Articolo

La diffamazione per la comunicazione con più persone scatta anche quando le frasi offensive sono contenute nella bacheca di Facebook

Corte di Cassazione, sezione quinta penale, Sentenza 6 settembre 2018, n. 40083. La massima estrapolata: La diffamazione per la comunicazione con più persone scatta anche quando le frasi offensive sono contenute nella bacheca di Facebook perché è accessibile a quelli che possono vedere il profilo. Sentenza 6 settembre 2018, n. 40083 Data udienza 3 maggio...

Articolo

La diffusione di un messaggio diffamatorio attraverso l’uso di una bacheca “facebook” integra un’ipotesi di diffamazione e come tale correttamente il contegno e’ stato valutato in termini di giusta causa del recesso, in quanto idoneo a recidere il vincolo fiduciario nel rapporto lavorativo.

Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 27 aprile 2018, n. 10280. La diffusione di un messaggio diffamatorio attraverso l’uso di una bacheca “facebook” integra un’ipotesi di diffamazione, per la potenziale capacita’ di raggiungere un numero indeterminato di persone, posto che il rapporto interpersonale, proprio per il mezzo utilizzato, assume un profilo allargato ad un gruppo...

In presenza della diffusione di una notizia non corrispondente a verita’, si puo’ invocare l’esimente putativa, a condizione che si dimostri che la diffusione della notizia non vera sia dovuta a un errore involontario, che si riflette sul dolo, negandolo.
Articolo

In presenza della diffusione di una notizia non corrispondente a verita’, si puo’ invocare l’esimente putativa, a condizione che si dimostri che la diffusione della notizia non vera sia dovuta a un errore involontario, che si riflette sul dolo, negandolo.

Corte di Cassazione, sezione quinta penale, sentenza 5 aprile 2018, n. 15272. In presenza della diffusione di una notizia non corrispondente a verita’, si puo’ invocare l’esimente putativa, a condizione che si dimostri che la diffusione della notizia non vera sia dovuta a un errore involontario, che si riflette sul dolo, negandolo. Come in ogni...

Articolo

Corte di Cassazione, sezione quinta penale, sentenza 27 ottobre 2017, n. 49506. Condannato l’addetto di un’azienda che ha insultato il superiore attraverso facebook

Condannato l’addetto di un’azienda che ha insultato il superiore attraverso facebook Sentenza 27 ottobre 2017, n. 49506 Data udienza 19 luglio 2017 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. LAPALORCIA Grazia – Presidente Dott. MAZZITELLI Caterina – rel. Consigliere Dott. SCOTTI...

Articolo

Corte di Cassazione, sezione V penale, sentenza 20 gennaio 2017, n. 2723

La divulgazione di un messaggio tramite facebook, ha, per la natura di questo mezzo, potenzialmente la capacità di raggiungere un numero indeterminato di persone, che, del resto, si avvalgono del social network proprio allo scopo di instaurare e coltivare relazioni interpersonali allargate ad un gruppo di frequentatori non determinato; pertanto se il contenuto della comunicazione...

Articolo

Corte di Cassazione, sezione I penale, sentenza 2 gennaio 2017, n. 50

La diffusione di un messaggio diffamatorio attraverso l’uso di una bacheca “facebook” integra un’ipotesi di diffamazione aggravata ai sensi dell’art. 595 terzo comma cod. pen., poiché trattasi di condotta potenzialmente capace di raggiungere un numero indeterminato o comunque quantitativamente apprezzabile di persone; l’aggravante dell’uso di un mezzo di pubblicità, nel reato di diffamazione, trova, infatti,...

Articolo

Corte di Cassazione, sezione V penale, sentenza 14 novembre 2016, n. 48007

Non ricorre il delitto di stalking in caso di frequenti articoli giornalistici e di post dal contenuto diffamatorio, posto che a tal fine occorre la coesistenza di altre molestie   SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE V PENALE SENTENZA 14 novembre 2016, n. 48007 Ritenuto in fatto II Tribunale dei riesame di Taranto, quale giudice di...

Articolo

Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 11 dicembre 2015, n. 49066. Integra il reato di diffamazione pluriaggravata di cui agli artt. 227, commi 1 e 2, e 47 n. 2 cod. pen mil. pace la condotta del militare, sulla propria pagina personale di facebook, posta un commento denigratorio nei confronti di altro militare facilmente identificabile in ragione di riferimenti soggettivi, temporali, motivazionali e personali

SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE I SENTENZA 11 dicembre 2015, n. 49066 Ritenuto in fatto Con sentenza del 21 febbraio 2012 il Tribunale militare di Roma ha dichiarato S.F. responsabile del reato di diffamazione pluriaggravata di cui agli artt. 227, commi 1 e 2, e 47 n. 2 cod. pen. mil. pace, perché, nella qualità...