La docente che è stata iscritta con riserva nelle graduatorie ad esaurimento del Miur per le supplenze, ha diritto al reinserimento anche se per un triennio, essendo in attesa di completare il tirocinio formativo attivo non ha proposto la domanda di reinserimento.
Suprema Corte di Cassazione
sezione lavoro
sentenza 1 marzo 2017, n. 5285
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE
SEZIONE LAVORO
Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:
Dott. MACIOCE Luigi – Presidente
Dott. TORRICE Amelia – Consigliere
Dott. GHINOY Paola – Consigliere
Dott. DI PAOLANTONIO Annalisa – Consigliere
Dott. TRICOMI Irene – rel. Consigliere
ha pronunciato la seguente:
SENTENZA
sul ricorso 20235-2015 proposto da:
(OMISSIS) C.F. (OMISSIS), domiciliata in ROMA PIAZZA CAVOUR presso LA CANCELLERIA DELLA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE, rappresentata e difesa dall’avvocato (OMISSIS), giusta delega in atti;
– ricorrente –
contro
MINISTERO DELL’ISTRUZIONE, DELL’UNIVERSITA’ E DELLA RICERCA C.F. (OMISSIS), in persona del Ministro pro tempore, rappresentato e difeso dall’AVVOCATURA GENERALE DELLO STATO presso i cui Uffici domicilia ex lege in ROMA, ALLA VIA DEI PORTOGHESI, 12;
– controricorrente –
avverso la sentenza n. 1081/2014 della CORTE D’APPELLO di TORINO, depositata il 19/01/2015 R.G.N. 497/2014;
udita la relazione della causa svolta nella pubblica udienza del 20/12/2016 dal Consigliere Dott. TRICOMI IRENE;
udito l’Avvocato (OMISSIS);
udito il P.M. in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. FRESA MARIO che ha concluso per il rigetto del ricorso.
FATTI DI CAUSA
1. La Corte d’Appello di Torino, con la sentenza n. 1081 del 2014, accoglieva l’appello proposto dal MIUR nei confronti di (OMISSIS) avverso la sentenza, emessa tra le parti dal Tribunale di Torino, il 17 aprile 2014, e rigettava la domanda proposta dalla lavoratrice con il ricorso introduttivo del giudizio.
2. La (OMISSIS) aveva adito il Tribunale esponendo:
di essere stata iscritta con riserva nelle graduatorie ad esaurimento del MIUR per il conferimento delle supplenze per la classe di concorso A061;
di non avere proposto domanda di reinserimento nelle graduatorie medesime in relazione al triennio 2011 – 2014, essendo in attesa del completamento del cd. tirocinio formativo attivo;
che il Ministero non provvedeva al reinserimento;
che aveva diritto al relativo reinserimento in forza di quanto previsto dal Decreto Legge n. 97 del 2004, articolo 1, comma 1 – bis, come conv. dalla L. n. 143 del 2004, non abrogato dalla L. n. 296 del 2006, ne’, dalle successive fonti ministeriali.
Chiedeva, quindi, che fosse accertato il relativo diritto di essa ricorrente, e fosse ordinato al MIUR l’inserimento di essa ricorrente nelle graduatorie ad esaurimento per la Provincia di Torino classe di concorso A061 con punti 6 e con ogni conseguenza di legge.
3. Il Tribunale accoglieva la domanda. Riteneva che in caso di mancata presentazione dell’istanza di mantenimento da parte di una docente tempestivamente inserita in graduatoria con riserva, non potevano che prodursi gli effetti previsti dalla L. n. 143 del 2004, e, segnatamente, la cancellazione per gli anni scolastici successivi e il reinserimento in graduatoria una volta conseguita l’abilitazione all’insegnamento, con il recupero del punteggio maturato all’atto della cancellazione; ne’ una fonte normativa di rango inferiore, quale il regolamento ministeriale poteva derogare alla disciplina primaria.
4. La Corte d’Appello ha riformato la sentenza di primo grado. Dopo aver ripercorso il contenuto delle disposizioni che vengono in rilievo nella presente fattispecie, afferma che se il legislatore avesse voluto ricomprendere tra i nuovi inserimenti anche le ipotesi di reinserimento conseguente a cancellazione lo avrebbe fatto in modo esplicito nell’ambito delle ipotesi eccezionali e tassative in relazione alle quali l’inserimento ex novo risultava ancora possibile.
