Nell’ipotesi di atti persecutori commessi nei confronti della ex compagna, l’attendibilità e la forza persuasiva delle dichiarazioni rese dalla vittima del reato non sono inficiate dalla circostanza che all’interno del periodo di vessazione la persona offesa abbia vissuto momenti transitori di attenuazione del malessere in cui ha ripristinato il dialogo con il persecutore; pertanto, un’attività...
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Corte di Cassazione, sezione V penale, sentenza 14 novembre 2016, n. 48007
Non ricorre il delitto di stalking in caso di frequenti articoli giornalistici e di post dal contenuto diffamatorio, posto che a tal fine occorre la coesistenza di altre molestie SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE V PENALE SENTENZA 14 novembre 2016, n. 48007 Ritenuto in fatto II Tribunale dei riesame di Taranto, quale giudice di...
Corte di Cassazione, sezione III penale, sentenza 20 ottobre 2016, n. 44358
Integrano il reato di stalking gli sms minacciosi e il pedinamento. Suprema Corte di Cassazione sezione III penale sentenza 20 ottobre 2016, n. 44358 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. GRILLO Renato – Presidente Dott. SOCCI Angelo – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione VI penale, sentenza 16 settembre 2016, n. 38700
Non è configurabile il reato di maltrattamenti e stalking quando le vessazioni siano state condotte in un lasso di tempo assai breve Suprema Corte di Cassazione sezione VI penale sentenza 16 settembre 2016, n. 38700 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:...
Corte di Cassazione, sezione V penale, sentenza 13 settembre 2016, n. 38089
La condotta di disturbo anche se condotta in un lasso di tempo brevissimo che abbia però ingenerato nella vittima uno stato d’ansia, integra il reato di stalking Suprema Corte di Cassazione sezione V penale sentenza 13 settembre 2016, n. 38089 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA PENALE...
Corte di Cassazione, sezione V penale, sentenza 30 agosto 2016, n.35778
Il delitto di cui all’art. 612 bis cp è un reato a fattispecie alternative, ciascuna delle quali è idonea a realizzarlo; pertanto, ai fini della sua configurazione non è essenziale il mutamento delle abitudini di vita della persona offesa, essendo sufficiente che la condotta incriminata abbia indotto nella vittima uno stato di ansia e di...
Corte di Cassazione, sezioen V penale, sentenza 13 luglio 2016, n. 29705
Non è necessario che il giudice di merito, nel motivare il diniego della concessione delle attenuanti generiche, prenda in considerazione tutti gli elementi favorevoli o sfavorevoli dedotti dalle parti o rilevabili dagli atti, ma è sufficiente che egli faccia riferimento a quelli ritenuti decisivi o comunque rilevanti, rimanendo disattesi o superati tutti gli altri da...
Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 6 giugno 2016, n. 2419
E’ legittimo l’ammonimento che non è stato preceduto dalla comunicazione di avvio del procedimento se sono emerse particolari esigenze di celerità del procedimento, anche al fine di “evitare che – da parte dell’ammonito – si potessero scatenare ulteriori dinamiche reattive” Consiglio di Stato sezione III sentenza 6 giugno 2016, n. 2419 REPUBBLICA ITALIANA IN...
Corte di Cassazione, sezione V penale, sentenza 23 maggio 2016, n. 21407
Il delitto di atti persecutori è reato abituale che differisce dai reati di molestie e di minacce, che pure ne possono rappresentare un elemento costitutivo, per la produzione di un evento di “danno”, consistente nell’alterazione delle proprie abitudini di vita o in un perdurante e grave stato di ansia o di paura, o, in alternativa,...
Corte di Cassazione, sezione V penale, sentenza 18 maggio 2016, n. 20696.
Può configurarsi il concorso tra il reato di atti persecutori e quello di esercizio arbitrario delle proprie ragioni, giacché quest’ultimo certamente contempla un bene giuridico diverso, in quanto finalizzato a tutelare l’interesse dello Stato ad impedire che la privata violenza si sostituisca all’esercizio della funzione giurisdizionale in occasione dell’insorgere di una controversia. Infatti, ciò che...