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Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 1 dicembre 2014, n. 50149. Il ricorso a un organo collegiale quale il Tribunale di Sorveglianza per la revoca della misura appare preferibile anche in un'ottica garantista, maggiormente necessaria laddove si mette a rischio la conservazione di un beneficio in precedenza acquisito

Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 1 dicembre 2014, n. 50149 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SIOTTO Maria Cristin – Presidente Dott. DI TOMASSI Maria Stefani – Consigliere Dott. LA POSTA Lucia – Consigliere Dott. CASA Filippo –...

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Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 20 novembre 2014, n. 48314. Ai sensi dell'art. 146 c.p., co. 1, n. 1, l'esecuzione della pena, quando deve aver luogo nei confronti di donna incinta, deve essere differita. Tale disposizione è stata completata in termini molto significativi con la modifica all'ordinamento penitenziario approvata con l. 10 ottobre 1986, n. 663, che ha introdotto (art. 13 della novella) l'art. 47-ter, il cui comma I-ter ha riconosciuto al tribunale di sorveglianza la possibilità, ricorrendo le ipotesi di cui agli artt. 146 e 147 c.p. eppertanto le ipotesi del rinvio obbligatorio ovvero facoltativo della pena, di disporre l'applicazione della detenzione domiciliare. La conseguenza dell'inserimento nel sistema normativo di questa nuova regola è che il differimento obbligatorio ha perso questo suo carattere, giacché ormai superato il quadro iniziale collegato alla disciplina codicistica, la quale, come è noto, prevedeva l'alternativa secca tra carcerazione e libertà. Questo attraverso il riconoscimento di un potere discrezionale al tribunale di sorveglianza di concessione della misura penitenziaria della detenzione domiciliare in luogo della sospensione della esecuzione della pena, senza peraltro alcuna indicazione dei criteri di valutazione applicando i quali il tribunale dovrà decidere il caso concreto, salva comunque la considerazione, attesa la natura delle disposizioni in esame, che il legislatore ha inteso fornire la giurisdizione di sorveglianza di uno strumento flessibile, tale da consentire il superamento di circostanze negative collegate alla pericolosità sociale del soggetto, comunque in ogni caso bilanciando il diritto alla salute del condannato con le esigenze di tutela della collettività

Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 20 novembre 2014, n. 48314 Ritenuto in fatto e considerato in diritto 1. Il Tribunale di sorveglianza di Roma, con ordinanza del 9 gennaio 2014, applicava nei confronti di B.L. , in espiazione del cumulo di pene di cui al provvedimento del P.M. del 7.1.2013 con fine pena...

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Corte di Cassazione, sezione I, sentenza n. 9807 del 28 febbraio 2014. Qaalora la relazione del SERT sia estremamente positiva, il Tribunale di sorveglianza è tenuto a concedere alcuni benefici

Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza n. 9807 del 28 febbraio 2014 Svolgimento del processo La Corte, ritenuto in fatto e considerato in diritto  1. Il Tribunale di sorveglianza di Bari, con ordinanza del 16 aprile  2013, dichiarava inammissibili le istanze di detenzione domiciliare  e semilibertà e rigettava, nel contempo, quelle di affidamento al ...

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