La massima 1. La responsabilità per le cose in custodia ai sensi dell’art. 2051 cod. civ. ha natura oggettiva e necessita, per la sua configurabilità, del mero rapporto eziologico tra cosa ed evento e tale da prescindere dall’accertamento della pericolosità della cosa stessa e sussistere in relazione a tutti i danni da essa cagionati, sia...
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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 12 dicembre 2013, n. 27855. Nelle cause di responsabilità professionale medica, il paziente non può limitarsi ad allegare un inadempimento, quale che esso sia, ma deve dedurre l’esistenza di una inadempienza, per così dire, vestita, astrattamente efficiente, cioè, alla produzione del danno, di talché, solo quando lo sforzo probatorio dell’attore consenta di ritenere dimostrato il contratto (o contatto sociale) e l’insorgenza o l’aggravamento della patologia, con l’allegazione di qualificate inadempienze in tesi idonee a porsi come causa o concausa del danno, scatterà l’onere del convenuto di dimostrare o che nessun rimprovero di scarsa diligenza o di imperizia può essergli mosso, o che, pur essendovi stato un suo inesatto adempimento, questo non ha avuto alcuna incidenza eziologica nella produzione del danno
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 12 dicembre 2013, n. 27855 Svolgimento del processo Con citazione notificata il 2 febbraio 1990 B.M. e L.S. , in proprio e quali esercenti la potestà parentale sul figlio R. , convennero innanzi al Tribunale di Caltagirone M.A. e la USL n. XX della stessa città, chiedendone la...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 5 dicembre 2013, n. 27287. Condannato il Ministero delle Finanza ex art. 2051 c.c. per lo scoppio all’interno di una Caserma della Guardia di Finanza di una stufa a gas
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 5 dicembre 2013, n. 27287 Svolgimento del processo Con sentenza del 26 gennaio 2005 il Tribunale di Palermo, sezione distaccata di Bagheria, accogliendo la domanda, proposta da L.F.F. , di risarcimento dei danni da lui subiti in conseguenza dell’incendio verificatosi il (omissis) , a causa del cattivo funzionamento...
Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 2 dicembre 2013, n. 27035. Nell’ipotesi di cui all’art. 2051 c.c., l’attore agisca per il riconoscimento del danno, ha l’onere di provare l’esistenza del rapporto eziologico tra la cosa e l’evento lesivo, mentre il custode convenuto, per liberarsi dalla sua responsabilità, devo provare l’esistenza di un fattore estraneo alla sua sfera soggettiva, idoneo ad interrompere quel nesso causale. Caso fortuito da intendersi secondo un’accezione ampie, comprensiva dello stesso atto del danneggiato
Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 2 dicembre 2013, n. 27035 In fatto e diritto Nella causa indicata in premessa è stata depositata la seguente relazione: “1. – La sentenza impugnata (Corte d’appello di Roma 11/06/2012, non notificata), respingendo l’appello delle odierne ricorrenti, escludeva la responsabilità del Comune odierno intimato, con riferimento al sinistro...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 25 novembre 2013, n. 26359. Le vittime secondarie hanno diritto al risarcimento del danno non patrimoniale, non solo per la morte del congiunto, ma anche per le sue lesioni, la locuzione “persona danneggiata” ben difficilmente può essere limitata a quella di vittima diretta, dato che anche la vittima secondaria è una vittima diretta. Pertanto, la possibilità riconosciuta anche a soggetto diverso da quello che è stato coinvolto direttamente nel sinistro stradale, di domandare iure proprio il risarcimento del danno subito comporta che anche questi vada qualificato a pieno titolo persona danneggiata direttamente dall’incidente stradale.
