Ai fini della configurabilità del reato di cui all’art. 612 c.p., è sufficiente l’ingiustizia del danno, senza necessità che si realizzi l’effettiva intimidazione della vittima – ha invece ribadito che il reato di minaccia non sussiste ogniqualvolta la formula intimidatoria utilizzata sia impersonale ed evochi un male futuro, la cui realizzazione non dipende dalla volontà dell’agente.
Sentenza 6 dicembre 2017, n. 54879
Data udienza 28 novembre 2017
REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE
SEZIONE QUINTA PENALE
Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:
Dott. PALLA Stefano – Presidente
Dott. SABEONE Gerardo – Consigliere
Dott. MORELLI Francesca – Consigliere
Dott. MICCOLI Grazia – Consigliere
Dott. MOROSINI Elisabetta – rel. Consigliere
ha pronunciato la seguente:
SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS) a (OMISSIS) parte civile;
nel procedimento a carico di:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS) a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 18/05/2016 del TRIBUNALE di ENNA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. MOROSINI ELISABETTA MARIA;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott.ssa LOY MARIA FRANCESCA, che ha concluso chiedendo l’inammissibilita’ del ricorso;
udito il difensore della parte civile avvocato (OMISSIS), che ha concluso chiedendo l’accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
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