Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 3 aprile 2017, n. 8597
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Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 3 aprile 2017, n. 8597

Costituisce occasione di lavoro che fa aumentare il premio assicurativo Inail a carico delle imprese anche la morte del dipendente che viene punto da un insetto mentre esegue una manovra con un camion ed è colto da shock anafilattico Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 3 aprile 2017, n. 8597 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME...

Corte di Cassazione, sezione VI civile, ordinanza 9 novembre 2016, n. 22862
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Corte di Cassazione, sezione VI civile, ordinanza 9 novembre 2016, n. 22862

I miglioramenti delle condizioni di salute dell’infortunato, sino a quando il diritto al risarcimento del danno non sia quesito, riverbera effetti non solo sulla misura dell’indennizzo dovuto dall’I.N. A.I.L., ma anche sul credito risarcitorio civilistico. Pertanto, in mancanza di una diversa allegazione e prova, il giudice di merito deve presumere che anche il danno biologico...

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In caso di danno biologico, per i danni conseguenti ad infortuni sul lavoro e a malattie professionali verificatisi o denunciati a decorrere dalla data di entrata in vigore del decreto ministeriale di cui al comma 3, l’INAIL nell’ambito del sistema d’indennizzo e sostegno sociale, in luogo della prestazione di cui all’art. 66, comma 1, n. 2), del Testo Unico, eroga l’indennizzo previsto e regolato dalle apposite disposizioni. In particolare, secondo l’art.13, 2 comma lett. a) del d.lgs. n. 38 le menomazioni conseguenti alle lesioni dell’integrità psicofisica di cui al comma 1 sono valutate in base a specifica “tabella delle menomazioni”, comprensiva degli aspetti dinamico-relazionali. L’indennizzo delle menomazioni di grado pari o superiore al 6 per cento ed inferiore al 16 per cento è erogato in capitale, dal 16 per cento è erogato in rendita, nella misura indicata nell’apposita “tabella indennizzo danno biologico”. In definitiva, la liquidazione degli indennizzi operata dall’Inail non si effettua secondo i criteri ordinari, ma in base ai parametri, alle tabelle e alle regole proprie stabilite dal sistema assicurativo e per conseguire i fini suoi propri in conformità all’art. 38 Cost. Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 26 aprile 2016, n. 8243.

Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 26 aprile 2016, n. 8243 Svolgimento del processo Con la sentenza n. 1472/2011, pubblicata il 19.1.2012, la Corte d’Appello di Torino respingeva l’appello contro la sentenza di primo grado del Tribunale di Torino con cui era stata respinta la domanda di C.S. volta ad ottenere il riconoscimento di...

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Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 3 febbraio 2015, n. 1917. Non è il datore di lavoro a doversi assumere la responsabilità per l'incidente avvenuto sul luogo di lavoro nel caso in cui la colpa debba essere ricondotta esclusivamente al lavoratore senza possibilità di equivoci

Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 3 febbraio 2015, n. 1917 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. LAMORGESE Antonio – Presidente Dott. NOBILE Vittorio – Consigliere Dott. DORONZO Adriana – Consigliere Dott. LORITO Matilde – Consigliere Dott. DE MARINIS Nicola –...