Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 3 marzo 2015, n. 4282 In fatto Con ricorso ex art. 5-ter legge 89/01 del 22.3.2013 F.C. proponeva opposizione innanzi alla Corte d’appello di Perugia avverso il decreto col quale era stata respinta la sua domanda di equo indennizzo per l’eccessiva durata di un processo svoltosi davanti alla...
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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 19 febbraio 2015, n. 7429. In presenza del mancato assolvimento degli obblighi tributari, il soggetto che sostiene di essere stato nella assoluta impossibilità di adempiere
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 19 febbraio 2015, n. 7429 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SQUASSONI Claudia – Presidente Dott. AMORESANO Silvio – Consigliere Dott. ORILIA Lorenzo – Consigliere Dott. RAMACCI Luca – rel. Consigliere Dott. GAZZARA...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 11 febbraio 2015, n. 6205. In materia di reati tributari, se non è possibile procedere alla confisca diretta nei confronti della persona giuridica per mancanza di denaro nelle casse della società, allora si dovrà procedere alla confisca per equivalente sui beni degli amministratori, senza che il Pm sia obbligato alle verifiche preventive. Nel caso di specie la Cassazione ha respinto il ricorso di due amministratori di una società contro il sequestro preventivo per equivalente disposto nei loro confronti perché indagati per non aver versato al Fisco le ritenute sugli stipendi dei dipendenti né l’Iva
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 11 febbraio 2015, n. 6205 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FIALE Aldo – Presidente Dott. GRAZIOSI Chiara – Consigliere Dott. ANDREAZZA Gastone – Consigliere Dott. SCARCELLA Alessio – rel. Consigliere Dott. MENGONI...
Corte di Cassazione, sezione tributaria, sentenza 13 febbraio 2015, n. 2935. In caso di accertamento tributario per ritenuta indeducibilità di costi, in quanto relativi a fatture per operazioni inesistenti, la prova della predetta indeducibilità deve essere sopportata dal contribuente, e nel caso in cui quest'ultimo produca fatture, non è comunque preclusa all'Amministrazione finanziaria la prova della falsità dei documenti anche a mezzo di presunzione semplice
Suprema Corte di Cassazione sezione Tributaria sentenza 13 febbraio 2015, n. 2935 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TRIBUTARIA Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. MERONE Antonio – Presidente Dott. SAMBITO Maria Giovanna Concetta – Consigliere Dott. MELONI Marina – Consigliere Dott. NAPOLITANO Lucio – Consigliere Dott. BRUSCHETTA...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 9 febbraio 2015, n. 5736. La norma penale non può trovare applicazione non soltanto quando il sostituto non abbia operato le ritenute, ma anche quando questi non abbia rilasciato la certificazione, oltre che nel caso in cui abbia rilasciato la certificazione in un momento successivo alla scadenza del termine per effettuare il versamento
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 9 febbraio 2015, n. 5736 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SQUASSONI Claudia – Presidente Dott. AMORESANO Silvio – Consigliere Dott. ORILIA Lorenzo – Consigliere Dott. RAMACCI Luca – rel. Consigliere Dott. GAZZARA...
Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 5 febbraio 2015, n. 5413. In difetto di prova circa la qualificazione della persona giuridica come "schermo" dell'attività della persona fisica per commettere i reati tributari, è illegittimo disporre il sequestro preventivo per equivalente dei beni societari, mancando una relazione di stretta strumentalità della società, quale "apparato fittizio", agli effetti della realizzazione dei reati tributari ad opera del proprio amministratore di fatto o di diritto.
Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 5 febbraio 2015, n. 5413 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUARTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SIRENA Pietro – Presidente Dott. BLAIOTTA Rocco M – Consigliere Dott. VITELLI CASELLA Lu – rel. Consigliere Dott. ESPOSITO Lucia – Consigliere...
Corte di Cassazione, sezione IV, 2 febbraio 2015, n. 4906. Il rilascio della certificazione al sostituito non é elemento costitutivo del reato di cui all'art. 10-bis d.lgs. n.74/2000, che si sostanzia nella condotta omissiva del mancato versamento, entro il termine previsto per la presentazione della dichiarazione annuale di sostituto d'imposta, delle ritenute risultanti dalla certificazione rilasciata, per un ammontare superiore ad Euro 50.000,00 per ciascuna imposta. Trattasi, dunque, di reato omissivo proprio, istantaneo e di mera condotta. Il rilascio della certificazione costituisce, quindi, presupposto del fatto
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE IV SENTENZA 2 febbraio 2015, n. 4906 Ritenuto in fatto 1. Con ordinanza resa in data 20/12/2012, il Tribunale di Bari ha rigettato l’istanza di riesame proposta da G.M. avverso il provvedimento di sequestro preventivo (per equivalente) dei beni facenti capo agli indagati A.A. , A.A.A. , A.M. ,...
