L’applicazione di misure cautelari reali per il reato di «dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti» è possibile dal momento in cui la fattura è inserita nella contabilità aziendale, a prescindere quindi dall’atto dichiarativo vero e proprio
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L’applicazione di misure cautelari reali per il reato di «dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti» è possibile dal momento in cui la fattura è inserita nella contabilità aziendale, a prescindere quindi dall’atto dichiarativo vero e proprio

Corte di Cassazione, sezione terza penale, Sentenza 21 agosto 2018, n. 38723. La massima estrapolata: L’applicazione di misure cautelari reali per il reato di «dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti» è possibile dal momento in cui la fattura è inserita nella contabilità aziendale, a prescindere quindi dall’atto dichiarativo vero...

Ai fini di una dichiarazione fraudolenta la falsità può essere riferita anche ai soggetti con cui è intercorsa l’operazione. L’articolo 2 dlgs 74/2000 è riferibile sia al falso materiale che ideologico.
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Ai fini di una dichiarazione fraudolenta la falsità può essere riferita anche ai soggetti con cui è intercorsa l’operazione. L’articolo 2 dlgs 74/2000 è riferibile sia al falso materiale che ideologico.

Corte di Cassazione, sezione terza penale, sentenza 17 aprile 2018, n. 17126. Ai fini di una dichiarazione fraudolenta la falsità può essere riferita anche ai soggetti con cui è intercorsa l’operazione. L’articolo 2 dlgs 74/2000 è riferibile sia al falso materiale che ideologico. Sentenza 17 aprile 2018, n. 17126 Data udienza 28 febbraio 2018 REPUBBLICA...

Corte di Cassazione, sezione terza penale, sentenza 12 settembre 2017, n. 41547. Sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente calcolando il profitto sulla base della somma dell’Iva e dell’Irpef evase
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Corte di Cassazione, sezione terza penale, sentenza 12 settembre 2017, n. 41547. Sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente calcolando il profitto sulla base della somma dell’Iva e dell’Irpef evase

Legittimo il sequestro preventivo disposto dal Gip calcolando il profitto sulla base della somma dell’Iva e dell’Irpef evase Sentenza 12 settembre 2017, n. 41547 Data udienza 16 maggio 2017 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. AMOROSO Giovanni – Presidente Dott....

Corte di Cassazione, sezione I penale, sentenza 6 ottobre 2016, n. 42377
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Corte di Cassazione, sezione I penale, sentenza 6 ottobre 2016, n. 42377

In tema die vasione fiscale ai fini della competenza del giudice, la valutazione di un reato come il più grave o come il primo in ordine temporale non è rilevante se non è contestato agli imputati per i reati connessi Suprema Corte di Cassazione sezione I penale sentenza 6 ottobre 2016, n. 42377 REPUBBLICA ITALIANA...

Corte di Cassazione, sezione III penale, sentenza 6 ottobre 2016, n. 42074
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Corte di Cassazione, sezione III penale, sentenza 6 ottobre 2016, n. 42074

Il pagamento in contanti, pur se registrato nella contabilità, è un mezzo anomalo e non tracciabile e dunque indizio della priva di fittizietà Suprema Corte di Cassazione sezione III penale sentenza 6 ottobre 2016, n. 42074 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri...

Corte di Cassazione, sezione III penale, sentenza 22 giugno 2016, n. 25808
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Corte di Cassazione, sezione III penale, sentenza 22 giugno 2016, n. 25808

Nella c.d. frode fiscale il nucleo costitutivo e’ concretato dalla dissimulazione di componenti positivi o dalla simulazione di componenti negativi del reddito, attuate in forme artificiose, ed il reato si perfeziona nel momento nel quale la dichiarazione dei redditi e’ presentata agli uffici finanziari, traducendosi in un atto che esce dalla sfera soggettiva del contribuente,...

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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 29 settembre 2014, n. 40198. Il mancato reperimento nella contabilità o tra la documentazione aziendale delle "schede-carburante" ritenute fittizie esclude la configurabilità del reato di dichiarazione fraudolenta mediante utilizzo di documenti per operazioni inesistenti

Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 29 settembre 2014, n. 40198   REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FIALE Aldo – Presidente Dott. AMORESANO Silvio – Consigliere Dott. ORILIA Lorenzo – rel. Consigliere Dott. GENTILI Andrea – Consigliere Dott....

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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 6 maggio 2014, n. 18698. Le schede-carburante per rifornimenti, in quanto equiparate alle fatture, sono idonee ad integrare il reato di dichiarazione fraudolenta per operazioni inesistente

Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza  6 maggio 2014, n. 18698 Ritenuto in fatto 1. Vicenda processuale e provvedimento impugnato – Con la sentenza impugnata, la Corte d’appello ha confermato il giudizio di responsabilità pronunciato a carico del ricorrente in relazione all’accusa di avere violato l’art. 2 d.lgs 74/00 limitatamente alla condotta consistita nell’avere,...