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Corte di Cassazione, sezione I, sentenza del 15 gennaio 2013, n. 1787. Il disturbo alle attività e al riposo dei vicini si può provare anche con semplici testimonianze

  Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza del 15 gennaio 2013, n. 1787 Considerato in fatto 1. Con sentenza del 9 febbraio 2012, il Tribunale di Reggio Calabria, in composizione monocratica, ha dichiarato C.A. responsabile della contravvenzione di cui all’art. 659 cod. pen., perché, nella qualità di amministratore unico del ristorante – discoteca (…)...

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Corte di Cassazione, sezione II, sentenza del 9 gennaio 2013, n. 309. Tollerabilità delle immissioni di fumo che invadono l’abitazione del vicino

Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza del 9 gennaio 2013, n. 309 Svolgimento del processo I.P.C. con atto di citazione del 13 dicembre 2001 conveniva in giudizio davanti al Tribunale di Trento L.C. e, premesso di essere comproprietaria della palazzina ed. (…) , esponeva che il convenuto nell’ambito di ristrutturazione dell’edificio antistante al “suo...

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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza n. 20592 del 22 novembre 2012. Le feste organizzate in piazza devono garantire quel minimo di tolleranza che la convivenza civile ci impone

Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza n. 20592 del 22 novembre 2012   Svolgimento del processo Con atto 21 settembre 2000 R.R. e B.C., anche in nome e nell’interesse del figlio minore R.L. hanno convenuto in giudizio innanzi al tribunale di Fori il Comune di Castrocaro Terme e Terra del Sole chiedendone la condanna...

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Corte di Cassazione, sezione I, sentenza del 26 novembre 2012, n. 45984. Sequestro preventivo del macchinario (di una pasticceria) quando è idoneo a recare disturbo al riposo e alle occupazioni di una pluralità indeterminata di persone

Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza del 26 novembre 2012, n. 45984 Ritenuto in fatto Con ordinanza del 7.2.2012 il Tribunale del riesame di Foggia, adito a norma dell’art. 324 cod. proc. pen., confermava il sequestro preventivo disposto dal Giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Lucera avente ad oggetto i macchinari esistenti nel...

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Corte di Cassazione, sezione II, sentenza del 9 novembre 2012, n. 19520. In caso di immissioni intollerabili (dovute alle luci del campo da tennis) la coltivazione può essere spostata in altro luogo della stessa proprietà

  Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza del 9 novembre 2012, n. 19520 Svolgimento del processo 1.- A.T. , titolare della ditta Ortofloricultura T. e proprietario di un capannone nel quale svolgeva l’attività di coltivazione di piante, fra le quali le c.d. “stelle di natale”, esponeva che le immissioni di luce provenienti dagli impianti...

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Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 26 settembre 2012, n.37037. La fattispecie prevista dall’art. 674 cod. pen. è costruita dal legislatore intorno alla condotta di emissione, che si configura ordinariamente come istantanea, in mancanza di specifici elementi di fatto dai quali desumere la sua permanenza

Le massime 1. L’ordinamento non prevede specifici valori-limite per le immissioni olfattive, le quali non rientrano nell’ambito della disciplina dell’inquinamento atmosferico, il reato di cui all’art. 674 cod. pen. è configurabile anche nel caso in cui tali immissioni provengano da un impianto munito di autorizzazione per le emissioni in atmosfera, essendo sufficiente il superamento del...

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Corte di Cassazione, sezione II sentenza, n. 10587 del 25 giugno 2012. I parametri fissati dalle norme speciali a protezione dell’ambiente e di esigenze della collettività, pur potendo essere considerati come criteri minimali di partenza, al fine di stabilire l’intollerabilità delle immissioni, non sono necessariamente vincolanti per il giudice civile, potendo questi pervenire al giudizio di intollerabilità, ex art. 844 c.c., delle immissioni, ancorchè contenute nei limiti di detti parametri, sulla scolta di un prudente apprezzamento

Le massime 1) I parametri fissati dalle norme speciali a protezione dell’ambiente e di esigenze della collettività, pur potendo essere considerati come criteri minimali di partenza, al fine di stabilire l’intollerabilità delle immissioni, non sono necessariamente vincolanti per il giudice civile, potendo questi pervenire al giudizio di intollerabilità, ex art. 844 c.c., delle immissioni, ancorchè...

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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 9 maggio 2012, n. 7048. Il diritto al risarcimento del danno cagionato alla salute dalle esalazioni nocive sprigionate rientra nell’azione generale di risarcimento danni, ex articolo 2043 del codice civile ed in particolare, per quanto concerne il danno alla salute, nel modello del danno non patrimoniale risarcibile ai sensi dell’articolo 2059 c.c.

SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE III CIVILE Sentenza  9 maggio 2012, n. 7048 Svolgimento del processo La D.V. ed altri residenti nell’immobile alla via Ianniello n. 19 di Frattamaggiore citarono in giudizio l’Agricom s.a.s. (esercente deposito e vendita di prodotti chimici ad uso agricolo) per essere risarciti del danno alla salute che sostenevano d’aver subito...

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Corte di Casaszione, sezione III, sentenza 24 maggio 2012, n. 19637. Il carattere continuativo delle emissioni moleste non si identifica con la ripetitività giornaliera delle stesse, bastando che esse si protraggano – senza interruzioni di rilevante entità – per un lasso apprezzabile di tempo a cagione della duratura condotta colpevole del soggetto agente

SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE III PENALE Sentenza 24 maggio 2012, n. 19637   Ritenuto in fatto La Corte di appello di Brescia, con sentenza del 21.2.2011, in parziale riforma della sentenza 16.12.2008 del Tribunale di quella città: a) ha ribadito l’affermazione della responsabilità penale di G.P., G.G. e G.G. in ordine al reato di...