Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 8 maggio 2014, n. 9945 Svolgimento del processo Con ricorso al Tribunale di Roma, I.F. agiva, in proprio e nella qualità di esercente la potestà sulla figlia minore S.A. , per ottenere la condanna della soc. Ericsson Telecomunicazioni, quale responsabile ai sensi dell’art. 2087 cod. civ., al risarcimento...
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Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 28 aprile 2014, n. 17800. In tema di reati colposi, la causalita' si configura non solo quando il comportamento diligente imposto dalla norma a contenuto cautelare violata avrebbe certamente evitato l'evento antigiuridico che la stessa norma mirava a prevenire, ma anche quando una condotta appropriata avrebbe avuto significative probabilita' di scongiurare il danno. In tema di causa sopravvenuta da sola sufficiente a determinare l'evento afferma che tali sono non solo quelle che innescano un percorso causale completamente autonomo da quello determinato dall'agente, bensi' anche quei fatti sopravvenuti che realizzano una linea di sviluppo del tutto anomala e imprevedibile della condotta antecedente
Suprema Corte di Cassazione, sezione IV sentenza 28 aprile 2014, n. 17800 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUARTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ZECCA Gaetanino – Presidente Dott. D’ISA Claudio – Consigliere Dott. IZZO Fausto – Consigliere Dott. DOVERE Salvatore – rel. Consigliere Dott. SERRAO...
Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 18 ottobre 2013, n. 43083. È responsabile ai sensi dell'art. 113 cod. pen. di cooperazione nel delitto colposo l'agente il quale, trovandosi a operare in una situazione di rischio da lui immediatamente percepibile, pur non rivestendo alcuna posizione di garanzia, contribuisca con la propria condotta cooperativa all'aggravamento del rischio, fornendo un contributo causale giuridicamente apprezzabile alla realizzazione dell'evento, ancorché la condotta del cooperante in sé considerata, appaia tale da non violare alcuna regola cautelare, essendo sufficiente l'adesione intenzionale dell'agente all'altrui azione negligente, imprudente o inesperta, assumendo così sulla sua azione il medesimo disvalore che, in origine, è caratteristico solo dell'altrui comportamento
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE sezione IV SENTENZA 18 ottobre 2013, n. 43083 Svolgimento del processo 1. – Con sentenza resa in data 6.3.2012, il tribunale di Mantova, sezione distaccata di Castiglione delle Stiviere, ha condannato R.M. e N.G. alla pena di un anno e sei mesi di reclusione ciascuno, oltre al risarcimento dei danni...
Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 31 marzo 2014, n. 14788. In tema di prevenzione degli infortuni sul lavoro, a norma dell'art. 376 del d.P.R. n. 547 del 1955 l'accesso ai posti elevati di edifici deve essere reso sicuro ed agevole mediante l'impiego di mezzi appropriati di sicurezza in tutti i casi in cui devono eseguirsi lavori di manutenzione e riparazione, a nulla rilevando che simili lavori siano normali o straordinari, in quanto la finalità della norma è di prevenire la caduta dall'alto dei lavoratori che devono accedere ed operare in simili condizioni ad altezze pericolose, senza che ciò escluda che il datore di lavoro doti i lavoratori che accedono al tetto di cinture di sicurezza (essendo essi esposti a pericoli di caduta), e vigili perché di tale mezzo facciano effettivo uso
Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 31 marzo 2014, n. 14788 Ritenuto in fatto 1. Ricorre per cassazione S.G. unitamente al difensore di fiducia avverso la sentenza emessa in data 7.3.2013 dalla Corte di Appello di Ancona che confermava nei suoi confronti (laddove S.G., direttore dei lavori, veniva assolto) quella in data 15.12.2005 del...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 25 marzo 2014, n. 13987. In tema di infortuni sul lavoro, l'errore sulla legittima aspettativa che non si verifichino condotte imprudenti dei lavoratori non è invocabile da parte del datore di lavoro, il quale, per la sua posizione di garanzia, risponde dell'infortunio sia a titolo di colpa diretta per non aver negligentemente impedito l'evento lesivo ed eliminato le condizioni di rischio che a titolo di colpa indiretta, per aver erroneamente invocato a sua discriminante la responsabilità altrui qualora le misure di prevenzione siano state inadeguate
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 25 marzo 2014, n. 13987 Ritenuto in fatto 1. Con sentenza del 4 dicembre 2012 il Tribunale di Monza ha condannato S.S.G.G. alla pena di € 2500 di ammenda per il reato di cui agli articoli 71, comma 1, e 87, comma 2, lettera c), d.lgs. 81/2008 per...
Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 6 marzo 2014, n. 10898. In materi di sicurezza sul lavoro tra i principali compiti che la legge affida al datore di lavoro vi è quello di redigere il piano operativo di sicurezza, attraverso il quale egli, dopo un'approfondita valutazione dei rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori, con riferimento alla natura dell'attività aziendale, deve elaborare e predisporre adeguate misure di prevenzione e protezione, idonee a garantire la sicurezza e l'incolumità dei dipendenti. Ne consegue che nel caso in cui sia redatto un piano di sicurezza sommario e superficiale inidoneo a escludere o limitare al massimo il rischio dei lavoratori, il datore risponde degli infortuni causati ai lavoratori
Suprema CORTE DI CASSAZIONE sezione IV SENTENZA 6 marzo 2014, n. 10898 Ritenuto in fatto -1- Con sentenza del Tribunale di Torino, sezione distaccata di Susa, del 21 dicembre 2010, B.F. , C.G.M. e Be.Va. sono stati ritenuti colpevoli del delitto di omicidio colposo commesso, con violazione delle norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro,...
Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 27 febbraio 2014, n. 9693. Il datore di lavoro risponde dell'infortunio del dipendente se ha consegnato il Pos ai lavoratori invitandoli a leggerlo, ma non li ha adeguatamente informati
Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 27 febbraio 2014, n. 9693 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUARTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. BRUSCO Carlo Giuseppe – Presidente Dott. PICCIALLI Patrizia – Consigliere Dott. GRASSO Giuseppe – rel. Consigliere Dott. IANNELLO Emilio – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 27 febbraio 2014, n. 9699. In materia di infortuni sul lavoro, gli obblighi di prevenzione, assicurazione e sorveglianza gravanti sul datore di lavoro possono essere delegati, con conseguente subentro del delegato nella posizione di garanzia che fa capo al delegante, a condizione che il relativo atto di delega sia espresso, inequivoco e certo ed investa persona tecnicamente capace, dotata delle necessarie cognizioni tecniche e dei relativi poteri decisionali e di intervento fermo restando, in ogni caso, l'obbligo per il datore di lavoro di vigilare e di controllare che il delegato usi correttamente la delega, secondo quanto la legge prescrive
Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 27 febbraio 2014, n. 9699 Ritenuto in fatto 1. – Con sentenza resa in data 9.2.2012, il tribunale di Palermo, sezione distaccata di Bagheria, ha condannato D.S. ed D.E. alle pene, rispettivamente, di venti giorni e di due mesi di reclusione, in relazione al reato di lesioni personali...
Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 31 gennaio 2014, n. 4968. In presenza di strutture aziendali complesse, la delega di funzioni esclude la riferibilità di eventi lesivi ai deleganti se sono il frutto di occasionali disfunzioni; quando invece sono determinate da difetti strutturali aziendali e del processo produttivo, permane la responsabilità dei vertici aziendali e quindi di tutti i componenti del consiglio di amministrazione
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE IV SENTENZA 31 gennaio 2014, n. 4968 Ritenuto in fatto 1. V.V. veniva tratto a giudizio avanti il Tribunale di Belluno, sez. dist. di Cadore, per rispondere del “delitto p. e p. dagli artt. 40, comma secondo, e 590, comma secondo, cod. pen., perché, nella sua qualità di legale rappresentante...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 4 febbraio 2014, n. 2455. In caso di infortuni sul lavoro, il concorso di responsabilità del dipendente non può farsi derivare dall’essere l’infortunato qualificabile come «lavoratore esperto con mansioni di coordinatore degli altri operai». Il ruolo di «preposto alla sicurezza», infatti, va attribuito in via formale e dietro specifica formazione
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 4 febbraio 2014, n. 2455 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ROSELLI Federico – Presidente Dott. TRIA Lucia – rel. Consigliere Dott. BALESTRIERI Federico – Consigliere Dott. MANCINO Rossana – Consigliere Dott. PAGETTA Antonella...