Corte di Cassazione, sezione civile, Sentenza 19 giugno 2019, n. 16506. La massima estrapolata: Allorchè un’opera artistica riguardi vicende di cronaca ancora in evoluzione, utilizzi i nomi propri delle persone coinvolte ed adotti un taglio al contempo sia narrativo che giornalistico e documentaristico, dovendo darsi prevalenza agli aspetti di tipo informativo rispetto a quelli artistici...
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In ordine al mancato riconoscimento dell’esimente della provocazione di cui all’articolo 599 c.p., comma 2
Corte di Cassazione, sezione quinta penale, Sentenza 18 giugno 2018, n. 27922. La massima estrapolata: In ordine al mancato riconoscimento dell’esimente della provocazione di cui all’articolo 599 c.p., comma 2, il comportamento provocatorio si configura in presenza di una condotta contraria alle norme giuridiche, ovvero all’insieme delle regole sociali vigenti in un contesto di civile...
Corte di Cassazione, sezione III civile, sentenza 19 gennaio 2017, n. 1285
In tema di danno non patrimoniale derivante da reato, la fattispecie criminosa di pubblicazione arbitraria di atti di un procedimento penale di cui all’art. 684 c.p. integra un reato monoffensivo, tutelando solo l’amministrazione della giustizia e non anche la reputazione e la riservatezza del soggetto sottoposto a procedimento penale. Posto che, obiettivo della norma, prima...
Corte di Cassazione, sezione I penale, sentenza 6 luglio 2016, n. 27986
Non può invocarsi il legittimo esercizio del diritto di cronaca da parte di chi riveli fatti, immagini, informazioni coperti da segreto nell’ambito del processo penale, poiché il legislatore in queste situazioni valuta preminente l’interesse alla non divulgazione dei dati processuali, specie se riferiti a persone minori di età, rispetto all’utilità sociale dell’informazione Suprema Corte di...
Corte di Cassazione, sezione V penale, sentenza 27 giugno 2016, n. 26745
Il diritto di critica si differenzia dal diritto di cronaca poiché non si concretizza nella narrazione di fatti – come quest’ultimo – ma nell’espressione di un’opinione, che come tale non può pretendersi rigorosamente obbiettiva, posto che la critica, per sua natura, non può che essere fondata su una interpretazione, necessariamente soggettiva, di fatti e comportamenti....
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 22 gennaio 2016, n. 3073. In tema di cronaca giudiziaria la verità della notizia mutuata da un’indagine o da un provvedimento giudiziario sussiste, ai fini della scriminante di cui all’art. 51, c.p., ogni qualvolta essa sia fedele al contenuto del provvedimento stesso, senza alterazioni o travisamenti. Il limite della verità deve essere restrittivamente inteso, dovendosi verificare la rigorosa corrispondenza tra quanto narrato e quanto realmente accaduto, perché il sacrificio della presunzione di innocenza non può esorbitare da ciò che sia necessario ai fini informativi. In tema di diffamazione a mezzo stampa, ai fini dell’operatività dell’esimente dell’esercizio del diritto di cronaca, soltanto modeste e marginali inesattezze che concernano semplici modalità del fatto senza modificarne la struttura essenziale, non determinano il superamento della verità del fatto stesso, non potendosi ritenere certamente irrilevante per la reputazione di un soggetto, l’attribuzione allo stesso di un fatto-reato, diverso da quello effettivamente accertato nel corso delle indagini
Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 22 gennaio 2016, n. 3073 Fatto e diritto 1. Con sentenza pronunciata il 28.5.2014 la corte di appello di Roma, in riforma della sentenza pronunciata dal tribunale di Roma in data 11.7.2012, assolveva, tra gli altri, M.P. e G.M. dai reati loro rispettivamente contestati ai capi E); 2)...