Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 11 aprile 2016, n. 14742 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. RAMACCI Luca – Presidente Dott. SOCCI Angelo Matteo – Consigliere Dott. LIBERATI Giovanni – Consigliere Dott. SCARCELLA Alessio – rel. Consigliere Dott....
Tag: Maltrattamenti in famiglia
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 17 febbraio 2016, n. 6460. Il delitto circostanziato – e in particolare la lesione aggravata dallo sfregio permanente del viso – è penalmente rilevante anche quando meramente tentato
Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 17 febbraio 2016, n. 6460 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. LAPALORCIA Grazia – Presidente Dott. FUMO Maurizio – Consigliere Dott. BRUNO Paolo A. – rel. Consigliere Dott. MICHELI Paolo – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 9 febbraio 2016, n. 5258. Ai fini della configurabilità del reato di maltrattamenti in famiglia di cui all’art. 572 cod. pen. la materialità del fatto deve consistere in una condotta abituale che si estrinsechi con più atti che determinano sofferenze fisiche o morali, realizzati in momenti successivi, collegati da un nesso di abitualità ed avvinti nel loro svolgimento da un’unica intenzione criminosa di ledere l’integrità fisica o morale del soggetto passivo infliggendogli abitualmente tali sofferenze. Ne consegue che non possono essere presi in considerazione singoli e sporadici episodi di percosse o lesioni, poiché è necessario che tali fatti siano la componente di una più ampia ed unitaria condotta abituale, idonea ad imporre un regime di vita vessatorio, mortificante ed insostenibile.
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE VI SENTENZA 9 febbraio 2016, n. 5258 Ritenuto in fatto Con sentenza del 17 febbraio 2015 la Corte d’appello di Venezia, in riforma della sentenza di condanna emessa in data 6 dicembre 2013 dal G.u.p. presso il Tribunale di Belluno, che all’esito di giudizio abbreviato lo condannava alla pena di...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 4 gennaio 2016, n. 9. In tema di maltrattamenti in famiglia; la mancanza di certificazioni mediche non è motivo sufficiente per privare di valenza indiziaria le dichiarazioni delle persone offese, considerato che nella provvisoria incolpazione sono contestate all’indagato soltanto violenze consistite in percosse e che il contesto familiare in cui sono maturate le aggressioni rende plausibile che gli stretti parenti dell’indagato abbiano evitato di ricorrere a cure ospedaliere, rivolgendosi alle forze dell’ordine solo davanti all’impossibilità di fronteggiare da soli la condotta violenta dell’indagato
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 4 gennaio 2016, n. 9 Ritenuto in fatto 1. Con la ordinanza in epigrafe, il Tribunale dei riesame di Palermo ha rigettato la richiesta di riesame avverso l’ordinanza dei Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Palermo del primo agosto 2015, che aveva applicato a M.D.L. la...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 4 novembre 2015, n. 44589. Al mobbing in ambito lavorativo è applicabile l’art. 572 c.p. purché vi sia con la vittima un rapporto di “para-familiarità”. Il delitto di maltrattamenti di cui all’art. 572 c.p. può trovare applicazione nei rapporti di tipo lavorativo alla condizione che sussista il presupposto della “para-familiarità”, intesa come sottoposizione di una persona alla autorità di altra in un contesto di prossimità permanente, di abitudini di vita proprie e comuni alle comunità familiari, nonché di affidamento, fiducia e soggezione del sottoposto rispetto all’azione di chi ha la posizione di supremazia
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 4 novembre 2015, n. 44589 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. CONTI Giovann – Presidente Dott. CITTERIO Carlo – Consigliere Dott. DI STEFANO Pierlui – Consigliere Dott. VILLONI O – rel. Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 5 ottobre 2015, n. 39865. In un contesto di ripetute sopraffazioni da parte del marito, quando i «rapporti sessuali ordinari» tra i coniugi siano ormai cessati da tempo, il reato di violenza sessuale può scattare anche in assenza una opposizione palese da parte della donna, bastando un «rifiuto implicito».
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 5 ottobre 2015, n. 39865 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SQUASSONI Claudia – Presidente Dott. FRANCO Amedeo – Consigliere Dott. GRILLO Renato – rel. Consigliere Dott. MULLIRI Guicla – Consigliere Dott. ORILIA...
Corte di cassazione, sezione VI, sentenza 22 luglio 2015, n. 32156. Il rapporto sentimentale, sia pure di una certa durata, che difetti di qualsiasi manifestazione tangibile di stabilità, quale la convivenza, non consente di ritenere creatasi neppure quella situazione di minore reattività nella vittima, generata dall’affidamento e che consente di configurare il delitto di maltrattamenti
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 22 luglio 2015, n. 32156 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. AGRO’ Antonio – Presidente Dott. PAOLONI Giacomo – Consigliere Dott. PETRUZZELLIS An – rel. Consigliere Dott. DI SALVO Emanuel – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 14 luglio 2015, n. 30436. Il ricorso alla violenza, fosse pure per scopi “formativi”, è radicalmente incompatibile con il concetto di educazione cui oggi deve intendersi riferito l’art.571 c.p.. Il padre che reiteratamente percuote il figlio per educarlo, procurandogli lesioni gravi, risponde dunque del più grave reato di maltrattamenti in concorso con quello di lesioni aggravate
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 14 luglio 2015, n. 30436 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. PAOLONI Giacomo – Presidente Dott. CARCANO Domenico – Consigliere Dott. MOGINI Stefano – rel. Consigliere Dott. DI STEFANO Pierluigi – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 13 aprile 2015, n. 14960. Nessuna scriminante per l’extracomunitario che maltratti (fino alla violenza sessuale) la moglie, e neghi le risorse per il sostentamento dei figli, invocando l’esimente putativa dell’esercizio di un diritto, in quanto tali condotte sarebbero ammesse nel proprio paese improntato ad una diversa cultura
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 13 aprile 2015, n. 14960 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. MANNINO Saverio Felice – Presidente Dott. DI NICOLA Vito – Consigliere Dott. GRAZIOSI Chiara – Consigliere Dott. SCARCELLA Alessio – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 23 marzo 2015, n. 12065. Una condotta penalmente rilevante di maltrattamenti in famiglia è riscontrabile soltanto laddove l’abitualità delle vessazioni riveli la programmatica strumentalizzazione di una relazione ai fini di una prevaricazione sistematica che induce, nella vittima, una perdurante afflizione
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 23 marzo 2015, n. 12065 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. AGRO’ Antonio – Presidente Dott. CITTERIO Carlo – Consigliere Dott. PETRUZZELLIS Anna – Consigliere Dott. FIDELBO Giorgi – rel. Consigliere Dott. MOGINI...