Corte di Cassazione, sezione lavoro, Ordinanza 13 giugno 2019, n. 15962. La massima estrapolata: In tema di impresa familiare, la disposizione (art. 230-bis cod. civ.) che disciplina l’istituto reca una previsione “binaria” dei diritti spettanti ai familiari partecipanti che prestino in modo continuativo l’attività di lavoro nella famiglia o nell’impresa familiare: quello al mantenimento, che...
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Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 15 novembre 2017, n. 27108. In tema di impresa familiare e la quota di partecipazione del familiare
In tema di impresa familiare, la quota di partecipazione del familiare, che va determinata solo in base alla qualità e alla quantità del lavoro prestato nell’impresa, è relativa nella stessa misura tanto agli utili quanto agli incrementi sia materiali o immateriali Sentenza 15 novembre 2017, n. 27108 Data udienza 10 maggio 2017 REPUBBLICA ITALIANA IN...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, ordinanza 25 agosto 2017, n. 20406
L’impresa familiare, introdotta nel codice civile, all’articolo 230 bis, dalla L. n. 151 del 1979, articolo 89, appartiene solo al suo titolare che assume la qualifica di imprenditore e con essa i poteri di gestione e di organizzazione del lavoro; i familiari che partecipano all’impresa familiare di cui all’articolo 230 bis c.c., in quanto prestano...
Corte di Cassazione, sezione VI civile, ordinanza 24 novembre 2016, n. 24060
L’imprenditore familiare è soggetto passivo IRAP, in quanto la collaborazione dei partecipanti all’impresa familiare integra quel quid pluris dotato di attitudine a produrre una ricchezza ulteriore (o valore aggiunto) rispetto a quella conseguibile con il solo apporto lavorativo personale del titolare (etero-organizzazione dell’esercente l’attività). Suprema Corte di Cassazione sezione VI civile ordinanza 24 novembre 2016,...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 16 marzo 2016, n. 5224. In tema di impresa familiare ex art. 230-bis cod. civ., la predeterminazione, ai sensi dell’art. 9 della legge n. 576 del 1975, e nella forma documentale prescritta, delle quote di partecipazione agli utili dell’impresa familiare, sia essa oggetto di una mera dichiarazione di verità o di un negozio giuridico può risultare idonea, in difetto di prova contraria da parte del familiare imprenditore, ad assolvere mediante presunzioni l’onere – a carico del partecipante che agisca per ottenere la propria quota di utili – della dimostrazione sia della fattispecie costitutiva dell’impresa stessa che dell’entità della propria quota di partecipazione – in proporzione alla quantità e qualità del lavoro prestato – agli utili d’impresa
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 16 marzo 2016, n. 5224 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ROSELLI Federico – Presidente Dott. MAMMONE Giovanni – Consigliere Dott. NEGRI DELLA TORRE Paolo – Consigliere Dott. TORRICE Amelia – rel. Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 2 dicembre 2015, n. 24560. L’impresa familiare appartiene solo al suo titolare anche nel caso in cui alcuni beni aziendali siano di proprietà di uno dei familiari, a differenza dell’impresa collettiva che appartiene per quote, eguali o diverse, a più persone. Nello schema dell’impresa di cui all’art. 230 bis c.c., gli utili non sono determinati in proposizione alla quota di partecipazione (ma alla quantità ed alla qualità del lavoro prestato) e, in assenza di un patto di distribuzione periodica, non sono naturalmente destinati ad essere ripartiti tra i partecipanti ma al reimpiego nell’azienda
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 2 dicembre 2015, n. 24560 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. RORDORF Renato – Presidente Dott. BISOGNI Giacinto – Consigliere Dott. DI MARZIO Mauro – Consigliere Dott. LAMORGESE Antonio Pietro – rel. Consigliere...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 13 ottobre 2015, n. 20552. L’esercizio dell’impresa familiare è incompatibile con la disciplina societaria, essenzialmente per la partecipazione del familiare agli utili ed ai beni acquistati con essi nonché agli incrementi dell’azienda, anche in ordine all’avviamento, in proporzione alla quantità e qualità del lavoro prestato e non alla quota di partecipazione, oltre che per il riconoscimento di diritti corporativi al familiare del socio in conflitto con le regole imperative del sistema societario
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 13 ottobre 2015, n. 20552 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. MACIOCE Luigi – Presidente Dott. D’ANTONIO Enrica – Consigliere Dott. BLASUTTO Daniela – Consigliere Dott. PATTI Adriano Piergiovanni – rel. Consigliere Dott. AMENDOLA...
Corte di Cassazione, sezioni unite, sentenza 6 novembre 2014, n. 23676. l'istituto dell'impresa familiare risulta incompatibile con la disciplina societaria
Suprema Corte di Cassazione sezioni unite sentenza 6 novembre 2014, n. 23676 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONI UNITE CIVILI Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ROVELLI Luigi Antonio – Primo Presidente f.f. Dott. RORDORF Renato – Presidente di Sez. Dott. DI PALMA Salvatore – Consigliere Dott. BERNABAI...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza del 9 dicembre n. 27441. In tema di quote di partecipazione all’impresa familiare.
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza del 9 dicembre n. 27441 LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. STILE Paolo – Presidente – Dott. VENUTI Pietro – rel. Consigliere – Dott. D’ANTONIO Enrica – Consigliere – Dott. TRIA Lucia – Consigliere – Dott. FERNANDES Giulio – Consigliere –...