Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 26 gennaio 2015, n. 3557 Ritenuto in fatto 1. Con sentenza del 5 dicembre 2013, la Corte d’appello di Genova, in parziale riforma della decisione di primo grado, ha eliminato la pena di € 200,00 di multa inflitta dal Tribunale di Genova ad A. P., e,...
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Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 14 gennaio 2015, n. 1695. Nella presentazione di un esposto, con il quale si richieda l'intervento della autorità amministrativa su fatto del dipendente "ritenuto" contrario alla deontologia, anche se nel comunicato vengono usate espressioni oggettivamente aspre e polemiche, non è configurabile il delitto di diffamazione. Infatti, nel bilanciamento tra due beni costituzionalmente protetti, il diritto di critica (art 21 Cost.) e quello alla dignità personale (artt. 2 e 3 Cost.), occorre dare la prevalenza alla libertà di parola, senza la quale la dialettica democratica non potrebbe realizzarsi . Sussiste l'esimente del diritto di critica quando il fatto riportato sia conforme allo stato accertato della realtà al momento della propalazione, sempre che sia rispettato il canone della continenza e della rilevanza sociale dell'informazione
Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 14 gennaio 2015, n. 1695 Ritenuto in fatto 1. Con sentenza del 11.6.2013 il Tribunale di Salerno confermava la sentenza emessa in data 30.9.2011 dal locale Giudice di Pace, con la quale D.C.G. e D.C.F. erano stati condannati per il reato di diffamazione alla pena di euro 300,00...
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 11 novembre 2014, n. 46498. È diffamazione definire moroso un condomino al di fuori dell'assemblea e davanti a terzi estranei. La critica nei confronti di un condomino può legittimamente estrinsecarsi all'interno di un'assemblea condominiale o nei rapporti con l'amministratore, ma non può di certo legittimare affermazioni offensive rivolte nei confronti di terzi, tanto più se ignari ospiti della persona offesa (con riferimento alla condotta di colui che aveva definito un condomino "moroso" e "aduso a non pagare le rate condominiali").
Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 11 novembre 2014, n. 46498 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. BRUNO Paolo A. – Presidente Dott. SETTEMBRE Antonio – Consigliere Dott. POSITANO Gabriele – Consigliere Dott. DEMARCHI ALBENGO P. – rel. Consigliere...
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 4 novembre 2014, n. 45504. Il reato di presentazione di falsa dichiarazione di emersione di rapporto di lavoro subordinato con cittadino extracomunitario irregolare, di cui all’art. 1, comma nono, legge n. 222 del 2002, non è in rapporto di specialità, ma concorre, con il reato di falso ideologico (indotto, ex art. 48 cod. pen.) in atto pubblico concernente i permessi di soggiorno rilasciati in difetto dei presupposti di legge. Quest’ultimo ha difatti un oggetto (il permesso di soggiorno) del tutto diverso, emesso all’esito di un articolato iter amministrativo di cui la falsa dichiarazione di emersione costituisce soltanto il primo momento procedimentale
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE sezione V SENTENZA 4 novembre 2014, n. 45504 Svolgimento del processo 1. Con sentenza del 13 aprile 2007 del Tribunale di Prato, condannava B.S. alla pena di anni sei di reclusione, D.G. G.M. alla pena di anni tre e mesi uno di reclusione, D.P.V. alla pena di anni due e mesi...