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 25 novembre 2013, n. 26359 Svolgimento del processo In data (omissis) lungo la superstrada (omissis) , in seguito alla collisione tra un’auto di proprietà dell’Associazione laicale di culto “Catechisti di Cristo Re, condotta dal sacerdote M.S. , ed altra auto, condotta da Z.F. , assicurata dalla Fata Ass.ni,...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 28 novembre 2013, n. 26693. Il preventivo non può avere valore di prova quando: è effettuato da soggetto estraneo alla controversia, quando il medesimo preventivo non è corroborato da altri elementi quali il listino prezzi relativo ai pezzi di ricambio e soprattutto dalle fotografie dello stesso, che avrebbero consentito sia di fissare lo stato del mezzo nei giorni immediatamente seguenti al sinistro, sia di verificare la compatibilità dei danni occorsi con la dinamica dell’incidente descritta nel CID, ivi compresa l’eventuale esistenza di altri danni preesistenti al sinistro stesso
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 28 novembre 2013, n. 26693 Svolgimento del processo G..C. convenne in giudizio, dinanzi al Giudice di Pace di Pisticci, N..R. e la di lei assicuratrice Generali Assicurazioni s.p.a., esponendo che la prima, mentre alla guida di una Fiat Punto effettuava una manovra di parcheggio, aveva urtato contro il...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 29 novembre 2013, n. 26807. Nessun risarcimento danni se l’utente è nell’elenco telefonico, ma non nei servizi informativi. Dalla richiesta di inserimento nell’elenco cartaceo alla base del contratto di utenza concluso non discende in automatico la estensione all’inserimento nell’archivio informatico, e nemmeno l’inserimento nelle banche dati aperte anche delle appendici descrittive della propria ragione sociale.
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 29 novembre 2013, n. 26807 Svolgimento del processo La soc. a .r.l. Jolly Oro con citazione del 25.7.2002, quale titolare dì utenza telefonica per contratto da anni stipulato con Telecom Italia con riferimento al proprio esercizio commerciale di gioielleria-orologeria in Torino, sull’assunto di aver concordato con la soc....
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 26 novembre 2013, n. 26401. Idoneita’, dal punto di vista probatorio, della imputazione penale di condotta violativa delle norme di prevenzione per gli infortuni sul lavoro, per violazione non gia’ di un generico dovere di protezione del lavoratore sibbene per l’inosservanza di specifici obblighi di protezione, a dimostrare, nel giudizio civile, il nesso eziologico tra l’addebitata inosservanza di legge e l’infortunio; Rimarcata l’autonoma valenza probatoria dell’accertata violazione delle specifiche norme prevenzionali, cosi’ ritenuta soddisfatta l’esigenza probatoria per il preteso risarcimento del danno morale.
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 26 novembre 2013, n. 26401 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. LAMORGESE Antonio – Presidente Dott. DE RENZIS Alessandro – Consigliere Dott. NOBILE Vittorio – Consigliere Dott. D’ANTONIO Enrica – Consigliere Dott. MANCINO Rossana...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 25 novembre 2013, n. 26344. In tema di risarcimento del danno. Il titolare di un’azienda floreale nella quale era stata installata una serra metallica dotata di sei generatori di aria calda prodotti e forniti dalla società concedente, convenne quest’ultima in giudizio chiedendo la risoluzione del contratto di fornitura e posa in opera – o in subordine la riduzione del prezzo -, oltre al risarcimento dei danni subiti in conseguenza dello scoppio del bruciatore di uno degli impianti, che aveva immesso nella serra gas di scarico, danneggiando le piante ivi allocate
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 25 novembre 2013, n. 26344 Cenni sui fatti Nel (omissis) F..D.A. , titolare di un’azienda floreale nella quale era stata installata una serra metallica dotata di sei generatori di aria calda prodotti e forniti dalla società Euroemme, convenne quest’ultima in giudizio, dinanzi al tribunale di Savona, chiedendo la...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza n. 25409 del 12 novembre 2013. Il danno esistenziale non costituisce un’autonoma voce di danno risarcibile, ma costituisce un aspetto della più ampia categoria del danno non patrimoniale. Di tale danno quindi va tenuto conto, nel determinare la somma complessivamente spettante a titolo di risarcimento dei danni non patrimoniali, a cui va apportato un congruo aumento, in misura da determinare con riguardo alle peculiarità del caso concreto
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza n. 25409 del 12 novembre 2013 Svolgimento del processo G.B., Er.Bo. e Bo.An. rispettivamente, madre, padre e fratello di M.B., deceduta nell’incidente stradale verificatosi il (omissis) sull’autostrada (omissis) , mentre era trasportata sull’automobile condotta da Gi.Ca. – hanno convenuto davanti al Tribunale di Milano il Ca. e la...