Vendita con patto di riscatto Per una migliore lettura e comprensione del presente saggio si consiglia di scaricare il documento in pdf 1) Nozione e la natura giuridica art. 1500 c.c. patto di riscatto Il venditore può riservarsi il diritto di riavere la proprietà della cosa venduta (bene mobile o immobile) mediante la restituzione...
Mese: Aprile 2014
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 29 aprile 2014, n. 17968. Il G.I.P., disponeva l'archiviazione del procedimento instaurato contro ignoti per il reato di diffamazione, ritenendo che era stato legittimamente esercitato il diritto di cronaca. Il denunciante si doleva di alcuni articoli apparsi su siti INTERNET, in cui si dava notizia del suo arresto e lo si definiva "tombarolo". Confermata in Cassazione
Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 29 aprile 2014, n. 17968 Ritenuto in fatto 1. Il Giudice delle indagini preliminari di Vibo Valentia, con decreto del 4 aprile 2013, ha disposto, su conforme richiesta del Pubblico Ministero, l’archiviazione del procedimento N. 125/12/44 R.G.N.R. instaurato contro ignoti per il reato di diffamazione, ritenendo che sia...
Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 28 aprile 2014, n. 17826. In tema di guida in stato di ebbrezza alcolica di cui all'art. 186, co. 2 lett. c) Cod. str., l'esito dell'eventuale giudizio di bilanciamento tra circostanze attenuanti e la concorrente circostanza aggravante di cui all'art. 186, co. 2bis Cod. str. non assume rilievo ai fini della individuazione della sanzione amministrativa accessoria da applicare, che è in ogni caso quella della revoca. Ne consegue che il giudice non è incorso in violazione di legge applicando la sanzione amministrativa accessoria prevista per l'ipotesi circostanziata del reato di guida in stato di ebbrezza alcolica, pur essendo stato eseguito il giudizio di bilanciamento di cui all'art. 69 cod. pen. con l'esito di una subvalenza della circostanza aggravante. Né è ravvisarle a riguardo delle norme in tema di circostanze del reato (artt. 59 ss. cod. pen.) un profilo di dubbia legittimità costituzionale, nella parte in cui non dispongono che l'esito del giudizio di bilanciamento proietta i propri effetti, oltre sulla pena principale e sulle pene accessorie, anche sulla sanzione amministrativa accessoria al reato.
Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 28 aprile 2014, n. 17826 Ritenuto in fatto 1. Il Gip del Tribunale di Genova applicava ai sensi dell’articolo 444 cod. proc. pen. a C.R. , imputato del reato di guida in stato di ebbrezza alcolica [art. 186, co. 2 lett. c) e co. 2 bis C.d.s.],...
Corte di Cassazione, sezione tributaria, ordinanza 23 aprile 2014, n. 9173. In tema di annullamento dell’avviso di accertamento per IRPEF adottato con metodo sintetico e sul presupposto che i redditi dichiarati non fossero congruenti con gli esborsi sostenuti per incrementi patrimoniali nel corso del periodo di imposta considerato
Suprema Corte di Cassazione sezione tributaria ordinanza 23 aprile 2014, n. 9173 Osserva La CTR di Catanzaro ha respinto l’appello dell’Agenzia – appello proposto contro la sentenza n. 321/02/2008 della CTP di V.V. che aveva già accolto il ricorso della contribuente – ed ha così disposto l’annullamento dell’avviso di accertamento per IRPEF anno 1999 adottato...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 22 aprile 2014, n. 17621. La Corte d'Appello di Ancona, in parziale riforma di quella emessa dal Tribunale di Camerino , confermava la condanna alla pena di un anno e due mesi di reclusione in relazione ai reati di maltrattamenti, minacce aggravate, ingiurie, lesioni personali in danno della moglie convivente nonche' di violazione dell'articolo 189 C.d.S., commi 6 e 7, ritenuti avvinti dal vincolo della continuazione e con condanna al risarcimento del danno e rifusione delle spese processuali in favore della parte civile costituita. La Cassazione annulla con rinvio
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 22 aprile 2014, n. 17621 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. AGRO’ Antonio S. – Presidente Dott. LEO Guglielmo – Consigliere Dott. VILLONI Orlando – rel. Consigliere Dott. CAPOZZI Angelo – Consigliere Dott. APRILE...
Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 11 aprile 2014, n. 8580. L'introduzione, con la Legge n. 54 del 2006, del regime giuridico generale dell'affido condiviso, favorendo anche l'esercizio concreto della bigenitorialita', ha indotto, nell'ipotesi di una pregressa destinazione a casa familiare di un'ampia porzione immobiliare o di piu' unita' abitative, ove tale soluzione fosse consentita dal grado di conflittualita' coniugale a operare un godimento frazionata del bene immobile, fondato su una suddivisione di fatto della disponibilita' dell'abitazione familiare in modo da consentire ai minori la conservazione non solo dell'habitat domestico ma anche della vicinanza e del rapporto pressoche' quotidiano con i genitori.
Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 11 aprile 2014, n. 8580 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA CIVILE SOTTOSEZIONE 1 Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. DI PALMA Salvatore – Presidente Dott. CRISTIANO Magda – Consigliere Dott. SCALDAFERRI Andrea – Consigliere Dott. BISOGNI Giacinto – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione tributaria, sentenza del 16 aprile 2014, n. 8833. L'esistenza di ingenti disponibilità economiche risultante da conto corrente costituisce di per sé elemento di prova grave, precisa e concordante, tale da giustificare il ricorso dell'ente impositore all'avviso di accertamento
Corte di Cassazione sezione tributaria sentenza del 16 aprile 2014, n. 8833 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TRIBUTARIA CIVILE ha pronunciato la seguente SENTENZA sul ricorso 7719-2009 proposto da: VG MM elettivamente domiciliati in ROMA VIA S. SEBASTIANELLO 9, presso lo studio dell’avvocato (OMISSIS) rappresentati e difesi...
Corte di Cassazione, S.U.P., sentenza 14 aprile 2014, n. 16208. Non viola il divieto di reformatio in peius di cui all'art. 597, comma 3, cod. proc. pen., il giudice di rinvio che, individuata la violazione più grave a norma dell'art. 81, cpv., cod. pen., in conformità a quanto stabilito nella sentenza della Corte di cassazione, pronunciata su ricorso del solo imputato, apporti per uno dei reati in continuazione un aumento maggiore rispetto a quello ritenuto dal primo giudice, pur non irrogando una pena complessivamente maggiore
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE S.U.P. SENTENZA 14 aprile 2014, n. 16208 Ritenuto in fatto 1. Con sentenza del 9 novembre 2009, la Corte di appello di Ancona, accogliendo l’appello del Pubblico Ministero proposto avverso la sentenza di proscioglimento pronunciata, in sede di giudizio abbreviato, dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Camerino...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 17 aprile 2014, n. 8971. In tema di verifica del rispetto delle regole procedurali dettate per i licenziamenti collettivi per riduzione dei personale dalla Legge n. 223 del 1991, la sufficienza dei contenuti della comunicazione preventiva di cui alla Legge cit., articolo 4, comma 3, deve essere valutata in relazione ai motivi di riduzione di personale, cosicche', nel caso di progetto imprenditoriale diretto a ridimensionare l'organico dell'intero complesso aziendale al fine di diminuire il costo del lavoro, l'imprenditore puo' limitarsi all'indicazione del numero complessivo dei lavoratori eccedenti suddiviso tra i diversi profili professionali completati dalla classificazione del personale occupato nell'azienda, tanto piu' ove proponga ai sindacati, nella stessa comunicazione e con riferimento alle misure idonee a ridurre l'impatto sociale dei licenziamenti, la stipulazione di un accordo, derogatorio dei criteri legali di scelta dei lavoratori da licenziare, che fondi la selezione sul possesso dei requisiti per l'accesso alla pensione
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 17 aprile 2014, n. 8971 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. STILE Paolo – Presidente Dott. BRONZINI Giuseppe – rel. Consigliere Dott. BALESTRIERI Federico – Consigliere Dott. BLASUTTO Daniela – Consigliere Dott. BUFFA Francesco –...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 24 aprile 2014, n. 17794. Sono legittimamente confiscabili, a norma dell'art. 12 sexies d.l. n. 306 del 1992, i beni e le altre utilità di cui il condannato per determinati reati non possa giustificare la provenienza, senza che rilevi se tali beni siano o meno derivanti dal reato per cui è stata pronunciata condanna, avendo il legislatore posto una presunzione di illecita accumulazione patrimoniale, superabile peraltro attraverso una giustificazione circa la legittimità della loro provenienza da parte dei soggetti che hanno la titolarità o la disponibilità dei beni; ed ai fini dell'assolvimento di tale onere, da un lato non è sufficiente che sia fornita la prova di un rituale acquisto, essendo necessario che i mezzi impiegati per il relativo negozio derivino da legittime disponibilità finanziarie; dall'altro non si richiede che gli elementi allegati siano idonei ad essere valutati secondo le regole civilistiche sui rapporti reali, possessori o obbligazionari, ma solo che essi, valutati secondo il principio della libertà della prova e del libero convincimento dei giudice, dimostrino una situazione diversa da quella presunta, il che certamente non implica sufficienza di prospettazioni meramente plausibili, ma neppure coincide con un concetto di rigorosa prova
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 24 aprile 2014, n. 17794 Ritenuto in fatto 1. Con decreto del 3/8/2013 il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Rimini disponeva nei confronti di G.P. il sequestro preventivo finalizzato alla confisca ai sensi dell’art. 12 sexies l. 356/1992 della somma di denaro di €...