Mentre piano urbanistico attuativo e schema di convenzione formano oggetto di un unico atto di approvazione (di competenza del Consiglio comunale), la convenzione propriamente detta (cioè il contratto ad oggetto pubblico successivamente stipulato) costituisce un atto negoziale autonomo (nel senso di essere giuridicamente distinto dal provvedimento – atto unilaterale di approvazione), la cui sottoscrizione deve...
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Corte di Cassazione, sezione III penale, sentenza 22 agosto 2016, n. 35243
La mera attività di indagine geotecnica non costituisce “inizio dei lavori” in senso tecnico (al pari degli sbancamenti di terreno), occorrendo a tal fine la compiuta organizzazione del cantiere e la presenza di altri indizi idonei a confermare l’effettivo intendimento del titolare del permesso di costruire di realizzare l’opera assentita, detti elementi consistono nell’impianto del...
Consiglio di Stato, sezione IV, sentenza 20 luglio 2016, n. 3293
Un lotto confinante con un’altra area più vasta inedificata non può essere qualificato come “lotto intercluso”. La nozione di lotto intercluso, in tema di pianificazione urbanistica, ha peraltro una sua valenza quando non si rinviene spazio giuridico per un’ulteriore pianificazione, stante la presenza di sufficienti opere di urbanizzazione primaria e secondaria; ove pertanto la zona...
Consiglio di Stato, sezione VI, sentenza 21 marzo 2016, n. 1150. L’omessa indicazione nel provvedimento del nominativo del responsabile del procedimento non costituisce motivo d’invalidità del provvedimento, posto che supplisce il criterio legale d’imputazione del ruolo al dirigente preposto all’unità organizzativa competente
Consiglio di Stato sezione VI sentenza 21 marzo 2016, n. 1150 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale Sezione Sesta ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 8559 del 2014, proposto da: Li. Ba., rappresentata e difesa dagli avv. Gi. Pr. Di. e Fr....
Consiglio di Stato, sezione VI, sentenza 21 marzo 2016, n. 1156. L’azione di annullamento proposta innanzi al giudice amministrativo è subordinata alla sussistenza di tre condizioni: a) la titolarità di una posizione giuridica, in astratto configurabile come interesse legittimo, inteso come posizione qualificata – di tipo oppositivo o pretensivo – che distingue il soggetto dal quisque de populo in rapporto all’esercizio dell’azione amministrativa; b) l’interesse ad agire, ovvero la concreta possibilità di perseguire un bene della vita, anche di natura morale o residuale, attraverso il processo, in corrispondenza ad una lesione diretta ed attuale dell’interesse protetto, a norma dell’art. 100 Cod. proc. civ.; c) la legittimazione attiva o passiva di chi agisce o resiste in giudizio, in quanto titolare del rapporto controverso dal lato attivo o passivo
Consiglio di Stato sezione VI sentenza 21 marzo 2016, n. 1156 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale Sezione Sesta ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 4748 del 2015, proposto da società Fo. Ca. Gr. s.p.a., rappresentata e difesa dagli avvocati Fr. Za.,...
Consiglio di Stato, sezione VI, sentenza 21 marzo 2016, n. 1159. Poiché nel giudizio amministrativo il rapporto processuale non perde la sua unitarietà per il fatto d’essere articolato in gradi distinti, la sopravvenuta carenza o l’estinzione dell’interesse al ricorso di primo grado determina l’improcedibilità non solo dell’appello, indipendentemente da chi l’abbia proposto, ma pure dell’impugnazione originaria spiegata innanzi al giudice di primo grado, e comporta dunque, qualora non si verta in ipotesi di vizio o difetto inficiante il solo giudizio di appello, l’annullamento senza rinvio della sentenza impugnata
Consiglio di Stato sezione VI sentenza 21 marzo 2016, n. 1159 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale Sezione Sesta ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 7434 del 2015, proposto da Ce. St. ed altri, rappresentati e difesi dagli avvocati An. Pe. e...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 10 marzo 2016, n. 9949. In tema di reati edilizi, e specificamente in materia di ripristino o demolizione dello stato dei luoghi anteriore alla realizzazione del fabbricato abusivo, l’ordine di demolizione previsto dall’art. 31, ultimo comma, d.P.R. n. 380/2001 costituisce atto dovuto, espressivo di un potere autonomo e non meramente suppletivo del giudice penale. Esso pertanto, ferma restando l’esigenza di coordinamento in fase esecutiva, non si pone in rapporto alternativo con l’ordine omologo impartito dalla pubblica amministrazione.
