In tema di lavoro a tempo parziale, il lavoratore in regime di part-time non deve ricevere un trattamento meno favorevole rispetto al lavoratore a tempo pieno comparabile
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In tema di lavoro a tempo parziale, il lavoratore in regime di part-time non deve ricevere un trattamento meno favorevole rispetto al lavoratore a tempo pieno comparabile

Corte di Cassazione, sezione lavoro, Sentenza 27 giugno 2018, n. 16945. La massima estrapolata: In tema di lavoro a tempo parziale, il lavoratore in regime di part-time non deve ricevere un trattamento meno favorevole rispetto al lavoratore a tempo pieno comparabile, individuato esclusivamente in quello inquadrato nello stesso livello in forza dei criteri di classificazione...

Il datore di lavoro ha il diritto di compensare il proprio credito risarcitorio, derivante dei danni subiti a causa del comportamento illecito del dipendente emerso nell’ambito di un procedimento penale per corruzione
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Il datore di lavoro ha il diritto di compensare il proprio credito risarcitorio, derivante dei danni subiti a causa del comportamento illecito del dipendente emerso nell’ambito di un procedimento penale per corruzione

Corte di Cassazione, sezione lavoro, ordinanza 26 aprile 2018, n. 10132. Il datore di lavoro ha il diritto di compensare il proprio credito risarcitorio, derivante dei danni subiti a causa del comportamento illecito del dipendente emerso nell’ambito di un procedimento penale per corruzione, con le somme accantonate in favore dello stesso a titolo di trattamento...

La inopponibilita’ del divieto di cui all’articolo 372 c.p.c., non puo’ trovare applicazione laddove la sentenza passata in giudicato venga invocata, ai sensi dell’articolo 654 c.p.p., unicamente al fine di dimostrare l’effettiva sussistenza (o insussistenza) dei fatti
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La inopponibilita’ del divieto di cui all’articolo 372 c.p.c., non puo’ trovare applicazione laddove la sentenza passata in giudicato venga invocata, ai sensi dell’articolo 654 c.p.p., unicamente al fine di dimostrare l’effettiva sussistenza (o insussistenza) dei fatti

Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 26 aprile 2018, n. 10136. La inopponibilita’ del divieto di cui all’articolo 372 c.p.c., non puo’ trovare applicazione laddove la sentenza passata in giudicato venga invocata, ai sensi dell’articolo 654 c.p.p., unicamente al fine di dimostrare l’effettiva sussistenza (o insussistenza) dei fatti, poiche’ in tali casi il giudicato non...

La colf e badante non può pretendere il riconoscimento del rapporto di lavoro subordinato dalla beneficiaria della prestazione se il contratto è stato sottoscritto da altro soggetto.
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La colf e badante non può pretendere il riconoscimento del rapporto di lavoro subordinato dalla beneficiaria della prestazione se il contratto è stato sottoscritto da altro soggetto.

Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 20 aprile 2018, n. 9900. La colf e badante non può pretendere il riconoscimento del rapporto di lavoro subordinato dalla beneficiaria della prestazione se il contratto è stato sottoscritto da altro soggetto. La Corte territoriale non ha ritenuto l’estraneita’ relativamente ad un rapporto di lavoro intercorso con altro soggetto...

Nel caso in cui lo stesso lavoratore renda contemporaneamente la propria prestazione per due società e, inoltre, se le mansioni svolte rendono impossibile distinguere quale parte di esse sia resa nell’interesse di una o dell’altra società
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Nel caso in cui lo stesso lavoratore renda contemporaneamente la propria prestazione per due società e, inoltre, se le mansioni svolte rendono impossibile distinguere quale parte di esse sia resa nell’interesse di una o dell’altra società

Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 22 marzo 2018, n. 7221. Nel caso in cui lo stesso lavoratore renda contemporaneamente la propria prestazione per due società e, inoltre, se le mansioni svolte rendono impossibile distinguere quale parte di esse sia resa nell’interesse di una o dell’altra società, si ha unicità nel rapporto di lavoro. Ne...

