Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 14 febbraio 2014, n. 3559 Rilevato che 1. Il Tribunale per i minorenni di Napoli con sentenza del 4 novembre 2009 ha dichiarato non luogo a provvedere in merito alla richiesta dichiarazione di paternità di G.G., proposta dalla madre C.G. nei confronti di C.C., per avere quest’ultimo provveduto...
Categoria: Delle persone e della Famiglia
Corte di cassazione, sezione VI, ordinanza 13 febbraio 2014, n. 3365. Riconsociuto l’assegno divorzile, pur in considerazione della breve durata del matrimonio, in favore del coniuge le cui potenzialità lavorative erano gravemente compromesse dalle condizioni di salute accertate mediante la c.t.u. medico-legale svolta in istruttoria
Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 13 febbraio 2014, n. 3365 Fatto e diritto 1. Il Tribunale di Palermo con sentenza dell’11.9.2008 ha dichiarato lo scioglimento del matrimonio tra A.M. e C.L.P. negando a quest’ultima il diritto a un assegno divorzile, pur dando atto della evidente sproporzione esistente fra i redditi dei due ex...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 7 febbraio 2014, n. 2802. Non perde il diritto alla genitorialità la madre che per un trauma psicologico non riconosce la figlia. Il diritto soggettivo, dotato di rilevanza costituzionale, ad essere genitori giuridici (oltre che biologici) si correla non al solo fatto della nascita del figlio ma a regole legali e segnatamente ad una manifestazione di volontà di riconoscere il nato (o il nascituro, ex art. 254 c.c.) come proprio figlio; tale diritto e quello al riconoscimento del figlio, che ne costituisce la fonte, involgono lo stato delle persone e come tali sono indisponibili e, dunque, non estinguibili per manifestazione di volontà abdicativa, al pari delle connesse facoltà processuali, propedeutiche al relativo esercizio. Pertanto, il diritto sostanziale alla genitorialità giuridica può rimanere definitivamente ed irreversibilmente pregiudicato, con effetti inevitabilmente stabilizzati pro futuro, solo dal non esercizio del diritto al riconoscimento del figlio biologico nelle forme ed entro i limiti anche temporali imposti dall’ordinamento positivo
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE I SENTENZA 7 febbraio 2014, n. 2802 Ritenuto in fatto Il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni delle Marche, con decreto del 27.12.2011, chiedeva al Tribunale minorile la dichiarazione dello stato di adottabilità della minore, nata a (omissis), la cui madre aveva espresso dopo il parto la...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 10 febbraio 2014, n. 2948. L’accertamento del diritto all’assegno divorzile va effettuato verificando l’inadeguatezza dei mezzi del coniuge richiedente, raffrontati ad un tenore di vita analogo a quello avuto in costanza di matrimonio e che sarebbe presumibilmente proseguito in caso di continuazione dello stesso o quale poteva legittimamente e ragionevolmente configurarsi sulla base di aspettative maturate nel corso del rapporto. A tal fine, il tenore di vita precedente deve desumersi dalle potenzialità economiche dei coniugi, ossia dall’ammontare complessivo dei loro redditi e dalle loro disponibilità patrimoniali
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 10 febbraio 2014, n. 2948 Ritenuto in fatto 1. – Con sentenza depositata il 22 aprile 2009, la Corte d’appello di Roma accolse parzialmente il gravame proposto da M.T.B. nei confronti della sentenza del Tribunale di Roma che, dopo che con sentenza non definitiva era stata pronunciata la...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 7 febbraio 2014, n. 2815. All’ordinanza con la quale il Presidente del tribunale pronunci, ai sensi dell’art. 708 c.p.c., i provvedimenti temporanei ed urgenti di contenuto economico nell’interesse dei coniugi e della prole, è riconosciuta esplicitamente dall’art. 189 disp. att. c.p.c. la natura di titolo esecutivo, riguardo alle obbligazioni già definite nell’ammontare (ad es., il contributo al mantenimento per il coniuge e per i figli), non anche per le spese che debbano essere affrontate il prosieguo. In linea con la giurisprudenza di questa sezione, va riaffermato che nel caso in cui il coniuge onerato alla contribuzione delle spese straordinarie, sia pure pro quota, non adempia, al fine di legittimare l’esecuzione forzata, occorre adire nuovamente il giudice affinché accerti l’effettiva sussistenza delle condizioni di fatto che determinano l’insorgenza stessa dell’obbligo di esborso di quelle spese, e ne determini l’esatto ammontare
