Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 6 marzo 2015, n. 9892 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUARTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ZECCA Gaetanino – Presidente Dott. BLAIOTTA Rocco Marco – Consigliere Dott. ZOSO Liana M. – rel. Consigliere Dott. IANNELLO Emilio – Consigliere...
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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 26 gennaio 2015, n. 3415. Quando il sequestro abbia ad oggetto beni dell'indagato di valore equivalente al profitto tratto dall'illecito per cui si procede, il valore di detti beni va calcolato tenendo conto delle indicazioni che fornisce il mercato ove gli stessi vengono scambiati; in particolare quando il sequestro abbia ad oggetto quote societarie, il valore delle stesse non deve essere quello nominale ma quello di mercato e il profilo temporale cui fare riferimento per il calcolo di tale valore è il momento in cui la misura viene eseguita
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 26 gennaio 2015, n. 3415 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FIALE Aldo – Presidente Dott. GRAZIOSI Chiara – Consigliere Dott. ANDREAZZA Gastone – Consigliere Dott. SCARCELLA Alessio – rel. Consigliere Dott. MENGONI...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 22 ottobre 2014, n. 43881. L'operazione di svuotamento delle casse delle società e di successivo deflusso del denaro nei conti correnti di soggetti del tutto estranei alla compagine societaria costituisce indubbiamente un ostacolo alla tracciabilità del denaro, integrante il reato di riciclaggio
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 22 ottobre 2014, n. 43881 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ESPOSITO Antonio – Presidente Dott. FIANDANESE Franco – Consigliere Dott. GALLO Domenico – rel. Consigliere Dott. TADDEI Margherita – Consigliere Dott. LOMBARDO...
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 13 ottobre 2014, n. 42809. L'elemento psicologico del reato di causazione del fallimento per effetto di operazioni dolose non richiede l'intento fraudolento, ma la coscienza e la volontà del compimento di operazioni e la prevedibilità e accettazione del rischio del dissesto quale possibile conseguenza della condotta. Ne segue che la fattispecie si configura anche nell'ipotesi di operazione di acquisizione di una società per azioni nella fase di amministrazione controllata priva delle necessarie coperture finanziarie e preordinata da tempo, qualora l'imputato a conoscenza dello stato di crisi abbia quantomeno accettato il rischio del dissesto quale conseguenza della propria condotta.
Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 13 ottobre 2014, n. 42809 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SAVANI Piero – Presidente Dott. VESSICHELLI Maria – Consigliere Dott. ZAZA Carlo – rel. Consigliere Dott. PEZZULLO Rosa – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 15ottobre 2014, n. 43130. Lo stato di incensuratezza non dimostra automaticamente l'assenza di pericolosita, potendo questa essere desunta, come espressamente previsto dall'art. 274 lett. c) cod.proc.pen., dai comportamenti e dagli atti concreti dell'agente quale specifico elemento significativo per valutare la personalità dell'agente. Ai fini dell'affermazione della sussistenza del pericolo di reiterazione del reato ben possono porsi a fondamento della valutazione della personalità dell'indagato le stesse modalità del fatto da cui è stata dedotta anche la gravità
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 15ottobre 2014, n. 43130 Considerato in fatto 1. Con ordinanza in data 15 gennaio 2014 il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Salerno rigettava parzialmente la richiesta di applicazione di misure cautelari nei confronti di vari soggetti sottoposti ad indagini per una serie di delitti di...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza del 5 ottobre 2012, n. 39130. In tema di riciclaggio di denaro
La massima In tema di riciclaggio di denaro, beni o altre utilità provenienti da delitto, il criterio per distinguere la responsabilità in ordine a tale titolo di reato dalla responsabilità per il concorso nel reato presupposto – che escluderebbe la prima – non può essere solo quello temporale ma occorre, in più, che il giudice...