Il giudice dell’esecuzione investito dell’istanza del condannato a pena condizionalmente sospesa inflitta a seguito di giudizio ordinario che, richieda l’estinzione del reato ex articolo 167 cp per decorso del termine previsto dall’articolo 163, comma 1 del cp, non può considerare ostative le pendenze giudiziarie non detentive Suprema Corte di Cassazione sezione I penale sentenza 7...
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Corte di Cassazione, sezione I penale, sentenza 15 maggio 2017, n. 24103
Ai fini della sussistenza del delitto di apologia di reato occorre che la condotta del soggetto agente sia dotata di valenza diffusiva, tanto da determinare il rischio concreto che siano consumati altri reati posti a presidio di beni giuridici analoghi a quelli oggetto della condotta apologetica Suprema Corte di Cassazione sezione I penale sentenza 15...
Corte di Cassazione, sezione I penale, sentenza 15 maggio 2017, n. 24084
Il giustificato motivo di cui alla L. n. 110 del 1975, art. 4, comma 2, ricorre quando le esigenze dell’agente siano corrispondenti a regole relazionali lecite rapportate alla natura dell’oggetto, alle modalità di verificazione del fatto, alle condizioni soggettive del portatore, ai luoghi dell’accadimento e alla normale funzione dell’oggetto. Per fare alcuni esempi, è giustificato...
Corte di Cassazione, sezione I penale, sentenza 15 maggio 2017, n. 24084
Nessun credo religioso può legittimare il porto in luogo pubblico di armi o di oggetti atti ad offendere. In una società multietnica, la convivenza tra soggetti di etnia diversa richiede necessariamente l’identificazione di un nucleo comune in cui immigrati e società di accoglienza si debbono riconoscere. Se l’integrazione non impone l’abbandono della cultura di origine,...
Corte di Cassazione, sezione I penale, sentenza 2 gennaio 2017, n. 49
Nel procedimento di esecuzione, non spetta al presidente del collegio, investito a seguito della declinatoria di competenza da parte di altro ufficio giudiziario, promuovere il conflitto di competenza di cui all’articolo 28 c.p.p., essendo la questione riservata al collegio, non trattandosi di un’ipotesi di manifesta infondatezza o di mera riproposizione di una richiesta gia’ rigettata...
Corte di Cassazione, sezione I penale, sentenza 2 gennaio 2017, n. 50
La diffusione di un messaggio diffamatorio attraverso l’uso di una bacheca “facebook” integra un’ipotesi di diffamazione aggravata ai sensi dell’art. 595 terzo comma cod. pen., poiché trattasi di condotta potenzialmente capace di raggiungere un numero indeterminato o comunque quantitativamente apprezzabile di persone; l’aggravante dell’uso di un mezzo di pubblicità, nel reato di diffamazione, trova, infatti,...
Corte di Cassazione, sezione I penale, sentenza 18 ottobre 2016, n. 44193
Riconosciuta la colpevolezza e quindi la condanna per il reato di concorso esterno in associazione mafiosa (ex articoli 110 e 416 bis del cp) in quanto la Cassazione non ha ravvisato una violazione dell’articolo 5 della convenzione europea dei diritti dell’uomo perchè la decisione irrevocabile non presentava aspetti di illegalità convenzionale Suprema Corte di Cassazione...