Corte di Cassazione, sezione tributaria, sentenza 6 febbraio 2015, n. 2197. Ad integrare gli estremi del vizio di omessa pronuncia, non basta la mancanza di un'espressa statuizione del giudice, ma è necessario che sia stato completamente omesso il provvedimento che si palesa indispensabile alla soluzione del caso concreto: ciò non si verifica quando la decisione adottata comporti la reiezione della pretesa fatta valere dalla parte, anche se manchi in proposito una specifica argomentazione, dovendo ravvisarsi una statuizione implicita di rigetto quando la pretesa avanzata col capo di domanda non espressamente esaminato risulti incompatibile con l'impostazione logico-giuridica della pronuncia
Suprema Corte di Cassazione Sezione tributaria sentenza 6 febbraio 2015, n. 2197 SENTENZA sul ricorso 17723/2011 proposto da: (OMISSIS) SPA in persona del responsabile del contenzioso dell’ (OMISSIS) Spa pro tempore, elettivamente domiciliato in (OMISSIS), presso lo studio dell’avvocato (OMISSIS), rappresentato e difeso dall’avvocato (OMISSIS) giusta delega in calce; – ricorrente – contro...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 17 febbraio 2015, n. 6842. In tema di operazioni inesistenti sulla base di fatture "d'acconto": l'emissione di fatture per operazioni inesistenti è un delitto di pericolo astratto per la configurazione del quale è sufficiente il mero compimento dell'atto; ai fini dell'individuazione del momento di consumazione del reato rileva il momento dell'emissione della fattura, trattandosi di reato istantaneo; la presenza di un'ulteriore finalità nell'azione delittuosa non incide sull'integrazione della suddetta fattispecie "attesa la natura di reato di pericolo astratto per la cui configurabilità è sufficiente il mero compimento dell'atto; nel delitto de quo il dolo è comunque ravvisabile allorché l'autore abbia la coscienza e volontà di emettere o di utilizzare fatture per operazioni in tutto o in parte inesistenti idonee a frodare il fisco, essendo irrilevante il concorrente fine diverso di ottenere indebiti contributi; l'evasione d'imposta non è elemento costitutivo della fattispecie incriminatrice del delitto d'emissione di fatture per operazioni inesistenti, ma configura un elemento del dolo specifico normativamente richiesto per la punibilità dell'agente, in quanto per integrare il reato è necessario che l'emittente delle fatture si proponga il fine di consentire a terzi l'evasione delle imposte su redditi e sul valore aggiunto, ma non anche che il terzo consegua effettivamente la programmata evasione
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 17 febbraio 2015, n. 6842 Ritenuto in fatto La C.A. di Torino con sentenza 17.3.2014 ha confermato la responsabilità penale di P.C.P. in ordine ai seguenti delitti: A) emissione di fatture per operazioni inesistenti (art. 8 D. Lvo n. 74/2000 contestato al capo A) con riferimento ad una...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 4 febbraio 2015, n. 5190. In tema di omesso versamento IVA, il dato oggettivo rappresentato dal mancato pagamento di quanto dovuto all'Erario, ove non costituisca il risultato di una scelta autonoma e discrezionale del liquidatore della societa? al momento della scadenza, ma sia conseguenza di una scelta obbligata, scaturente dalla carenza, nel breve periodo, di ogni forma di liquidita? dovuta al mancato accantonamento dell'Iva da parte di chi aveva avuto in precedenza la rappresentanza della società, impone un rigoroso accertamento della sussistenza dell'illecito sia sotto il profilo oggettivo che soggettivo al fine di verificare la eventuale responsabilità del liquidatore per il reato di cui all'art. 10 ter, d. lsg. n. 74 del 2000
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 4 febbraio 2015, n. 5190 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. MANNINO Saverio Felice – Presidente Dott. SAVINO Maria Pia G. – Consigliere Dott. ORILIA Lorenzo – Consigliere Dott. ANDREAZZA Gastone – rel....