Ai fini della distinzione tra rapporto di lavoro autonomo e subordinato, il criterio determinante è proprio quello della subordinazione, intesa come vincolo di natura personale che assoggetta il prestatore al potere direttivo del datore, con conseguente limitazione della sua autonomia, mentre altri elementi quali assenza di rischio, retribuzione, orari, possono avere una portata solo sussidiaria...
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Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 21 settembre 2016, n. 18502
In merito alla qualificazione tra la collaborazione autonoma e il lavoro subordinato si tratta di quest’ultimo quando, dal reso testimoniale, si evince che il lavoratore era tenuto a rispettare orari di lavoro identici agli altri dipendenti, che utilizzava gli stessi mezzi e strumenti di lavoro del datore SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO sentenza 21...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 29 settembre 2015, n. 19304. La prestazione di un’attività lavorativa per oltre sei anni tra due parti legate da una relazione sentimentale, oggettivamente configurabile come di lavoro subordinato, si presume effettuata a titolo oneroso, potendo tuttavia essere ricondotta ad un rapporto diverso, istituito affectionis vel benevolentiae causa, caratterizzato dalla gratuità della prestazione, ove risulti dimostrata la sussistenza della finalità di solidarietà in luogo di quella lucrativa, per una comunanza di vita e di interessi tra i conviventi, che non si esaurisca in un rapporto meramente affettivo o sessuale, ma dia luogo anche alla partecipazione, effettiva ed equa, del convivente alla vita e alle risorse della famiglia di fatto in modo che l’esistenza del vincolo di solidarietà porti ad escludere la configurabilità di un rapporto a titolo oneroso
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 29 settembre 2015, n. 19304 Svolgimento del processo Con sentenza 31 luglio 2008, la Corte d’appello di Genova respingeva l’appello di B.P. avverso la sentenza di primo grado, che ne aveva rigettato la domanda di accertamento dell’esistenza di un rapporto di lavoro dal 1992 al 1998 alle dipendenze...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 5 febbraio 2015, n. 2133. Qualora il ricorrente, in sede di legittimita', denunci l'omessa valutazione di prove testimoniali, ha l'onere non solo di trascriverne il testo integrale nel ricorso per cassazione, al fine di consentire il vaglio di decisivita', ma anche di specificare i punti ritenuti decisivi, risolvendosi, altrimenti, il dedotto vizio di motivazione in una inammissibile richiesta di riesame del contenuto delle deposizioni testimoniali e di verifica dell'esistenza di fatti decisivi sui quali la motivazione e' mancata ovvero e' stata insufficiente o illogica
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 5 febbraio 2015, n. 2133 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. VIDIRI Guido – Presidente Dott. DE RENZIS Alessandro – Consigliere Dott. NAPOLETANO Giuseppe – Consigliere Dott. MAISANO Giulio – rel. Consigliere Dott. BALESTRIERI...