Testo integrale Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 7 novembre 2013 n. 25069[1] La Corte d’Appello di Roma nel 2010 aveva dichiarato nullo il licenziamento ritenendo generica la contestazione che fa riferimento ad un solo episodio” tanto da non consentire al lavoratore una puntuale difesa. Contrariamente la Sezione lavoro della Suprema Corte che nella...
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Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 7 novembre 2013 n. 25073. Legittimo il licenziamento ex articolo 1464 per impossibilità di svolgere la prestazione per il terapista che non sia più in regola con i titoli richiesti dalla nuova normativa
Testo integrale Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 7 novembre 2013 n. 25073[1] L’esistenza di una situazione di impossibilità sopravvenuta di svolgere la prestazione di lavoro, derivante dalla mancanza in capo alla lavoratrice, per effetto di disposizioni normative sopravvenute, del titolo professionale necessario per l’esercizio dell’attività lavorativa richiesta dal datore di lavoro” è idonea...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 29 ottobre 2013, n. 24334. Dipendente dell’Agenzia delle Entrate) licenziato per avere tenuto comportamenti illeciti costituenti reato, in obbedienza ad ordini di un superiore gerarchico
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 29 ottobre 2013, n. 24334 Svolgimento del processo Con sentenza depositata il 3/8/2010 la Corte d’Appello di Roma, in riforma della sentenza del Tribunale, ha dichiarato illegittimo il licenziamento senza preavviso comminato in data 8/2/2005 dall’Agenzia delle Entrate – Direzione Generale del Lazio al dipendente S.A. ritenendo che...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 31 ottobre 2013 n. 24588 Licenziamento, per giusta causa, in danno della cassiera del supermercato che utilizza la “Carta punti” caricandoci su la spesa dei clienti privi della tessera fedeltà
Il testo integrale [1] Sì al licenziamento, per giusta causa, della cassiera del supermercato che utilizza la “Carta punti” caricandoci su la spesa dei clienti privi della tessera fedeltà. I giudici di merito, correttamente secondo la S.C. , hanno proceduto ad un attento esame degli addebiti contestati alla lavoratrice rilevando che la stessa aveva...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 29 ottobre 2013, n. 24342. Licenziamento disciplinare per giusta causa in danno del dipendente della banca per aver negoziato assegni non trasferibili a persone diverse dai beneficiari
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 29 ottobre 2013, n. 24342 Fatto Il Tribunale di Palermo, in funzione di giudice del lavoro, rigettava la domanda proposta da E.G. – dipendente della Banca Popolare di Lodi (poi Banco Popolare soc. coop. a r.l.) con mansioni di cassiere – intesa ad ottenere la declaratoria dell’illegittimità: a)...
Corte di Cassazione, sezione Lavoro, sentenza 28 ottobre 2013 n. 24259. Legittimo il licenziamento per giustificato motivo oggettivo se il dipendente ha rifiutato il distacco presso l’azienda dove è stato esternalizzato il servizio a cui era adibito
Il testo integrale Corte di Cassazione, sezione Lavoro, sentenza 28 ottobre 2013 n. 24259[1] Si legge nella sentenza in commento “Non è vero che la Corte d’appello abbia preso in considerazione, come giustificato motivo di licenziamento, circostanze diverse da quelle indicate dalla società a motivazione del suo recesso. Al riguardo, è sufficiente rilevare...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 23 ottobre 2013 n. 24037. Quando il giustificato motivo oggettivo si identifica nella generica esigenza di riduzione di personale omogeneo e fungibile, non sono utilizzabili né il normale criterio della posizione lavorativa da sopprimere in quanto non più necessaria, né il criterio della impossibilità di repechage, in quanto tutte le posizioni lavorative sono equivalenti e tutti i lavoratori sono potenzialmente licenziabili
Il testo integrale [1] Quando il giustificato motivo oggettivo si identifica nella generica esigenza di riduzione di personale omogeneo e fungibile, non sono utilizzabili né il normale criterio della posizione lavorativa da sopprimere in quanto non più necessaria, né il criterio della impossibilità di repechage, in quanto tutte le posizioni lavorative sono equivalenti e tutti...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 2 ottobre 2013, n. 22538. Il licenziamento del dipendente assentatosi per malattia provocata dal mobbing del datore di lavoro è illegittimo, anche se il lavoratore ha superato il periodo di comporto.
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Sentenza 5 giugno – 2 ottobre 2013, n. 22538 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. STILE Paolo – Presidente – Dott. NAPOLETANO Giuseppe – Consigliere – Dott. FILABOZZI Antonio – Consigliere – Dott. BALESTRIERI Federico...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 15 ottobre 2013 n. 23365. Illegittimo il licenziamento del prestatore in malattia trovato a lavorare (per tre giorni non interi) presso l’agenzia immobiliare di un congiunto se l’attività non pregiudica la guarigione
Il testo integrale Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 15 ottobre 2013 n. 23365[1] [1] Testo scaricabile e consultabile dal portale giuridico del Sole24Ore – Guida al Diritto http://www.diritto24.ilsole24ore.com/guidaAlDiritto/civile/civile/sentenzeDelGiorno/2013/10/no-al-licenziamento-del-malato-occasionalmente-impiegato-altrove.html Archivio sentenze ordinanze sentenze-ordinanze/cassazione-civile-2011/ sentenze-ordinanze/cassazione-civile-2012/ sentenze-ordinanze/cassazione-civile-2013/ Studio legale D’Isa @AvvRenatoDIsa renatodisa.com
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 10 ottobre 2013 n. 23068. Illegittimo il licenziamento del prestatore che presenti una patologia fisica non eccessivamente grave e compatibile con le mansioni assegnategli una volta adottate le cautele di legge in grado di ridurre i rischi per la salute
Il testo integrale Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 10 ottobre 2013 n. 23068[1] Nel caso di contrasto tra il contenuto del certificato del medico curante e gli accertamenti compiuti dal medico di controllo, il giudice del merito deve procedere alla loro valutazione comparativa al fine di stabilire (con giudizio che è insindacabile...