Inoltre, Il Decreto Legge n. 97 del 2004, comma 1 – bis sarebbe incompatibile con la suddetta disciplina.
5. Per la cassazione della sentenza resa in grado di appello ricorre la docente prospettando un articolato motivo di ricorso.
6. Resiste il MIUR con controricorso, eccependo in via preliminare l’inammissibilita’ del ricorso per tardivita’ rispetto alla data di deposito del provvedimento impugnato.
RAGIONI DELLA DECISIONE
1. E’ preliminare l’esame dell’eccezione di inammissibilita’ del ricorso.
2. La sentenza di appello veniva depositata il 19 gennaio 2015. La docente notificava il ricorso per cassazione all’Amministrazione presso l’Avvocatura distrettuale dello Stato di Torino in data 15 luglio 2015.
Come affermato dal Presidente titolare della Sezione lavoro con decreto in data 28 aprile 2016 (con cui rigettava l’istanza di fissazione di udienza), la rinnovazione, possibile trattandosi nella specie di nullita’ e adottabile dal Collegio, e’ anche esperibile ad iniziativa della parte ricorrente.
La (OMISSIS), quindi, rinotificava il ricorso all’Amministrazione presso l’Avvocatura generale dello Stato in data 4 maggio 2016.
Il MIUR si costituiva con controricorso.
3. L’eccezione di tardivita’ non e’ fondata, atteso che la iniziale mera nullita’, anche in ragione dell’oggettiva riferibilita’ del destinatario della notifica all’Amministrazione, della notifica e’ stata sanata.
Con la recente sentenza di questa Corte, a Sezioni Unite, n. 14916 del 2016 si e’ statuito che “l’inesistenza della notificazione e’ configurabile, oltre che in caso di totale mancanza materiale dell’atto, nelle sole ipotesi in cui venga posta in essere un’attivita’ priva degli elementi costitutivi essenziali idonei a rendere riconoscibile quell’atto. L’inesistenza non e’, dunque, in senso stretto, un vizio dell’atto piu’ grave della nullita’, poiche’ la dicotomia nullita’/inesistenza va, alla fine, ricondotta alla bipartizione tra l’atto e il non atto”.
Si e’, altresi’, affermato che l’effetto sanante ex tunc prodotto dalla costituzione del convenuto – la quale non e’ mai tardiva, poiche’ la nullita’ della notificazione impedisce la decorrenza del termine (per tutte, Cass., sez. un., n. 14539 del 2001) – opera anche nel caso in cui la costituzione sia effettuata al solo fine di eccepire la nullita’ (tra altre, Cass., sez. un., n. 5785 del 1994; Cass. nn. 10119 del 2006, 13667 del 2007, 6470 del 2011).
4. Nella specie, quindi, alla luce della giurisprudenza di legittimita’ sopra richiamata, la notificazione del ricorso all’Avvocatura distrettuale dello Stato non ne ha determina inesistenza, ma nullita’ sanabile, nella specie sanata atteso che il ricorso e’ stato rinotificato all’Avvocatura generale dello Stato e l’Amministrazione si e’ costituita.
5. Con l’unico motivo di ricorso e’ dedotta violazione e falsa applicazione della L. n. 143 del 2004, articolo 1, comma 1 – bis, della L. n. 296 del 2006, articolo 1, comma 605, e del Decreto Ministeriale n. 572 del 2013, articolo 2, comma 3, in relazione all’articolo 360 c.p.c., n. 3.
Assume la ricorrente, nel ripercorrere il quadro normativo di riferimento, di avere frequentato i corsi SSIS presentando domanda di inserimento nelle graduatorie, ormai ad esaurimento, per il triennio 2007/2008, e di risultare quindi presente nelle stesse nel momento in cui venivano cristallizzate.
Al momento della successiva scadenza per l’aggiornamento delle graduatoria, essa ricorrente, che non aveva ancora conseguito il titolo abilitante, non aveva motivo per presentare la domanda di aggiornamento della propria posizione per il triennio 2011/2014. Conseguito il titolo abilitativo essa docente scioglieva la riserva e presentava la domanda nei termini stabiliti dal Decreto Ministeriale n. 572 del 2013, avendo diritto al reinserimento.
