Corte di Cassazione, sezione VI penale, sentenza 26 settembre 2016, n. 40030
Articolo

Corte di Cassazione, sezione VI penale, sentenza 26 settembre 2016, n. 40030

Non è punibile la coltivazione di una sola piantina di cannabis in un vaso sul balcone Suprema Corte di Cassazione sezione VI penale sentenza 26 settembre 2016, n. 40030 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. PAOLONI Giacomo – Presidente Dott....

Articolo

Corte di Cassazione, sezione VI penale, sentenza 26 settembre 2016, n. 40021

Responsabile di calunnia chi denuncia di aver smarrito un assegno dopo averlo consegnato in pagamento al prenditore simulando un furto Suprema Corte di Cassazione sezione VI penale sentenza 26 settembre 2016, n. 40021 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. PAOLONI...

Corte di Cassazione, sezione VI penale, sentenza 26 settembre 2016, n. 40017
Articolo

Corte di Cassazione, sezione VI penale, sentenza 26 settembre 2016, n. 40017

L’imputato non può essere condannato due volte per il reato di evasione dai domiciliari se il Pm non dimostra che il fuggitivo ha fatto rientro nella sua abitazione e si è allontanato nuovamente Suprema Corte di Cassazione sezione VI penale sentenza 26 settembre 2016, n. 40017 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE...

Articolo

Corte di Cassazione, sezione VI penale, sentenza 7 ottobre 2016, n. 42545

Ai fini del delitto di atti osceni la cella carceraria è luogo aperto al pubblico. Infatti, per luogo aperto al pubblico deve intendersi quell’ambiente anche ad accessibilità non generalizzata e libera per tutte le persone che vogliano introdurvisi, ma limitata, controllata e funzionalizzata ad esigenze non private, sempre che sussista la possibilità giuridica e pratica...

Corte di Cassazione, sezione VI penale, sentenza 13 settembre 2016, n. 37980
Articolo

Corte di Cassazione, sezione VI penale, sentenza 13 settembre 2016, n. 37980

Non è configurabile il reato di procurata inosservanza di pena in capo alla moglie per il mancato rientro del marito presso il carcere a seguito di un permesso, se a essa non vengano contestati precisi capi di imputazione dai quali emerga una sua effettiva responsabilità Suprema Corte di Cassazione sezione VI penale sentenza 13 settembre...

Corte di Cassazione, sezione VI penale, sentenza 5 luglio 2016, n. 27604
Articolo

Corte di Cassazione, sezione VI penale, sentenza 5 luglio 2016, n. 27604

Il soggetto chiamato a deporre in qualità di parte offesa o di persona informata dei fatti di un reato di cui sia rimasto vittima ovvero mero protagonista, quale mero acquirente-consumatore di stupefacenti, non lo abilita a violare l’obbligo su di lui gravante di riferire quanto di sua conoscenza, a meno che non espliciti, in maniera...

Corte di Cassazione, sezione VI penale, sentenza 6 luglio 2016, n. 27942
Articolo

Corte di Cassazione, sezione VI penale, sentenza 6 luglio 2016, n. 27942

Il reato tentato è un reato autonomo rispetto al reato consumato e non una sua ipotesi attenuata. Quindi, laddove in grado di appello venga riformata la decisione di primo grado ritenendo integrato il tentativo e non il reato consumato, non vi è l’obbligo di applicare una riduzione di pena, come per le attenuanti, rispetto alla...

Corte di Cassazione, sezione VI penale, sentenza 5 luglio 2016, n. 27603
Articolo

Corte di Cassazione, sezione VI penale, sentenza 5 luglio 2016, n. 27603

L’inosservanza dell’obbligo di presentare i motivi nuovi nella cancelleria dei giudice dell’impugnazione (art. 585 comma quarto cod. proc. pen.) comporta inammissibilità degli stessi, a norma dell’art. 591 comma primo lett. c) cod. proc. pen.. A detta specifica disposizione non si può derogare con applicazione analogica delle modalità di presentazione ex art. 582 comma secondo o...

Corte di Cassazione, sezione VI penale, sentenza 6 luglio 2016, n. 27941
Articolo

Corte di Cassazione, sezione VI penale, sentenza 6 luglio 2016, n. 27941

In ordine all’ignoranza inevitabile della legge penale la giurisprudenza ha elaborato tre criteri: il criterio oggettivo; il criterio soggettivo; il criterio misto. Il criterio oggettivo è basato su una marcata spersonalizzazione, nel senso che esso opera laddove debba ritenersi che qualsiasi consociato, in quella determinata situazione di tempo, di luogo ed operativa, sarebbe incappato nell’ignoranza...

Corte di Cassazione, sezione VI penale, sentenza 23 giugno 2016, n. 26347
Articolo

Corte di Cassazione, sezione VI penale, sentenza 23 giugno 2016, n. 26347

La fattispecie associativa prevista dall’articolo 74, comma 6, del dpr n. 309 del 1990 richiede, quale imprescindibile condizione, che tutte le singole condotte, commesse in attuazione del programma criminoso, siano sussumibili nella fattispecie dei fatti di lieve entità e di minima offensività previsti dall’articolo 73, comma 5, dello stesso dpr. Suprema Corte di Cassazione sezione...