Corte di Cassazione, sezione quarta penale, Sentenza 12 ottobre 2018, n. 46396. La massima estrapolata: Ai fini della configurabilita’ della contravvenzione di guida sotto l’influenza di sostanze stupefacenti, e’ necessario che lo stato di alterazione del conducente dell’auto venga accertato attraverso un esame tecnico sui campioni dei liquidi biologici, trattandosi di verifica che richiede conoscenze...
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Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 27 gennaio 2016, n. 3623. E’ ius receptum la previsione secondo la quale la condotta tipica del reato previsto dall’art. 187, commi primo e secondo, cod. strada non è quella di chi guida dopo aver assunto sostanze stupefacenti, bensì quella di colui che guida in stato d’alterazione psico-fisica determinato da tale assunzione e pertanto, perché possa affermarsi la responsabilità dell’agente non è sufficiente provare che, precedentemente al momento in cui lo stesso si è posto alla guida, egli abbia assunto stupefacenti, ma altresì che egli guidava in stato di alterazione causato da tale assunzione. Mentre per la sussistenza del reato di guida in stato di ebbrezza alcolica è sufficiente la prova sintomatica dell’ebbrezza o che il conducente abbia superato uno dei tassi alcolemici indicati nel comma secondo dell’art. 186 cod. strada, per la configurabilità del reato “ex” art. 187 cod. strada è necessario sia un accertamento tecnico-biologico, sia che altre circostanze provino la situazione di alterazione psico-fisica
Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 27 gennaio 2016, n. 3623 Ritenuto in fatto 1. La Corte di Appello di Bologna, pronunciando nei confronti dell’odierna ricorrente P.A. , con sentenza del 16.1.2015, confermava la sentenza del Tribunale di Ravenna, emessa in data 23.12.2013, con condanna al pagamento delle ulteriori spese del grado. Il GM...
Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 24 agosto 2015, n. 35334. Ai fini dell’affermazione di penale responsabilità, l’esito dell’analisi chimica delle urine senza necessità di alcuna visita medica ed ai fini del giudizio di responsabilità, è necessario provare non solo la precedente assunzione di sostanze stupefacenti ma che l’agente abbia guidato in stato d’alterazione causato da tale assunzione
Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 24 agosto 2015, n. 35334 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUARTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ZECCA Gaetanino – Presidente Dott. MASSAFRA Umberto – rel. Consigliere Dott. CIAMPI Francesco Mari – Consigliere Dott. ZOSO Liana Maria T. –...
Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 8 aprile 2015, n. 14169. L’inapplicabilità della confisca del veicolo in quanto appartenente a persona estranea al reato obbliga il giudice ad irrogare la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida in misura raddoppiata
Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 8 aprile 2015, n. 14169 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUARTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ROMIS Vincenz – Presidente Dott. VITELLI CASELLA Lu – rel. Consigliere Dott. PICCIALLI Patrizi – Consigliere Dott. GRASSO Giusepp – Consigliere...
Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 16 marzo 2015, n. 11131. Nella nozione di dati sintomatici non puo’ che rientrare qualsiasi elemento in grado di esprimere lo stato psico – fisico del soggetto di cui trattasi, beninteso al momento in cui questi era alla guida. Pertanto, anche il comportamento alla guida puo’ assumere valenza dimostrativa; ma deve evidentemente trattarsi di un comportamento che non puo’ ragionevolmente essere spiegato con causali alternative a quella dello stato di alterazione. Cosi’, mutatis mutandi, e’ stato escluso che la prova della condotta illecita possa desumersi dall’andatura barcollante dell’imputato: sufficiente per giustificarne la sottoposizione agli accertamenti medico – legali, essa non e’ bastevole ad attestare lo stato di alterazione
Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 16 marzo 2015, n. 11131 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUARTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ROMIS Vincenzo – Presidente Dott. MARINELLI Felicetta – Consigliere Dott. DOVERE Salvatore – rel. Consigliere Dott. SERRAO Eugenia – Consigliere Dott. DELL’UTRI...
Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 27 giugno 2014, n. 27966. Conducente rifiuta test antidroga: condanna anche se al momento del controllo l'auto è ferma. E dunque, il fatto che, al momento del controllo, la vettura fosse ferma nulla rileva, essendo stato l'imputato poco prima notato dagli agenti alla guida della vettura.
Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 27 giugno 2014, n. 27966 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUARTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. BRUSCO Carlo Giuseppe – Presidente Dott. FOTI Giacomo – rel. Consigliere Dott. BIANCHI Luisa – Consigliere Dott. ESPOSITO Lucia – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 11 aprile 2014, n. 16059. Il reato di cui all’art. 187 c.d. strada è integrato dalla condotta di guida in stato d'alterazione psicofisica determinato dall'assunzione di sostanze e non già dalla mera condotta di guida tenuta dopo l'assunzione di sostanze stupefacenti, sicché ai fini del giudizio di responsabilità, è necessario provare non solo la precedente assunzione di sostanze stupefacenti ma che l'agente abbia guidato in stato d'alterazione causato da tale assunzione. Ai fini dell'accertamento del reato è dunque necessario sia un accertamento tecnico-biologico, sia che altre circostanze provino la situazione di alterazione psico-fisica al momento del fatto contestato. Tale complessità probatoria si impone in quanto le tracce degli stupefacenti permangono nel tempo, sicché l'esame tecnico potrebbe avere un esito positivo in relazione ad un soggetto che ha assunto la sostanza giorni addietro e che, pertanto, non si trova al momento del fatto in stato di alterazione. Deve dunque essere annullata sul punto la sentenza impugnata con rinvio al giudice di merito che valuterà se sussistano altre circostanze, riferite dagli agenti o comunque desumibili dal comportamento dell'imputato, sulla cui base possa affermarsi che il medesimo fosse in stato di alterazione al momento dell'incidente
Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 11 aprile 2014, n. 16059 Ritenuto in fatto 1. Con sentenza del 14 dicembre 2011 la corte di appello di Milano ha confermato la sentenza del Gip che, all’esito di giudizio celebrato con rito abbreviato, aveva riconosciuto V.C.A. colpevole dei reati di omicidio colposo commesso con violazione delle...
Corte Costituzionale, sentenza 28 novembre 2013, n.281. Dichiarata l’illegittimità costituzionale dell’art. 120, commi 1 e 2, del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285 (Nuovo codice della strada), come sostituito dall’art. 3, comma 52, lettera a), della legge 15 luglio 2009, n. 94 (Disposizioni in materia di sicurezza pubblica), nella parte in cui si applica anche con riferimento a sentenze pronunziate, ai sensi dell’art. 444 del codice di procedura penale, in epoca antecedente all’entrata in vigore della legge n. 94 del 2009.
CORTE COSTITUZIONALE SENTENZA 28 novembre 2013, n.281 Ritenuto in fatto 1.– Nel corso di un giudizio promosso per ottenere l’annullamento di un provvedimento di revoca della patente di guida – adottato nei confronti di un soggetto cui era stata applicata, per reati concernenti gli stupefacenti, una pena a norma dell’art. 444 del codice di procedura...
Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 12 luglio 2013, n. 30209. Affinché si possa integrare il reato di guida in stato di alterazione psicofisica derivante dall’assunzione di sostanze stupefacenti, ex art. 187 cod. strad., è necessario che venga provato che l’imputato fosse effettivamente alla guida del mezzo
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE IV Sentenza 12 luglio 2013, n. 30209 Relatore Claudio D’Isa Ritenuto in fatto A.G. ricorre in Cassazione avverso la sentenza, in epigrafe indicata, della Corte d’appello di Bologna che, in parziale riforma della sentenza di condanna emessa nei suoi confronti dal GIP del Tribunale di...
Corte di Cassazione, sezione feriale, sentenza 30 agosto 2013, n. 35783. La condotta tipica del reato previsto dall’art. 187 c.d.s. non è quella di chi guida dopo aver assunto sostanze stupefacenti, bensì quella di colui che guida in stato di alterazione psico-fisica determinato da tale assunzione. Affinché, dunque, possa affermarsi la responsabilità penale dell’agente non è sufficiente provare che, precedentemente al momento in cui lo stesso si è posto alla guida, egli abbia assunto stupefacenti, essendo altresì necessaria la prova che lo stesso fosse alla guida in stato di alterazione causato da tale assunzione
Suprema Corte di Cassazione sezione feriale sentenza 30 agosto 2013, n. 35783 Ritenuto in fatto 1. – Con sentenza resa in data 11.10.2012, la Corte d’appello di Catania ha integralmente confermato la sentenza in data 11.3.2010 con la quale il Tribunale di Ragusa ha condannato A.L. alla pena di quattro mesi di arresto ed Euro...
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