Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 6 luglio 2015, n. 28577 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SQUASSONI Claudia – Presidente Dott. ORILIA Lorenzo – Consigliere Dott. GAZZARA Santi – Consigliere Dott. ACETO Aldo – Consigliere Dott. GENTILI Andrea...
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Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 10 luglio 2015, n. 29798. In tema di infortuni sul lavoro, qualora vi siano più titolari della posizione di garanzia, ciascuno è per intero destinatario dell’obbligo di tutela impostogli dalla legge fin quando si esaurisce il rapporto che ha legittimato la costituzione della singola posizione di garanzia, per cui l’omessa applicazione di una cautela antinfortunistica è addebitabile ad ognuno dei titolari di tale posizione
Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 10 luglio 2015, n. 29798 Ritenuto in fatto Con la sentenza in epigrafe la Corte di appello di Milano, in parziale riforma della sentenza di primo grado, concessa l’attenuante di cui all’art. 62 n. 6 c.p., riduceva la pena inflitta a M.D. e M.P., ritenuti responsabili in ordine...
Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 30 giugno 2015, n. 27183. In caso di infortunio sul lavoro originato dall’assenza o inidoneità delle misure di prevenzione, nessuna efficacia causale esclusiva, per escludere la responsabilità del datore di lavoro, può essere attribuita al comportamento imprudente del lavoratore infortunato realizzato nello svolgimento delle proprie mansioni
Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 30 giugno 2015, n. 27183 Ritenuto in fatto F.A. e B.B. ricorrono avverso la sentenza che ha confermato quella di primo grado con la quale sono stati riconosciuti colpevoli del reato di cui all’articolo 589 c.p., commesso in violazione della normativa antinfortunistica, in danno del lavoratore D.L. (fatto...
Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 2 aprile 2015, n. 14012. Posto a carico del committente l’obbligo di verificare nel merito l’operato dei coordinatori e, pertanto, il committente diviene responsabile di tutte le violazioni poste in essere dagli stessi nella redazione dei piani
Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 2 aprile 2015, n. 14012 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUARTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SIRENA Pietro Antonio – Presidente Dott. BIANCHI Luisa – Consigliere Dott. MASSAFRA Umberto – rel. Consigliere Dott. CIAMPI Francesco Maria – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 1 aprile 2015, n. 13858. Il direttore generale con delega in materia antinfortunistica non può essere dichiarato sempre responsabile per gli incidenti sul luogo di lavoro. In sostanza non può essere decretata una responsabilità a priori del soggetto solo perchè ricopre una posizione apicale nell’azienda
Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 1 aprile 2015, n. 13858 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUARTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ROMIS Vincenzo – Presidente Dott. MASSAFRA Umberto – Consigliere Dott. PICCIALLI Patrizia – rel. Consigliere Dott. ESPOSITO Lucia – Consigliere Dott. SERRAO...
Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 18 febbraio 2015, n. 7360. La condotta negligente del collega di lavoro dell'infortunato non costituisce comportamento abnorme, di per sé solo sufficiente a produrre l'evento, in grado di interrompere il rapporto di causalità tra le violazioni del datore di lavoro e l'infortunio, quando si sia omessa la valutazione del rischio in questione, la conseguente adozione delle misure di protezione necessarie, nonché la specifica formazione dei lavoratori.
Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 18 febbraio 2015, n. 7360 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUARTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. BRUSCO Carlo Giuseppe – Presidente Dott. D’ISA Claudio – Consigliere Dott. IZZO Fausto – Consigliere Dott. MASSAFRA Umberto – rel. Consigliere Dott. SERRAO...
Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 2 febbraio 2015, n. 4888. In tema di omicidio copooso l'evento morte può essere imputato anche in assenza di una spiegazione scientifica. Si possano utilizzare studi epidemiologici e che la causalità individuale possa essere ricavata attraverso un ragionamento probatorio di credibilità razionale
Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 2 febbraio 2015, n. 4888 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUARTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SIRENA Pietro Antonio – Presidente Dott. D’ISA Claudio – rel. Consigliere Dott. ZOSO Liana M. T. – Consigliere Dott. ESPOSITO Lucia...
Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 23 gennaio 2015, n. 3272. Le norme antinfortunistiche sarebbero dettate non soltanto per la tutela dei lavoratori, ossia per eliminare il rischio che i lavoratori possano subire danni nell'esercizio della loro attività, ma anche a tutela dei terzi, cioè di tutti coloro che, per una qualsiasi legittima ragione, accedono là dove vi sono macchine che, se non munite dei presidi antinfortunistici imposti dalla legge, possono essere causa di eventi dannosi. Se infatti è giusto ritenere che il datore di lavoro ha una posizione di garanzia anche verso terzi, suscita invece perplessità l'idea di estendere tout court le norme antinfortunistiche per la loro tutela
Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 23 gennaio 2015, n. 3272 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUARTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ZECCA Gaetanino – Presidente Dott. ROMIS Vincenzo – Consigliere Dott. CIAMPI Francesco Mari – Consigliere Dott. GRASSO Giuseppe – rel. Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 17 dicembre 2014, n. 52455. In tema di infortuni sul lavoro, nell’ipotesi di omicidio colposo per violazione delle norme poste a tutela della sicurezza sul posto di lavoro derivante dalla condotta di più soggetti titolari di autonome posizioni di garanzia, ciascuno è destinatario dell’obbligo giuridico di impedire l’evento ex art. 40, secondo comma, c.p. Ne deriva che tutti risponderanno di omicidio colposo, ognuno nella propria sfera di competenza, qualora si accerti che la predisposizione di misure di prevenzione ed antinfortunistiche avrebbe neutralizzato il rischio di verificazione dell’evento. In altri termini, qualora l'obbligo di impedire l'evento ricada su più persone che debbano intervenire o intervengano in tempi diversi, il nesso di causalità tra la condotta omissiva o commissiva del titolare di una posizione di garanzia non viene meno per effetto del successivo mancato intervento da parte di un altro soggetto, parimenti destinatario dell'obbligo di impedire l'evento, configurandosi, in tale ipotesi, un concorso di cause ai sensi dell'art. 41 c.p.
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE IV SENTENZA 17 dicembre 2014, n. 52455 Ritenuto in fatto Con sentenza resa in data 27/5/2013, la Corte d’appello di Genova ha confermato la decisione in data 14/3/2001 con la quale il Tribunale di La Spezia ha condannato C.L. , B.S. e D.R. alla pena di sei mesi di reclusione...
Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 10 novembre 2014, n. 46340. Il coinvolgimento di un tecnico qualificato nell'indagine sulla sicurezza dei manufatti ben può esonerare da responsabilità l'amministratore che sull'apprezzamento del proprio consulente abbia fatto affidamento
Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 10 novembre 2014, n. 46340 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUARTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ROMIS Vincenzo – Presidente Dott. MARINELLI Felicetta – Consigliere Dott. BLAIOTTA Rocco Mar – rel. Consigliere Dott. DOVERE Salvatore – Consigliere Dott....