Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 10 febbraio 2015, n. 6056 Ritenuto in fatto 1. È impugnata la sentenza in data 29/10/2012 della Corte d’appello di Torino, di parziale riforma, per quel che rileva nella sede presente, della sentenza pronunciata il 5/07/2011 dal Tribunale di Novara nei confronti di S.D. , riguardo ad una...
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Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 11 settembre 2014, n. 37475. Ciò che rileva ai fini della individuazione dell'elemento oggettivo del delitto di concussione è sempre e soltanto la prospettazione (minaccia) di un male ingiusto che, incidendo sul processo di formazione della volontà della vittima, non le lascia (parafrasando la notizia di decisione delle Sezioni Unite) alcun apprezzabile margine di autodeterminazione e di reale scelta per evitare l'ingiusto pregiudizio prefiguratole dall'agente, se non quello di accettarne le indebite pretese pecuniarie o altrimenti utilitaristiche. Sicché il soggetto passivo accetta di eseguire la dazione di denaro o altra utilità ovvero di prometterla al solo preminente scopo di evitare il male minacciato
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 11 settembre 2014, n. 37475 Motivi della decisione 1. All’esito di giudizio ordinario celebrato nei confronti di sette appartenenti alla Polizia di Stato il Tribunale di Teramo con sentenza del 30.11.2006 ha dichiarato – tra gli altri – S.P. , M.D. e D.S.G.P. colpevoli dei delitti di concussione...
Corte di Cassazione, S.U.P., sentenza 14 marzo 2014, n. 12228. Il reato di cui all'articolo 317 c.p., come novellato dalla Legge n. 190 del 2012, e' designato dall'abuso costrittivo del pubblico ufficiale
Le massime 1) “il reato di cui all’articolo 317 c.p., come novellato dalla Legge n. 190 del 2012, e’ designato dall’abuso costrittivo del pubblico ufficiale, attuato mediante violenza o – piu’ di frequente – mediante minaccia, esplicita o implicita, di un danno contra ius, da cui deriva una grave limitazione, senza tuttavia annullarla del tutto,...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza n. 16566 del 12 aprile 2013. In tema di induzione indebita è sufficiente la promessa di pagamento per la consumazione
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE VI PENALE Sentenza 12 aprile 2013, n. 16566 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SERPICO Francesco – Presidente – Dott. CITTERIO Carlo – Consigliere – Dott. DI STEFANO Pierluig – rel. Consigliere – Dott....
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 21 marzo 2013, n. 13047. La condotta di minaccia, di qualsiasi tipo ed entità, di un danno ingiusto per il privato, finalizzata a farsi dare o promettere denaro o altra utilità, posta in essere con abuso di poteri e/o di funzioni, integra il delitto di concussione, se proveniente da pubblico ufficiale, o di estorsione, se proveniente da incaricato di pubblico servizio
La condotta di minaccia, di qualsiasi tipo ed entità, di un danno ingiusto per il privato, finalizzata a farsi dare o promettere denaro o altra utilità, posta in essere con abuso di poteri e/o di funzioni, integra il delitto di concussione, se proveniente da pubblico ufficiale, o di estorsione, se proveniente da incaricato di pubblico...
Corte di Cassazione, sezione V, sentenze 3 maggio 2013 nn. 19189 e 19190. L’abuso richiesto per la configurazione dei reati di “concussione” (art. 317 cp) e di “induzione indebita” (art 319 quater, cp) non può essere sic et simpliciter identificato, anche a seguito delle modifiche introdotte dalla recente novella legislativa, nella indebita richiesta di denaro o di altra utilità, rivolta dal pubblico ufficiale al privato
Il testo integrale Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 3 maggio 2013 n. 19189[1] Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 3 maggio 2013 n. 19190[1] L’abuso richiesto per la configurazione dei reati di “concussione” (art. 317 cp) e di “induzione indebita” (art 319 quater, cp) non può essere sic et simpliciter identificato, anche...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 8 aprile 2013, n. 16154. L’abuso richiesto per la configurazione dei reati di “concussione” e di “induzione indebita” non può essere – almeno come fenomeno immanente e comunque quale dato di designazione – identificato nella “indebita richiesta, rivolta dal pubblico ufficiale al privato, di denaro o altra utilità per evitare conseguenze dannose”
La massima 1. L’abuso richiesto per la configurazione dei reati di “concussione” e di “induzione indebita” non può essere – almeno come fenomeno immanente e comunque quale dato di designazione – identificato nella “indebita richiesta, rivolta dal pubblico ufficiale al privato, di denaro o altra utilità per evitare conseguenze dannose”. Infatti, la “sollecitazione” a dare...