Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 13 febbraio 2015, n. 2854 Svolgimento del processo Con sentenza del 19/1/2012 la Corte d’Appello di Brescia ha respinto il gravame interposto dal sig. O.E. nei confronti della pronunzia Trib. Brescia n. 3893/05, di parziale accoglimento della domanda proposta nei confronti della Casa di Cura S. Anna e...
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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 30 settembre 2014, n. 20547. La violazione, da parte del medico, del dovere di informare il paziente, può causare due diversi tipi di danni: un danno alla salute, sussistente quando sia ragionevole ritenere che il paziente, su cui grava il relativo onere probatorio, se correttamente informato, avrebbe evitato di sottoporsi all'intervento e di subirne le conseguenze invalidanti; nonché un danno da lesione del diritto all'autodeterminazione in se stesso, il quale sussiste quando, a causa del deficit informativo, il paziente abbia subito un pregiudizio, patrimoniale oppure non patrimoniale (ed, in tale ultimo caso, di apprezzabile gravità), diverso dalla lesione del diritto alla salute
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 30 settembre 2014, n. 20547 Svolgimento del processo Con atto notificato nel 1999, O.E., A., G., Gi., rispettivamente marito e figli di M.O., convenivano in giudizio, innanzi al Tribunale di Brescia, l’Azienda Ospedaliera di Desenzano del Garda nonché il medico P.W. , chiedendone la condanna al risarcimento dei...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 19 settembre 2014, n. 19731. Per la S.C. applicando i principi di garanzia ed in tema di adempimento o esatto adempimento ad una completa ed adeguata informazione medica, la erronea applicazione della corte d'appello in tema di principi del consenso informato è stato duplice in quanto: da un lato ha presupposto che il consenso informato non avrebbe dovuto investire anche i rischi dell'intervento sanitario qualora essi non siano letali, pur avendo un alto livello di probabilità statistica (-tvp al 50 PER CENTO) e d'altro lato ha ritenuto non dovuta la informazione in presenza di una percentuale statistica di mortalità dell’uno per cento, perché fenomeno prossimo al fortuito, mentre la valutazione del rischio sarebbe appertenuto al titolare del diritto esposto, e cioè al paziente e costituisce una operazione di bilanciamento che non può essere annullata in favore della parte che interviene sia pure con intenti salvifici. Sussiste dunque la prova evidente dell'inadempimento in relazione alla mancata e completa informazione sul rischio inerente all'interevento.
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 19 settembre 2014, n. 19731 Svolgimento del processo 1. Con citazione del 2 ottobre 1998 L.G. , erede di C. , deceduto il (omissis) a 62 anni sul letto operatorio, già anestetizzato e incubato, per improvvisa e mortale ipotensione, convenne dinanzi al tribunale di MILANO, il chirurgo dr...
Corte di Cassazione, sezione III, Sentenza 6 giugno 2014 n. 12830. Il consenso informato, inteso quale espressione della consapevole adesione al trattamento sanitario proposto dal medico, si configura quale vero e proprio diritto della persona e trova fondamento nei principi espressi nell'articolo 2 Cost., che ne tutela e promuove i diritti fondamentali, e negli articoli 13 e 32 Cost., i quali stabiliscono rispettivamente che la liberta' personale e' inviolabile e che nessuno puo' essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge.
Suprema Corte di Cassazione sezione III Sentenza 6 giugno 2014 n. 12830 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. AMATUCCI Alfonso – Presidente Dott. VIVALDI Roberta – rel. Consigliere Dott. ARMANO Uliana – Consigliere Dott. LANZILLO Raffaella – Consigliere Dott. SCRIMA...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 6 giugno 2014, n. 12830. In tema di responsabilità medica, il professionista è soggetto a responsabilità per i danni alla salute anche quando derivano da un intervento compiuto con perizia ma sulla base di un consenso assente o viziato, per il solo fatto oggettivo di aver omesso informazioni di carattere medico al paziente sottoposto all’intervento chirurgico
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 6 giugno 2014, n. 12830 Svolgimento del processo 1. B.E. convenne, davanti al tribunale di Perugia, il Dott. L.L. chiedendone la condanna al risarcimento dei danni subiti a seguito di un intervento di chirurgia estetica volto alla rimozione di un tatuaggio sulla spalla. Il L. , costituitosi, contestò...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 20 agosto 2013, n. 19220. E’ irrilevante la qualità del paziente al fine di stabilire se vi sia stato o meno consenso informato, la stessa potendo incidere solo sulle modalità di informazione, che devono essere adeguate al livello culturale del paziente, con l’adozione di un linguaggio che tenga conto del suo particolare stato soggettivo e del grado delle conoscenze specifiche di cui dispone
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 20 agosto 2013, n. 19220 Svolgimento del processo Con sentenza del 16 maggio 2002 il Tribunale di Roma rigettava la domanda di risarcimento dei danni, che l’attore assumeva determinati dall’errore ascrivibile a colpa professionale medica, proposta da L.F. nei confronti di N.R. . Il giudice di primo grado...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza del 31 luglio 2013, n.18334. Il professionista sanitario ha l’obbligo di fornire tutte le informazioni possibili al paziente in ordine alle cure mediche o all’intervento chirurgico da effettuare
La massima 1. Il professionista sanitario ha l’obbligo di fornire tutte le informazioni possibili al paziente in ordine alle cure mediche o all’intervento chirurgico da effettuare, tanto è vero che deve sottoporre al paziente, perché lo sottoscriva, un modulo non generico, dal quale sia possibile desumere con certezza l’ottenimento in modo esaustivo da parte del...
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