Corte di Cassazione, sezione prima civile, Ordinanza 29 novembre 2018, n. 30882. La massima estrapolata: La mancata pubblicità del recesso nel senso richiesto dall’art.2290 c.c., c.2, fa sì che lo stesso non sia opponibile ai terzi, non produca i suoi effetti al di fuori dell’ambito societario e, di conseguenza, non sia idoneo a escludere l’estensione...
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Corte di Cassazione, sezione sesta civile, ordinanza 11 settembre 2017, n. 21036. In caso di lite sulla liquidazione della quota al socio che recede la competenza del Tribunale o del Collegio arbitrale ?
In caso di lite sulla liquidazione della quota al socio che recede la competenza non è del collegio arbitrale ma del tribunale ordinario. Per un maggior approfondimento sul recesso del socio cliccare sulle immagini seguenti Ordinanza 11 settembre 2017, n. 21036 Data udienza 13 luglio 2017 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE...
Corte di Cassazione, sezione V penale, sentenza 23 agosto 2016, n. 35384
La legittimazione alla proposizione della querela per il reato di infedelta’ patrimoniale dell’amministratore spetta non solo alla societa’ nel suo complesso ma anche – e disgiuntamente – al singolo socio e cio’ in quanto la condotta dell’amministratore infedele e’ diretta a compromettere le ragioni della societa’, ma anche, principalmente, quelle dei soci o quotisti della...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 2 novembre 2015, n. 22349. In tema di recesso del socio di s.r.l., la previsione contenuta nell’art. 2473, comma 1, c.c. riguarda l’ipotesi in cui venga operata una «…rilevante modificazione dei diritti attribuiti ai soci a norma dell’art. 2468, comma 4, c.c.», modificazione per la quale la disposizione richiamata richiede «…il consenso di tutti i soci…». Come si desume dall’art. 2468, comma 3, c.c. cui rinvia il citato comma 4 della stessa norma, i diritti in parola sono quei «particolari diritti riguardanti l’amministrazione della società o la distribuzione degli utili», che l’atto costitutivo attribuisce “a singoli soci”. Ora, il combinato disposto normativo succitato si riferisce, dunque, al solo caso in cui vengano attribuiti a singoli soci, dall’atto costitutivo, particolari diritti in materia di amministrazione della società o di distribuzione di utili, ovverosia diritti diversi, quantitativamente o qualitativamente, da quelli normalmente spettanti a ciascun socio sulla base della partecipazione detenuta, come, per esempio, il diritto alla nomina di uno o più amministratori, o di porre il veto al compimento di talune operazioni, o all’attribuzione di una determinata aliquota degli utili netti eccetera. (Nel caso di specie, la S.C. ha ritenuto infondata la doglianza prospettata dal ricorrente, il quale aveva invocato il legittimo esercizio del diritto di recesso adducendo una lesione del diritto di sottoscrizione dell’aumento di capitale sociale, spettante a tutti i soci, in proporzione delle partecipazioni da essi possedute)
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 2 novembre 2015, n. 22349 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FORTE Fabrizio – Presidente Dott. NAPPI Aniello – Consigliere Dott. DIDONE Antonio – Consigliere Dott. DI VIRGILIO Rosa Maria – Consigliere Dott....