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Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 16 marzo 2016, n. 5226. Non sussiste incompatibilità tra il sussidio per lo svolgimento di lavori socialmente utili ed il compenso ricavato da diversa attività di lavoro subordinato, svolta a tempo parziale, con orario e modalità che non interferiscono con il lavoro socialmente utile

Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 16 marzo 2016, n. 5226 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. STILE Paolo – Presidente Dott. VENUTI Pietro – Consigliere Dott. NAPOLETANO Giuseppe – Consigliere Dott. NEGRI DELLA TORRE Paolo – Consigliere Dott. BALESTRIERI...

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Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 14 marzo 2016, n. 4920. Trattamento di fine rapporto e rendimento di polizza stipulata dal datore di lavoro con una società di assicurazioni al fine di garantire in ogni caso ai dipendenti il pagamento del trattamento medesimo sono crediti diversi per fatto costitutivo e natura; per l’effetto, l’eventuale giudicato formatosi sul primo non estende i propri effetti preclusivi ex art. 2909 cod. civ. anche sul secondo

Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 14 marzo 2016, n. 4920 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. STILE Paolo – Presidente Dott. NAPOLETANO Giuseppe – Consigliere Dott. MANNA Antonio – rel. Consigliere Dott. NEGRI DELLA TORRE Paolo – Consigliere Dott....

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Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 15 marzo 2016, n. 5052. Presupposto indefettibile – oltre a quello dell’anzianità contributiva – affinché possa essere erogata la pensione di anzianità è che il rapporto di lavoro dipendente da cui deriva sia cessato

SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO SENTENZA 15 marzo 2016, n. 5052 Motivi della decisione 1- Preliminarmente ex art. 335 c.p.c. si riuniscono i ricorsi in quanto aventi ad oggetto la medesima sentenza. 2- Con unico motivo il ricorso principale denuncia violazione e falsa applicazione dell’art. 3 co. io legge n. 421/92, dell’art. 10 co....

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Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 10 marzo 2016, n. 4695. In tema di licenziamento, la valutazione della gravità dei fatto non va operata in astratto, ma con riferimento agli aspetti concreti afferenti alla natura e alla qualità del singolo rapporto, alla posizione delle parti, al grado di affidabilità richiesto dalle singole mansioni, nonché alla portata soggettiva dei fatto, ossia alle circostanze dei suo verificarsi, ai motivi e all’intensità dell’elemento intenzionale e di quello colposo. La gravità dell’inadempimento deve essere valutata nel rispetto della regola generale della “non scarsa importanza” dì cui all’art. 1455 c.c., sicchè la sussistenza in concreto di una giusta causa di licenziamento va accertata in relazione sia della gravità dei fatti addebitati al lavoratore – desumibile dalla loro portata oggettiva e soggettiva, dalle circostanze nelle quali sono stati commessi nonché dall’intensità dell’elemento intenzionale -, sia della proporzionalità tra tali fatti e la sanzione inflitta

Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 10 marzo 2016, n. 4695 Svolgimento del processo La Corte d’appello di Milano, con sentenza depositata il 29 agosto 2012, ha confermato la decisione di primo grado, che aveva rigettato la domanda proposta da C.M. nei confronti di Surflex s.r.l., volta ad ottenere la declaratoria di illegittimità del...