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 7 febbraio 2014, n. 2815 Svolgimento del processo Con la sentenza depositata il 22.3.2007, oggetto della presente impugnazione, il Giudice di pace di Terni, decidendo sull’opposizione di R.R. all’esecuzione (oltre che agli atti esecutivi) promossa da P.L. per il rimborso del 50% delle spese mediche e scolastiche relative...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 10 febbraio 2014, n. 2952. Confermata la revoca dell’assegnazione dell’immobile adibito a casa coniugale alla luce delle complessive emergenze istruttorie, era emerso che la revoca dell’assegnazione della casa familiare era stata determinata dall’avvenuto trasferimento della moglie unitamente ai figli presso un immobile sito in località vicino al mare. La casa familiare, sita in città, veniva utilizzata solo saltuariamente qualche fine settimana per consentire al figlio minore una maggiore libertà di movimento nel week end o per fare incontrare i due fratelli
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 10 febbraio 2014, n. 2952 Svolgimento del processo Con la sentenza impugnata, la Corte d’Appello di Messina, in parziale riforma della sentenza di primo grado, in sede di giudizio relativo alle statuizioni consequenziali alla declaratoria di cessazione degli effetti civili del matrimonio contratto da M.V.B. e G.T.,...
Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 30 gennaio 2014, n. 2086. In tema di addebito della separazione, errata la valutazione della Corte di Appello in merito a dei comportamenti dispotici e violenti del marito.
Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 30 gennaio 2014, n. 2086 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA CIVILE SOTTOSEZIONE 1 Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. DI PALMA Salvatore – Presidente Dott. MACIOCE Luigi – Consigliere Dott. BISOGNI Giacinto – rel. Consigliere Dott. DE CHIARA Carlo...
Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 4 febbraio 2014, n. 2364. La persona che, per effetto di una infermità ovvero di una menomazione fisica o psichica, si trova nella impossibilità, anche parziale o temporanea, di provvedere ai propri interessi, può essere assistita da un amministratore di sostegno
Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 4 febbraio 2014, n. 2364 Fatto e diritto Rilevato che è stata depositata la seguente relazione ex artt. 377 e 380 bis cod. proc. civ., in ordine al procedimento civile iscritto al R.G. 22916 del 2012. “La Corte d’Appello dell’Aquila respingeva il reclamo proposto ex art. 720 bis...
Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 5 febbraio 2014, n. 2542. I beni acquisiti per successione ereditaria dopo la separazione, ancorché non incidenti sulla valutazione del tenore di vita matrimoniale perché intervenuta dopo la cessazione della convivenza, possono tuttavia essere presi in considerazione ai fini della valutazione della capacità economica del coniuge onerato (e quindi anche ai fini della valutazione della capacità economica del coniuge beneficiario)
Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 5 febbraio 2014, n. 2542 Fatto e diritto 1. Con ricorso del 18 giugno 2009 G.M. ha chiesto la modifica dell’ammontare dell’assegno divorzile dovuto nei confronti dell’ex coniuge C.M. (450 Euro mensili) e dell’assegno di mantenimento della figlia G.T. (300 Euro mensili) in base alla sentenza n. 6272/08...
Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 5 febbraio 2014, n. 2539. Grava sulla parte che richieda, per l’inosservanza degli obblighi familiari, l’addebito della separazione all’altro coniuge l’onere di provare la relativa condotta e la sua efficacia causale nel rendere intollerabile la prosecuzione della convivenza, mentre, è onere di chi eccepisce l’inefficacia dei fatti posti a fondamento della domanda, e quindi dell’infedeltà nella determinazione dell’intollerabilità della convivenza, provare le circostanze su cui l’eccezione si fonda, vale a dire l’anteriorità della crisi matrimoniale all’accertata violazione del dovere derivante dal matrimonio
Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 5 febbraio 2014, n. 2539 Fatto e diritto 1. Con sentenza del 14 settembre 2010 il Tribunale di Pescara ha pronunciato la separazione personale dei coniugi C.A. e T.V. rigettando la domanda di addebito della separazione al T. e di condanna al risarcimento danni, disponendo l’affido condiviso del...