Consiglio di Stato, Sezione 3 sezione III sentenza 7 maggio 2015, n. 2291 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE TERZA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 10173 del 2014, proposto da: Ma. S.r.l., rappresentata e difesa dagli avv. Si.Bo. ed altri,...
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Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 13 maggio 2015, n. 2388. In omaggio al “favor partecipationis” che privilegia interpretazioni più conformi alla sostanza dell’esito competitivo, sono esclusi dalle gare pubbliche coloro che nell’esercizio dell’attività professionale commettano un errore “grave” accertato con qualsiasi mezzo di prova da parte della stazione appaltante, non invece chi è autore di mera irregolarita?, inadempienza o ritardo nell’impresa
Consiglio di Stato sezione III sentenza 13 maggio 2015, n. 2388 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE TERZA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 9083 del 2014, integrato da motivi aggiunti, proposto da SO. s.p.a., rappresentata e difesa dall’avv. An.Za., con...
Consiglio di Stato, sezione IV, sentenza 12 marzo 2015, n. 1321. Il T.A.R. è carente di giurisdizione in tema di valutazione del DURC, atteso che gli eventuali errori contenuti in detto documento, involgendo posizioni di diritto soggettivo afferenti al sottostante rapporto contributivo, potranno essere corretti dal giudice ordinario, o all'esito di proposizione di querela di falso, o a seguito di ordinaria controversia in materia di previdenza e di assistenza obbligatoria. Infatti, ciò che forma oggetto di valutazione ai fini del rilascio del certificato è la regolarità dei versamenti, ed in questo ambito ciò che viene in rilievo non è certo un rapporto pubblicistico, bensì un rapporto obbligatorio previdenziale di natura privatistica. In altri termini, il rapporto sostanziale di cui il DURC è mera attestazione si consuma interamente in ambito privatistico, senza che su di esso vengano ad incidere direttamente o indirettamente poteri pubblicistici, per cui il sindacato sullo stesso esula dall'ambito della giurisdizione, ancorché esclusiva, di cui è titolare il giudice amministrativo in materia di appalti
Consiglio di Stato sezione IV sentenza 12 marzo 2015, n. 1321 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUARTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso in appello n. 7756 del 2014, proposto da D. s.p.a. ed Ec. s.r.l., in persona dei rispettivi legali rappresentanti pro tempore,...
Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 2 marzo 2015, n. 1020. Le regole dettate dal d.lgs. 163/2006 e dal d.P.R. 207/2010 in materia di avvalimento, pur finalizzate a garantire la serietà, la concretezza e la determinatezza di questo, non devono essere interpretate meccanicamente secondo aprioristici schematismi concettuali, che non tengano conto del singolo appalto e, soprattutto, frustrando la sostanziale disciplina dettata dalla lex specialis. E' sufficientemente determinato un contratto di avvalimento nel quale una ditta si impegna a mettere a disposizione della società avvalente, per tutta la durata dell'appalto del servizio (di c.u.p. e call center), il requisito del fatturato specifico realizzato in un determinato anno, insieme a n. 10 operatori c.u.p.
Consiglio di Stato sezione III sentenza 2 marzo 2015, n. 1020 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE TERZA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 8320 del 2014, proposto da: S. Srl, in persona del legale rappresentante pro-tempore, rappresentata e difesa dall’avv....
Consiglio di Stato, sezione V, sentenza 23 febbraio 2015, n. 844. Rientra nella giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo la controversia avente per oggetto il provvedimento di decadenza dell'aggiudicazione di un appalto, sia per la mancata prestazione da parte dell'aggiudicataria della polizza assicurativa, sia per l'avvenuta produzione di una polizza falsa ed inesistente, senza che sia stato stipulato il contratto Sussistono gli estremi per l'incameramento della cauzione provvisoria nel caso di mancata comparizione dell'aggiudicatario per la sottoscrizione del contratto
Consiglio di Stato sezione V sentenza 23 febbraio 2015, n. 844 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUINTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso iscritto in appello al numero di registro generale 5517 del 2014, proposto dalla s.p.a. CO., in persona del legale rappresentante in...
Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 4 febbraio 2015, n. 540. Qualora un appalto pubblico sia illegittimamente aggiudicato senza previa pubblicazione di un bando di gara nella G.U.C.E., il corrispondente contratto non può essere dichiarato privo di effetti laddove ricorrano le condizioni previste dalla disciplina comunitaria: ogni valutazione sulla sussistenza o meno di tali condizioni è, tuttavia, preclusa dalla formazione di un giudicato interno
Consiglio di Stato sezione III sentenza 4 febbraio 2015, n. 540 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE TERZA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 5526 del 2012, proposto da: Ministero dell’Interno, rappresentato e difeso per legge dall’Avvocatura Generale dello Stato, anche...
Consiglio di Stato, sezione IV, sentenza 27 gennaio 2015, n. 375. Il dispositivo integra esercizio della potestà giurisdizionale, e costituisce momento decisorio che si consuma con l'esternazione del comando, come normalmente è per ogni manifestazione giurisdizionale. La sentenza non può quindi mai contenere motivazioni, ed un correlato comando, tali da porsi in radicale ed insanabile contrasto con il comando innanzi reso pubblico. Ove ciò avvenga, l'antinomia può essere contestata dalla parte soccombente, a mezzo di gravame, e determina la nullità della sentenza, ossia della complessiva manifestazione giurisdizionale costituita dal dispositivo anticipato e dalla successiva incompatibile motivazione. Non v'è invece spazio per il procedimento di correzione di errore materiale – al più esperibile in caso di contrasto tra dispositivo e motivazione quando essi siano contestuali, e sempre che dal contesto emerga con evidenza il refuso – posto che, quando il dispositivo è reso pubblico anticipatamente, l'ordinamento è proteso ad elidere la possibilità, od anche il solo sospetto, che vi possa essere un successivo "ripensamento" del giudice
Consiglio di Stato sezione IV sentenza 27 gennaio 2015, n. 375 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUARTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 7896 del 2014, proposto da: L’O. Soc.Coop. Arl in proprio ed in qualità di Mandataria del RTI...
Consiglio di Stato, sezione VI, sentenza 2 febbraio 2015, n. 473. La qualifica di esperto, richiesta per i componenti della commissione dall'art. 84, comma 2, d.lgs. n. 163 del 2006, non richiede necessariamente il possesso del diploma di laurea. Il possesso del titolo di studio adeguato è un elemento che garantisce, quanto meno sul piano presuntivo, la competenza tecnica, ma ciò non esclude che la qualifica di esperto possa, sempre in via presuntiva, desumersi, pur mancando il diploma di laurea, dai numerosi incarichi svolti, indicativi di una esperienza tecnica acquisita sul campo, nel concreto svolgimento dell'attività professionale
Consiglio di Stato sezione VI sentenza 2 febbraio 2015, n. 473 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE SESTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 5845 del 2014, proposto da: C. s.r.l., in persona del legale rappresentante pro tempore, in proprio e...
Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 14 gennaio 2015, n. 58. Nelle ipotesi in cui non è ravvisabile un conflitto tra le delucidazioni fornite dalla stazione appaltante e il tenore delle clausole chiarite, le relative precisazioni costituiscono una sorta di interpretazione autentica, con cui l’Amministrazione aggiudicatrice chiarisce la propria volontà provvedimentale
Consiglio di Stato sezione III sentenza 14 gennaio 2015, n. 58 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE TERZA HA PRONUNCIATO LA PRESENTE SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 7993 del 2014, proposto da: Elettronica Bi.Me. S.r.l., rappresentato e difeso dagli avv. Lu.Tu., Fa.Ca., con...
Consiglio di Stato, sezione VI, sentenza 5 gennaio 2015, n. 18. La motivazione della sentenza in materia di appalti non può essere altro che la sintesi dell'iter logico-giuridico percorso nella camera di consiglio che ha portato alla redazione del dispositivo e incorre in errore il giudice di primo grado qualora frazioni la decisione, adottando il dispositivo in una camera di consiglio e ridiscutendo la motivazione in altra e successiva camera di consiglio. In caso, tuttavia, di conformità della motivazione con il dispositivo già pronunciato, si deve ritenere si sia verificata al più un'irregolarità del procedimento decisionale, incapace come tale di determinare la nullità della sentenza
Consiglio di Stato sezione VI sentenza 5 gennaio 2015, n. 18 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE SESTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 5202 del 2014, proposto da: DE.CO. S.R.L. in proprio e quale capogruppo in associazione temporanea con St....