6. Il motivo e’ fondato e deve essere accolto.
La Corte d’Appello motiva la propria decisione per relationem, riportando la motivazione di altra sentenza della medesima Corte d’appello che, in mancanza di domanda per mantenere l’iscrizione da presentare entro la data del 19 aprile 2007, come previsto dal decreto ministeriale 16 marzo 2007, ha ritenuto legittima la cancellazione della graduatoria di altra docente.
La fattispecie in esame, tuttavia, e’ diversa perche’ la docente era gia’ iscritta con riserva nelle graduatorie per il biennio 2007/2009, e dunque era ormai compresa nella graduatoria ad esaurimento, come non e’ contestato tra le parti, e non aveva presentato domanda di reinserimento per il triennio 2011/2014, chiedendolo poi nel 2013, avendo conseguito l’abilitazione.
La L. n. 296 del 1996, comma 605, dopo aver statuito che sono fatti salvi gli inserimenti da effettuare per il biennio 2007/2008 per gli abilitati e con riserva per quelli iscritti ai corsi, come la ricorrente, afferma che “la predetta riserva si intende sciolta con il conseguimento del titolo di abilitazione”.
Questa Corte con la sentenza n. 6751 del 2015 ha affermato che deve rilevare per lo scioglimento della riserva quando ciascuno ha conseguito l’abilitazione, non potendo l’amministrazione fissare una data unitaria per tutti.
Nella specie, quindi viene in rilievo proprio il suddetto comma 605, poiche’ la docente era inserita con riserva nella graduatoria ad esaurimento e la stessa poteva aggiornare il proprio profilo una volta conseguita l’abilitazione, al fine di ottenere lo scioglimento della riserva.
In tal senso puo’ essere richiamata la sentenza del Consiglio di Stato n. 3658 del 2014 che afferma “Nessun fondamento positivo alla cancellazione de qua puo’ rinvenirsi nel comma 605 del medesimo la L. n. 296 del 2006, articolo 1, atteso che tale nuova disciplina legislativa, nell’intento di eliminare il risalente fenomeno del precariato nella scuola, ha disposto la trasformazione delle graduatorie provinciali permanenti, gia’ istituite dalla L. n. 124 del 1999, in graduatorie a esaurimento, consentendo che nelle graduatorie cosi’ riconfigurate possano inserirsi, a pieno titolo, coloro che sono in possesso di un’abilitazione, nonche’, con riserva, coloro che hanno in corso una procedura abilitante ordinaria o riservata.
Il riferimento alla L. n. 296 del 2006, con la quale e’ stata disposta la riconfigurazione delle graduatorie provinciali da graduatorie permanenti (aperte) a graduatorie ad esaurimento (chiuse), risulta opportuno, in quanto e’ con tale provvedimento legislativo che si pone un termine ultimo (anno 2007) per l’ingresso nelle graduatorie, consentendo de futuro la possibilita’ di disporre gli accertamenti biennali, esulando dalla norma qualsiasi intento di prefigurare l’esclusione dalle medesime quale conseguenza dell’omissione della presentazione della domanda di aggiornamento o conferma del punteggio”.
Occorre, infine ricordare che il Decreto Ministeriale n. 572 del 2013, di cui si deduce la violazione insieme alle altre norme sopra citate da parte della ricorrente ex articolo 360 c.p.c., n. 3, che all’articolo 1 prevede: “E’ fissato al 17 luglio 2013 il termine entro il quale i docenti gia’ iscritti con riserva nelle graduatorie ad esaurimento in attesa del conseguimento del titolo, ai sensi del Decreto Ministeriale 12 maggio 2011, n. 44, articolo 6, comma 8, devono conseguire il titolo abilitante ai fini dello scioglimento della riserva per l’a.s. 2013/2014”.
7. Pertanto in accoglimento del ricorso, la sentenza di appello va cassata con rinvio, anche per le spese del presente giudizio, alla Corte d’Appello di Torino, in diversa composizione, che si atterra’ ai principi sopra enunciati.
P.Q.M.
La Corte accoglie il ricorso. Cassa la sentenza impugnata e rinvia anche per le spese del presente giudizio alla Corte d’Appello di Torino in diversa composizione
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