Falso materiale per chi manomette lo scontrino del parcheggio scaduto alterando l’orario della sosta. Sentenza 18 ottobre 2017, n. 48107 Data udienza 22 settembre 2017 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SETTEMBRE Antonio – Presidente Dott. GUARDIANO Alfredo – Consigliere...
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Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 9 novembre 2015, n. 44879. Il falso in certificato presuppone la qualifica soggettiva di pubblico ufficiale (artt. 477 e 480) o di “impiegato dello Stato, o di altro ente pubblico, incaricato di pubblico servizio” (art. 493 cod. pen.): è solo in relazione ad un certificato proveniente da uno di tali soggetti che potrebbe, in astratto, configurarsi il falso materiale del privato (art. 482 cod. pen.). Ne consegue che, poiché il CUD della ditta privata non proviene da uno dei soggetti indicati dall’art. 493 cod. pen., in caso di falsificazione dello stesso non è configurabile il reato di falsità materiale commessa dal privato, in quanto difetta la qualifica soggettiva necessaria
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE V SENTENZA 9 novembre 2015, n. 44879 Ritenuto in fatto Investita degli appelli proposti, per quanto è di interesse, da C.R. e da P.R. avverso la sentenza del Tribunale di Roma in data 01/12/2011, la Corte di appello di Roma, con sentenza deliberata il 14/11/2013, dichiarata l’estinzione per prescrizione di...
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 9 novembre 2015, n. 44874. Integra il reato di falso materiale l’alterazione di un certificato medico mediante l’aggiunta di una annotazione, ancorché vera (il che priva di rilievo l’argomentazione difensiva incentrata sulla buona fede dell’imputato), in un contesto cronologico successivo e, pertanto, diverso da quello reale, a nulla rilevando che il soggetto agisca per ristabilire la verità effettuale, in quanto la certificazione medica del Pronto Soccorso acquista carattere definitivo in relazione ad ogni singola annotazione ed esce dalla sfera di disponibilità dei suo autore nel momento stesso in cui la singola annotazione viene registrata, laddove l’annotazione clinica oggetto dell’alterazione in questione è successiva alla redazione dello stesso certificato dei Pronto Soccorso. La diagnosi riportata nel referto ha natura di fede privilegiata, essendo preordinata alla certificazione di una situazione caduta nella sfera conoscitiva del pubblico ufficiale, che assume anche un rilievo giuridico esterno alla mera indicazione sanitaria o terapeutica. L’atto pubblico fidefacente è caratterizzato – oltre che dall’attestazione di fatti appartenenti all’attività dei pubblico ufficiale o caduti sotto la sua percezione – dalla circostanza che esso sia destinato ab initio alla prova e cioè precostituito a garanzie della pubblica fede e redatto da un pubblico ufficiale autorizzato, nell’esercizio di una speciale funzione certificatrice
Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 9 novembre 2015, n. 44874 Ritenuto in fatto Con sentenza deliberata il 13/12/2013, la Corte di appello di Ancona ha confermato la sentenza dei Tribunale di Camerino 22/01/2013 con la quale N.M.P. – assolto con altri quattro coimputati dal reato di omicidio colposo in danno di P.S. –...
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 11 novembre 2014, n. 46505. Basta la falsa attribuzione della qualità di esercente una professione a integrare il reato di sostituzione di persona, atteso che la legge ricollega a detta qualità gli effetti giuridici tipici della corrispondente professione intellettuale; né si richiede che il fatto tenda all'illegale esercizio della professione, essendo sufficiente che venga coscientemente voluto e sia idoneo a trarre in inganno la fede pubblica. In tema di falsità in atti, ricorre il cosiddetto «falso innocuo» nei casi in cui l'infedele attestazione (nel falso ideologico) o l'alterazione (nel falso di falso materiale) siano del tutto irrilevanti ai fini del significato dell'atto e non esplichino effetti sulla sua funzione documentale, non dovendo l'innocuità essere valutata con riferimento all'uso che dell'atto falso venga fatto
Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 11 novembre 2014, n. 46505 Ritenuto in fatto 1. Con sentenza in data 1 ottobre 2013 la Corte d’Appello di Campobasso, in ciò confermando la decisione assunta dal locale Tribunale in esito al giudizio abbreviato, ha riconosciuto M.D.M. responsabile dei delitti di sostituzione di persona e falso materiale...