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 10 marzo 2016, n. 9949 Ritenuto in fatto 1. Con ordinanza emessa il 2 marzo 2015 il Tribunale di Napoli, Sezione distaccata di Ischia, in funzione di giudice dell’esecuzione, rigettava l’istanza di revoca o annullamento dell’ingiunzione a demolire proposta da D.S.G. . Il Tribunale osservava che non era...
Consiglio di Stato, sezione IV, sentenza 22 febbraio 2016, n. 723. Qualora il ricorrente impugni dinanzi al Giudice uno strumento urbanistico, anche particolareggiato, od una variante e, in generale, un atto preordinato alla definizione di un corretto assetto del territorio, la dimostrazione circa i danni patrimoniali subiti e, in generale, circa il deterioramento delle condizioni di vita risulta necessaria. L’obbligatoria allegazione dei pregiudizi subiti, in tal caso, è giustificata dalla necessità di evitare che il ricorso si fondi sulla generica lesione all’ordinato assetto del territorio da parte di uno qualunque dei residenti o di enti esponenziali: infatti, la pianificazione territoriale rientra nell’alveo della discrezionalità amministrativa e non può incontrare limiti in situazioni di mero fatto non tutelate specificamente dall’ordinamento
Consiglio di Stato sezione IV sentenza 22 febbraio 2016, n. 723 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale Sezione Quarta ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 10718 del 2014, proposto da: It. No. On., Associazione “Co. e La. di Or.”, rappresentati e difesi...
Consiglio di Stato, sezione VI, sentenza 8 febbraio 2016, n. 498. Ogni trasformazione edilizia del territorio necessita di essere previamente assentita dall’amministrazione comunale, anche quando sia quest’ultima proprietaria del suolo ovvero della costruzione oggetto di ristrutturazione ma l’iniziativa dell’intervento faccia capo ad un privato (nella specie, al gestore di un chiosco-bar). Altro è il caso delle opere realizzate a iniziativa della stessa amministrazione comunale proprietaria, in cui l’approvazione dell’opera con delibera di Consiglio comunale (ovvero della Giunta, nei casi previsti dalla legge) assorbe ex se – ai sensi dell’art. 7 d.P.R. n. 380 del 2001 – l’ordinario procedimento abilitativo delle opere edilizie
Consiglio di Stato sezione VI sentenza 8 febbraio 2016, n. 498 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale Sezione Sesta ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 1736 del 2015, proposto da: Eo. s.r.l. e Pa. s.r.l., in persona dei rispettivi rappresentanti legali, rappresentate...
Consiglio di Stato, sezione VI, sentenza 9 febbraio 2016, n. 547. È legittimo il diniego alla domanda di condono edilizio per un’opera relativa ad un’area sottoposta ad atto pubblico di asservimento, disciplinato dall’art. 33, comma 1, lett. d) l. 47/1985, che vieta la sanatoria per le opere soggette a vincoli che comportano l’inedificabilità assoluta. La motivazione ha esattamente precisato che, poiché l’atto di asservimento comporta un vincolo di inedificabilità assoluta, le opere edilizie realizzate non sono condonabili
Consiglio di Stato sezione VI sentenza 9 febbraio 2016, n. 547 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale Sezione Sesta ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 5189 del 2012, proposto da Vi.Co., rappresentato e difeso dagli avv. En.Bo. e Al.Ca., con domicilio eletto...