Corte di Cassazione, sezione prima penale, Sentenza 26 ottobre 2018, n. 49138 La massima estrapolata: Nell’ipotesi di pluralità di reati oggetto ciascuno di una singola e specifica sentenza di condanna, la valutazione della sussistenza del rapporto in continuazione fra i reati deve fondarsi sull’apprezzamento della omogeneità fra gli stessi e, inderogabilmente, sull’appartenenza di questi ad...
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La continuazione e la recidiva non sono incompatibili
Corte di Cassazione, sezione seconda penale, Sentenza 26 ottobre 2018, n. 49092. La massima estrapolata: Non esiste incompatibilità tra gli istituti della continuazione e della recidiva essendo il primo finalizzato a riconoscere il minore disvalore della progressione criminosa che si esprime in esecuzione di un medesimo disegno criminoso; mentre la recidiva è funzionale a consentire...
Il giudice dell’esecuzione, investito da richiesta ai sensi dell’articolo 671 c.p.p., non può trascurare, ai fini del riconoscimento del vincolo della continuazione
Corte di Cassazione, sezione prima penale, Sentenza 2 agosto 2018, n. 37583. La massima estrapolata: Il giudice dell’esecuzione, investito da richiesta ai sensi dell’articolo 671 c.p.p., non può trascurare, ai fini del riconoscimento del vincolo della continuazione, la valutazione già operata in fase di cognizione, con riguardo ad episodi criminosi commessi in un lasso di...
La unicita’ di disegno criminoso, richiesta dall’articolo 81 c.p., comma 2, non puo’ identificarsi con una scelta di vita che implica la reiterazione di determinate condotte criminose o comunque con una generale tendenza a porre in essere determinati reati.
Corte di Cassazione, sezione prima penale, Sentenza 12 giugno 2018, n. 26905. La massima estrapolata: La unicita’ di disegno criminoso, richiesta dall’articolo 81 c.p., comma 2, non puo’ identificarsi con una scelta di vita che implica la reiterazione di determinate condotte criminose o comunque con una generale tendenza a porre in essere determinati reati. Al...
Non viene meno il carattere della continuazione dei reati per la diversità del luogo di commissione.
Corte di Cassazione, sezione prima penale, Sentenza 24 maggio 2018, n. 23360. La massima estrapolata: Non viene meno il carattere della continuazione dei reati per la diversità del luogo di commissione. Sentenza 24 maggio 2018, n. 23360 Data udienza 11 maggio 2018 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE...
Corte di Cassazione, sezione quinta penale, sentenza 13 novembre 2017, n. 51607. In caso di associazione mafiosa e spaccio la recidiva non è incompatibile con la continuazione
In caso di associazione mafiosa e spaccio la recidiva non è incompatibile con la continuazione. Il reato che viene unificato, per fictio iuris, ad altro reato già giudicato, non perde le sue caratteristiche soggettive, che rimangono inalterate anche a seguito dell’unificazione, sicché tutte devono contribuire a determinare il complessivo Sentenza 13 novembre 2017, n. 51607...
Corte di Cassazione, S.U.P., sentenza 10 febbraio 2017, n. 6296
Il giudice dell’esecuzione, in sede di applicazione della disciplina del reato continuato, oltre a dover rispettare quanto al risultato finale della pena i limiti fissati dal comma 2 dell’articolo 671 del Cpp, onde evitare di incorrere nella violazione del divieto di reformatio in peius non può neppure quantificare gli aumenti di pena per i reati-satellite...
Corte di Cassazione, sezione I penale, sentenza 2 maggio 2016, n. 18162
Ai fini della concessione del beneficio della continuazione del reato la ludopatia non è assimilabile alla tossicodipendenza. Anche se la cura della ludopatia è entrata tra le patologie inserite nei «livelli essenziali di assistenza», essa resta comunque non assimilabile, ai fini della concessione del beneficio della continuazione del reato, alla tossicodipendenza Suprema Corte di Cassazione...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 18 novembre 2015, n. 45699. In caso di custodia cautelare in carcere il giudice deve motivare sull’inidoneità degli arresti domiciliari “aggravati”. Alla luce del nuovo art. 275, comma 3-bis, c.p.p., annullata l’ordinanza di applicazione della misura cautelare della custodia in carcere in ragione dell’omessa motivazione circa l’idoneità o meno nel caso concreto della misura degli arresti domiciliari con le procedure di controllo, ex art. 275-bis, comma 1, c.p.p.
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 18 novembre 2015, n. 45699 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FRANCO Amedeo – Presidente Dott. DI NICOLA Vito – Consigliere Dott. ROSI Elisabetta – Consigliere Dott. SCARCELLA Alessio – rel. Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 6 ottobre 2015, n. 40150. L’intervento di una causa estintiva della pena non fa venir meno l’interesse dell’imputato alla dichiarazione in sede di esecuzione della continuazione rispetto agli altri reati per i quali è stato ugualmente condannato
Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 6 ottobre 2015, n. 40150 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. PALLA Stefano – Presidente Dott. MICCOLI Grazia – Consigliere Dott. GUARDIANO Alfredo – Consigliere Dott. MICHELI Paolo – rel. Consigliere Dott. CAPUTO...
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