di risarcimento del danno derivante da illecito penale
Le massime 1. Ai fini del risarcimento del danno non patrimoniale, il giudice civile, allorquando non sia vincolato dal giudicato penale di condanna ai sensi dell’art. 651 c.p.p., è tenuto ad accertare “incidenter tantum” l’effettiva sussistenza del reato, in tutti i suoi elementi costitutivi, incluso l’elemento soggettivo; ne consegue che non è sufficiente alla...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza del 23 agosto 2012, n. 33150. Reato di peculato e non di truffa per il medico dell’Azienda Sanitaria che svolge lavoro anche in un suo studio privato trattenendo le somme dovute per la sua prestazione, ne ometta il successivo versamento all’azienda sanitaria
Suprema Corte di Cassazione sezione VI Sentenza del 23 agosto 2012, n. 33150 Osserva 1 – Con sentenza in data 18-2-08 il Tribunale di Napoli ha condannato PC previa esclusione della aggravante di cui all’art. 61, n. 9, c.p., contestata suo B), e previa concessione delle attenuanti generiche e di quelle di cui all’art. 323...