Illegittimo il licenziamento del lavoratore, se l’azienda verifica che non aveva fatto le ispezioni affermate perché la sua macchina, come verificato con un controllo satellitare era altrove. Il licenziamento non è valido perché il datore non può utilizzare il Gps per controllare il lavoratore Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 5 ottobre 2016,...
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Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 9 settembre 2016, n. 17867
In caso di assunzione a tempo determinato di un lavoratore disabile è richiesta l’indicazione nel contratto di lavoro delle ragioni di carattere tecnico, produttivo, organizzativo che giustificano l’apposizione del termine come previsto dal regime generale di cui al Dlgs 368/2001 Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 9 settembre 2016, n. 17867 REPUBBLICA ITALIANA...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 15 luglio 2016, n. 14575
L’avvenuto impossessamento di alcuni prodotti aziendali di modesto valore (alimenti e bevande) non è indicativo dell’intensità e volontarietà della condotta della lavoratrice di rompere il rapporto fiduciario tra le parti Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 15 luglio 2016, n. 14575 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 12 luglio 2016, n. 14204
In tema di dequalificazione professionale, il giudice del merito, con apprezzamento di fatto incensurabile in Cassazione se adeguatamente motivato, può desumere l’esistenza del relativo danno, di natura patrimoniale e il cui onere di allegazione incombe sul lavoratore, determinandone anche l’entità in via equitativa, con processo logico – giuridico attinente alla formazione della prova, anche presuntiva,...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 18 maggio 2016, n. 10252
In base al fondamentale ed inderogabile principio dell’immutabilità delle ragioni del recesso, il datore di lavoro non ha l’onere di specificare dettagliatamente le giornate di assenza del dipendente ma se lo fa (come nel caso in esame visto che nella lettera di recesso era stato allegato un prospetto indicante le assenze effettuate) non può poi,...
In caso di paternità biologica, l'avvocato non ha diritto a percepire l'indennità di maternità a carico della Cassa forense al posto della moglie. L'istituto non è soltanto a protezione dei figli ma anche della salute della donna che avendo partorito si trova in una situazione oggettivamente diversa dall'uomo il che consente una diversità di trattamento. Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 2 maggio 2016, n. 8594.
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 2 maggio 2016, n. 8594 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. NAPOLETANO Giuseppe – Presidente Dott. BRONZINI Giuseppe – rel. Consigliere Dott. RIVERSO Roberto – Consigliere Dott. LEO Giuseppina – Consigliere Dott. SPENA Francesca...
Il lavoratore adibito a mansioni non rispondenti alla qualifica può chiedere giudizialmente la riconduzione della prestazione nell'ambito della qualifica di appartenenza, ma non può rifiutarsi aprioristicamente, senza avallo giudiziario, di eseguire la prestazione richiestagli, essendo egli tenuto a osservare le disposizioni per l'esecuzione dei lavoro impartite dall'imprenditore ai sensi degli artt. 2086 e 2104 cod. civ., da applicarsi alla stregua dei principio sancito dall'art. 41 Cost., e potendo egli invocare l'art. 1460 cod. civ. solo in caso di totale inadempimento del datore di lavoro, a meno che l'inadempimento di quest'ultimo sia tanto grave da incidere In maniera Irrimediabile sulle esigenze vitali dei lavoratore medesimo. Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 5 maggio 2016, n. 9060.
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 5 maggio 2016, n. 9060 Svolgimento del processo Il Tribunale di Catanzaro rigettava con sentenza dell’11.6.2010 la domanda proposta da A.G. di dichiarare, previo accertamento dell’ingiusto demansionamento subito, l’illegittimità dei licenziamento per giustificato motivo soggettivo da parte dei datore di lavoro Casa di cure Villa dei Sole srl...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 3 febbraio 2016, n. 2116. In tema di mobbing, non può ritenersi condotta vessatoria quella posta in essere dal datore di lavoro che richieda al proprio dipendente di svolgere lavoro straordinario o rifiuti di concedere le ferie
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 3 febbraio 2016, n. 2116 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ROSELLI Federico – Presidente Dott. BRONZINI Giuseppe – rel. Consigliere Dott. BALESTRIERI Federico – Consigliere Dott. BERRINO Umberto – Consigliere Dott. GHINOY Paola...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 2 dicembre 2015, n. 24530. Non configura giusta causa di licenziamento la condotta del dipendente addetto a un grande magazzino per la vendita al pubblico, di lunga anzianità lavorativa e privo di precedenti disciplinari, che abbia sottratto un bene di valore trascurabile e lo abbia consegnato solo dopo una verifica nella quale aveva negato di averlo rubato, in quanto comportamento facilmente spiegabile con la preoccupazione per le conseguenze del gesto probabilmente commesso senza premeditazione
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 2 dicembre 2015, n. 24530 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ROSELLI Federico – Presidente Dott. BRONZINI Giuseppe – rel. Consigliere Dott. TRIA Lucia – Consigliere Dott. ESPOSITO Lucia – Consigliere Dott. DE MARINIS...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 25 agosto 2015, n. 17123. In tema di interruzione della prescrizione, un atto, per avere efficacia interruttiva, deve contenere, oltre alla chiara indicazione del soggetto obbligato (elemento soggettivo) l’esplicitazione di una pretesa e l’intimazione o la richiesta scritta di adempimento, idonea a manifestare l’inequivocabile volontà del titolare del credito di far valere il proprio diritto, nei confronti del soggetto indicato, con l’effetto sostanziale di costituirlo in mora (elemento oggettivo)
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 25 agosto 2015, n. 17123 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ROSELLI Federico – Presidente Dott. VENUTI Pietro – Consigliere Dott. MAISANO Giulio – Consigliere Dott. BRONZINI Giuseppe – rel. Consigliere Dott. MANNA Antonio...