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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 14 ottobre 2015, n. 41214. Il reato di violenza sessuale tentata è integrato anche nell’ipotesi di mancato soddisfacimento delle richieste a sfondo sessuale del reo, conseguente al rifiuto opposto dalla vittima della violenza o della minaccia, escludendosi, in tal caso, la desistenza volontaria, in quanto l’impossibilità di portare a consumazione il reato per l’opposizione della parte offesa costituisce un fatto indipendente dalla volontà dell’agente

SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE III SENTENZA 14 ottobre 2015, n. 41214 Ritenuto in fatto Il Tribunale di Torino, con ordinanza del 17/2/2015, in accoglimento della richiesta di riesame presentata nell’interesse di R.R. , ha annullato il provvedimento con il quale, in data 28/1/2015, il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Verbania aveva...

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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 23 luglio 2015, n. 32352. La valutazione sulla credibilità delle dichiarazioni del minore vittima di abusi sessuali non deve avvenire con riferimento alla sola coerenza interna del racconto, dovendosi tenere conto di ogni altra circostanza che possa influire su tale valutazione. In ordine, poi, alla cd. Carta di Noto, non sussiste alcun obbligo di seguirla nell’esame dei minorenni, non avendo alcun valore normativo, contenendo meri suggerimenti diretti a garantire l’attendibilità delle dichiarazioni del minore e la sua protezione psicologica; con la conseguenza che la sua inosservanza non comporta nullità dell’esame. Infine, la determinazione equitativa del danno morale cagionato dalla commissione di reati sessuali nei confronti di minori deve tener conto dell’intensità della violazione della libertà morale e fisica, del turbamento psichico cagionato, delle conseguenze sul piano psicologico e dell’incidenza del fatto sulla personalità della vittima

Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 23 luglio 2015, n. 32352 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SQUASSONI Claudia – Presidente Dott. GRILLO Renato – Consigliere Dott. RAMACCI Luca – rel. Consigliere Dott. ROSI Elisabetta – Consigliere Dott. GENTILI...

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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 13 luglio 2015, n. 29883. Non è configurabile il concorso tra il reato di detenzione di materiale pornografico ed il reato di pornografia minorile, dovendo applicarsi, in virtù della clausola di riserva di cui all’art. 600-quater cod. pen., la più grave fattispecie di cui all’art. 600-ter cod. pen., rispetto alla quale la detenzione costituisce, quindi, un “post factum” non punibile

Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza  13 luglio 2015, n. 29883 Ritenuto in fatto 1. P.G. ha proposto ricorso avverso la sentenza della Corte d’appello di MILANO emessa in data 8/07/2014, depositata in data 3/10/2014, con cui, in parziale riforma della sentenza emessa in data 20/12/2013 dal GUP del Tribunale di MILANO, il medesimo...

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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 1 luglio 2015, n. 27554. Il reato di violenza sessuale, commessa mediante abuso della qualità e dei poteri del pubblico ufficiale, può concorrere formalmente con il reato di concussione, trattandosi di reati che tutelano beni giuridici diversi, posti a salvaguardia di distinti valori costituzionali, rappresentati dal buon andamento della P.A. e della libertà di autodeterminazione della persona nella sfera sessuale. Tuttavia, è necessario, che ricorrano gli elementi costitutivi del reato di cui all’art. 317 cod. pen. ed in particolare la “costrizione” o la “induzione”, elementi che non si identificano nella superiorità, nell’influenza o nell’autorità che il pubblico ufficiale può vantare in ragione della carica ricoperta o della funzione svolta, occorrendo, invece, ai fini dell’integrazione del reato, una costrizione o induzione qualificata, ossia prodotta dal pubblico ufficiale con l’abuso della sua qualità o dei suoi poteri, così che l’azione indebita si caratterizzi per essere l’effetto di tale costrizione o induzione e cioè conseguenza della coazione psicologica esercitata dal pubblico ufficiale mediante l’abuso della sua qualità o dei suoi poteri

SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE III SENTENZA 1 luglio 2015, n. 27554 Ritenuto in fatto La Corte di Appello di Milano, con sentenza di 10/12/2013, in parziale riforma della sentenza del Tribunale di Milano, resa in data 5/12/2012, con la quale G.M. era stato condannato per varie ipotesi di violenza sessuale e concussione a lui...

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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 17 giugno 2015, n. 25320. Le dichiarazioni rese dalla persona offesa non sono sottoposte ai limiti imposti dall’art. 192, comma 3, c.p.p.

Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 17 giugno 2015, n. 25320 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SQUASSONI Claudia – Presidente Dott. FRANCO Amedeo – Consigliere Dott. GRILLO Renato – Consigliere Dott. MULLIRI Guicla – Consigliere Dott. ORILIA Lorenzo...

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Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 5 giugno 2015, n. 24236. Deve essere annullata, con rinvio, la condanna per il reato di omessa somministrazione dei mezzi di sussistenza, quando il giudice non abbia adeguatamente considerato documenti che proverebbero il pagamento di somme a favore delle persone offese, sebbene in modo non conforme ai contenuti dell’obbligo di mantenimento e anche quando non vi sia evidenza dell’avvenuta ricezione da parte dei destinatari

Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 5 giugno 2015, n. 24236 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. AGRO’ Antonio – Presidente Dott. ROTUNDO Vincenzo – Consigliere Dott. CITTERIO Carlo – rel. Consigliere Dott. VILLONI Orlando – Consigliere Dott. BASSI...

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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 15 giugno 2015, n. 24895. Integra il reato di violenza sessuale e non quello di molestia sessuale il toccamento non casuale dei glutei, anche se sopra i vestiti, essendo configurabile la contravvenzione, ai sensi dell’art. 660 c.p., solo in presenza di espressioni verbali a sfondo sessuale o di atti di corteggiamento, invasivi ed insistiti, diversi dall’abuso sessuale

Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 15 giugno 2015, n. 24895 Ritenuto in fatto Con sentenza emessa in data 8.1.2008, il Tribunale di Viterbo ha dichiarato M.N. colpevole dei reati del reato previsto e punito dagli artt. 81 e 609 bis c.p. (capo A) per avere, con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso,...

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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 29 maggio 2015, n. 23272. Risponde del reato di violenza sessuale di gruppo il genitore che, pur non partecipando alla commissione di atti sessuali sul figlio minore, sia presente sul luogo del fatto ed agevoli concretamente l’abuso sessuale posto in essere da parte del correo

SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE III SENTENZA 29 maggio 2015, n. 23272 Ritenuto in fatto La Corte di Appello di Torino, pronunciando nei confronti dell’odierna ricorrente, con sentenza del 20.6.2014, confermava la sentenza con cui in data 25.10.2013 il GUP del Tribunale di Torino, all’esito di giudizio abbreviato, aveva condannato O.L. , con l’attenuante del...