L’estraneo alla Pubblica amministrazione concorre nella rivelazione di segreti d’ufficio se non si limita a ricevere la notizia che deve rimanere segreta, ma istiga o induce il pubblico ufficiale a rivelarla
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L’estraneo alla Pubblica amministrazione concorre nella rivelazione di segreti d’ufficio se non si limita a ricevere la notizia che deve rimanere segreta, ma istiga o induce il pubblico ufficiale a rivelarla

Corte di Cassazione, sezione sesta penale, sentenza 4 maggio 2018, n. 19497. L’estraneo alla Pubblica amministrazione concorre nella rivelazione di segreti d’ufficio se non si limita a ricevere la notizia che deve rimanere segreta, ma istiga o induce il pubblico ufficiale a rivelarla e certamente concorre nel delitto se divulga il contenuto di informative di...

Esclusione dell’ipotesi di cui all’articolo 131-bis cod. pen. per la rivelazione di segreto d’ufficio, se la notizia divulgata riguarda una delicata indagine sul narcotraffico.
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Esclusione dell’ipotesi di cui all’articolo 131-bis cod. pen. per la rivelazione di segreto d’ufficio, se la notizia divulgata riguarda una delicata indagine sul narcotraffico.

Corte di Cassazione, sezione sesta penale, sentenza 4 maggio 2018, n. 19493. Esclusione dell’ipotesi di cui all’articolo 131-bis cod. pen. per la rivelazione di segreto d’ufficio, se la notizia divulgata riguarda una delicata indagine sul narcotraffico. Tale esclusione è stata fondata da un lato sulla violazione dei doveri inerenti al servizio espletato e dall’altro sul...

Le notizie desumibili dall’accesso al RE.GE. sono segrete ai fini e per gli effetti del reato di rivelazione di segreto d’ufficio di cui all’art. 326 c.p.
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Le notizie desumibili dall’accesso al RE.GE. sono segrete ai fini e per gli effetti del reato di rivelazione di segreto d’ufficio di cui all’art. 326 c.p.

Corte di Cassazione, sezione sesta penale, sentenza 13 marzo 2018, n. 11358. Le notizie desumibili dall’accesso al RE.GE. sono segrete ai fini e per gli effetti del reato di rivelazione di segreto d’ufficio di cui all’art. 326 c.p.; e ciò in quanto solo la competente segreteria della Procura della Repubblica può fornire notizia circa eventuali...

Corte di Cassazione, sezione VI penale, sentenza 21 marzo 2017, n. 13863
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Corte di Cassazione, sezione VI penale, sentenza 21 marzo 2017, n. 13863

Legittima la misura cautelare personale nei casi di reati di concorso in turbativa d’asta e falso in atti pubblici quando sussista il pericolo di reiterare il reato in base ai parametri di concretezza ed attualità. Suprema Corte di Cassazione sezione VI penale sentenza 21 marzo 2017, n. 13863 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO...

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Corte di Cassazione, sezione VI penale, sentenza 8 febbraio 2017, n. 5818

L’autista del 118 è tenuto al segreto professionale. Confermata la condanna dell’imputato che aveva dato ad una giornalista notizie relative a tre omicidi fornendogli anche foto scattate sul posto Suprema Corte di Cassazione sezione VI penale sentenza 8 febbraio 2017, n. 5818 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE...

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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 23 dicembre 2015, n. 50438. Pienamente legittima la condanna per rivelazione e utilizzazione di segreti d’ufficio da parte del cognato che – in qualità di assistente capo della Polizia – riveli al parente delle notizie riservate che siano state poi utilizzate per non assumere un dipendente in funzione di una condanna penale

Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 23 dicembre 2015, n. 50438 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. MANNINO Saverio F. – Presidente Dott. AMORESANO Silvio – Consigliere Dott. GRAZIOSI Chiara – Consigliere Dott. ACETO Aldo – Consigliere Dott. ANDRONIO...

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Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 3 novembre 2015, n. 44403. Integra pacificamente il delitto di rivelazione di segreti d’ufficio la condotta del collaboratore di cancelleria che fornisca a terzi non autorizzati a riceverla, e senza rispettare la procedura prevista dall’art. 110 bis disp. att. c.p.p., in relazione all’art. 335, c.p.p. – secondo la quale la segreteria della procura può rispondere alla richiesta di comunicazione delle iscrizioni contenute nel registro delle notizie di reato, solo dopo che il pubblico ministero vi abbia dato espressa risposta e nel senso derivante dalla risposta stessa, competendo al pubblico ministero di verificare se ricorra la preclusione connessa a uno dei delitti di cui all’art. 407 co. 2, lett. a), c.p.p., ovvero se sussistano specifiche esigenze che giustifichino la temporanea segretazione sulle iscrizioni – la notizia dell’iscrizione nel registro degli indagati di una determinata, in una fase di assoluta delicatezza, quale quella delle indagini preliminari, a persona non autorizzata a riceverle

SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE V SENTENZA 3 novembre 2015, n. 44403 Fatto e diritto Con sentenza emessa il 13.10.2014 la corte di appello di Roma confermava la sentenza con cui il giudice per le indagini preliminari presso il tribunale di Roma, decidendo in sede di giudizio abbreviato, in data 17.11.2009, aveva condannato M.A.C. alla...