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Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 31 agosto, n. 35786. Il sostituto del difensore di fiducia, a cui sia stata rilasciata procura speciale per la richiesta di riti alternativi senza indicazione della facoltà di farsi sostituire per tali specifici incombenti, non è legittimato a formulare istanza di giudizio abbreviato e qualora ciò, comunque faccia, si determina la nullità del procedimento che, se pure assoluta, è di ordine generale e deve, quindi, essere eccepita nei motivi di appello o, comunque, essere rilevata, anche di ufficio, nel corso del giudizio di secondo grado. Infatti, l’applicazione dell’art. 102 cod. proc. pen. concerne la sostituzione del difensore nel mandato alle liti e nella rappresentanza processuale ma non comporta la possibilità di sostituzione di quest’ultimo nell’esercizio di quei poteri che, per la natura del particolarissimo atto dispositivo in vista del quale sono conferiti, si caratterizzano per l’”intuitus personae” ed esulano da quelli tipici inerenti allo svolgimento del mandato difensivo.

Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza  31 agosto, n. 35786 Ritenuto in fatto 1. L.M. propone ricorso per cassazione avverso la sentenza della Corte d’appello di Napoli, n. 158/14, pronunciata il 10 gennaio 2014 e depositata il 7 febbraio 2014. La decisione impugnata ha confermato la condanna dell’odierno ricorrente per il riciclaggio di un...

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Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 27 marzo 2013 n. 14454. L’adozione di un erroneo provvedimento di inammissibilità della richiesta di rito abbreviato inficia la legalità dei procedimento di quantificazione della pena inflitta qualora si sia pervenuti ad una sentenza di condanna

Il testo integrale   Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 27 marzo 2013 n. 14454[1] L’adozione di un erroneo provvedimento di inammissibilità della richiesta di rito abbreviato inficia la legalità dei procedimento di quantificazione della pena inflitta qualora si sia pervenuti ad una sentenza di condanna: con la conseguenza che il riconoscimento dell’errore al momento...

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Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 6 marzo 2013 n. 10347. Il termine ex art. 585 c.p.p. per impugnare una sentenza deliberata nel periodo feriale in esito a giudizio conseguente alla convalida dell’arresto decorre dalla cessazione della sospensione

Il testo integrale   Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 6 marzo 2013 n. 10347[1] Fuori dei casi previsti dall’articolo 2.1 legge 742/1969, il termine ex articolo 585 del codice di procedura penale per impugnare una sentenza deliberata nel periodo feriale in esito a giudizio conseguente alla convalida dell’arresto decorre dalla cessazione della sospensione [1]...