Corte di Cassazione, sezione lavoro, ordinanza 15 marzo 2018, n. 6411. L’istanza presentata in ritardo rispetto al preavviso richiesto non fa perdere al lavoratore il diritto di godere delle ore accantonate.
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Corte di Cassazione, sezione lavoro, ordinanza 15 marzo 2018, n. 6411. L’istanza presentata in ritardo rispetto al preavviso richiesto non fa perdere al lavoratore il diritto di godere delle ore accantonate.

Corte di Cassazione, sezione lavoro, ordinanza 15 marzo 2018, n. 6411 L’istanza presentata in ritardo rispetto al preavviso richiesto non fa perdere al lavoratore il diritto di godere delle ore accantonate. Ordinanza 15 marzo 2018, n. 6411 Data udienza 19 ottobre 2017 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE...

Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 14 marzo 2018, n. 6147. Nel caso di licenziamento collettivo finalizzato alla riduzione del personale nell’ambito di un progetto di ristrutturazione che si riferisce ad una determinata area
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Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 14 marzo 2018, n. 6147. Nel caso di licenziamento collettivo finalizzato alla riduzione del personale nell’ambito di un progetto di ristrutturazione che si riferisce ad una determinata area

Nel caso di licenziamento collettivo finalizzato alla riduzione del personale nell’ambito di un progetto di ristrutturazione che si riferisce ad una determinata area, il datore di lavoro non può limitare la scelta ai lavoratori di quel settore se questi hanno competenze e professionalità equivalenti a quelle di altre realtà organizzative. Sentenza 14 marzo 2018, n....

Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 8 marzo 2018, n. 5511. Il controllo previsto dal nuovo n. 5) dell’articolo 360 cod. proc. civ. concerne l’omesso esame di un fatto storico, principale o secondario, la cui esistenza risulti dal testo della sentenza (rilevanza del dato testuale) o dagli atti processuali (rilevanza anche del dato extratestuale)
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Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 8 marzo 2018, n. 5511. Il controllo previsto dal nuovo n. 5) dell’articolo 360 cod. proc. civ. concerne l’omesso esame di un fatto storico, principale o secondario, la cui esistenza risulti dal testo della sentenza (rilevanza del dato testuale) o dagli atti processuali (rilevanza anche del dato extratestuale)

Il controllo previsto dal nuovo n. 5) dell’articolo 360 cod. proc. civ. concerne l’omesso esame di un fatto storico, principale o secondario, la cui esistenza risulti dal testo della sentenza (rilevanza del dato testuale) o dagli atti processuali (rilevanza anche del dato extratestuale), che abbia costituito oggetto di discussione e abbia carattere decisivo (vale a...

Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 22 febbraio 2018, n. 4342. Per l’esercizio della professione in Italia da parte dello straniero (nel caso un’infermiera) è necessario possedere il titolo abilitante legalmente riconosciuto sul territorio, ed essere iscritti all’ordine o al collegio professionale.
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Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 22 febbraio 2018, n. 4342. Per l’esercizio della professione in Italia da parte dello straniero (nel caso un’infermiera) è necessario possedere il titolo abilitante legalmente riconosciuto sul territorio, ed essere iscritti all’ordine o al collegio professionale.

Per l’esercizio della professione in Italia da parte dello straniero (nel caso un’infermiera) è necessario possedere il titolo abilitante legalmente riconosciuto sul territorio, ed essere iscritti all’ordine o al collegio professionale. Nel caso di professioni senz’albo, l’iscrizione va fatta nell’elenco speciale da istituire presso il Ministero competente. Sentenza 22 febbraio 2018, n. 4342 Data udienza...

Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 18 gennaio 2018, n. 1173. In tema di licenziamento per giusta causa
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Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 18 gennaio 2018, n. 1173. In tema di licenziamento per giusta causa

In tema di licenziamento per giusta causa, la condotta del lavoratore, che, in ottemperanza delle prescrizioni del medico curante, si sia allontanato dalla propria abitazione e abbia ripreso a compiere attivita’ della vita privata – la cui gravosita’ non e’ comparabile a quella di una attivita’ lavorativa piena – senza svolgere una ulteriore attivita’ lavorativa,...