Il testo integrale
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 23 agosto 2012 n. 33221[1]
Per la Cassazione, dunque, reato di ingiurie per chi, durante un’assemblea condominiale, attacchi il rappresentante di un condomino apostrofandolo “architetto del cazzo”, senza che via sia alcuna ragione tale da costituire anche soltanto soggettivamente un fatto ingiusto cui reagire in tal modo per effetto dunque di un giustificato stato d’ira, se non la diversa posizione in ordine alla necessità di effettuare o meno determinati lavori condominiali.
Sorrento 27 agosto 2012.
Avv. Renato D’Isa
[1] Testo scaricabile e consultabile dal portale giuridico del Sole24Ore – Guida al Diritto
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