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Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 31 gennaio 2014 n. 2153. Non ha diritto a ulteriori compensi per la transazione l’avvocato che ha ricevuto da un condominio l’incarico di agire in via monitoria nei confronti di due condomini morosi se non prova di aver avuto anche uno specifico mandato a transigere

Il testo integrale Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 31 gennaio 2014 n. 2153[1]   Deve considerarsi che tra gli atti necessari al compimento del mandato che, ai sensi dell’art. 1708 cc., sono ricompresi nel suo ambito, vanno considerati quelli che si riconnettono all’attività espressamente consentita e ne costituiscono l’ulteriore svolgimento naturale, e non anche...

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Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 30 gennaio 2014, n. 2094. In tema di distanze legali fra edifici, mentre non sono a tal fine computabili le sporgenze estreme del fabbricato che abbiano funzione meramente ornamentale,di rifinitura od accessoria di limitata entità, come la mensole, le lesene, i cornicioni, le grondaie e simili,rientrano nel concetto civilistico di “costruzione” le parti dell’edificio, quali scale, terrazze e corpi avanzati (c.d. “aggettanti”) che, seppure non corrispondono a volumi abitativi coperti, sono destinate ad estendere ed ampliare la consistenza del fabbricato. D’altra parte, agli effetti di cui all’art. 873 cod.civ., la nozione di costruzione, che è stabilita dalla legge statale, deve essere unica e non può essere derogata, sia pure al limitato fine del computo delle distanze, dalla normativa secondaria, giacché il rinvio contenuto nella seconda parte dell’art.873 cod.civ. è limitato alla sola facoltà per i regolamenti locali di stabilire una distanza maggiore (tra edifici o dal confine) rispetto a quella codicistica

Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 30 gennaio 2014, n. 2094 Svolgimento del processo 1. – Con ricorso per denuncia di nuova opera depositato il 13 giugno 1997, Z.F. e M. si rivolsero al Pretore di Rovigo, sez. distaccata di Adria, per sentir ordinare ai signori P.I. e F.G. di cessare la costruzione di...

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Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 30 gennaio 2014 n. 4628. Burlarsi del cognome altrui è atto di villania: ma la villania non è sanzionata penalmente. La quinta sezione penale della Cassazione ha assolto il giornalista Vittorio Feltri

Il testo integrale Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 30 gennaio 2014 n. 4628[1]   Si legge nella sentenza in commento che l’imputato, nel riferire di un’indagine diretta dal dottor Woodcock nell’esercizio delle funzioni di pubblico ministero, aveva fornito al lettore informazioni tali da far dubitare della bontà dell’inchiesta perché condotta da un magistrato il...

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Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 28 gennaio 2014, n. 1835. In tema di congedi parentali non vi è nessuna distinzione tra docenti assunti a termine e docenti assunto a tempo indeterminato

Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 28 gennaio 2014, n. 1835 Svolgimento del processo e motivi della decisione 1. La causa è stata chiamata all’adunanza in camera di consiglio del 12 dicembre 2013 ai sensi dell’art. 375 c.p.c. sulla base della seguente relazione redatta a norma dell’art. 380 bis c.p.c.: 2. La Corte d’appello...

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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 21 gennaio 2014, n. 1120. In materia di procedimento civile, sia ai sensi dell’art. 334 cod. proc. civ. che in base al combinato disposto di cui agli artt. 370 e 371 cod. proc. civ., le regole sull’impugnazione tardiva operano esclusivamente in tema d’impugnazione incidentale in senso stretto, e cioè proveniente dalla parte contro la quale è stata proposta l’impugnazione principale, solo alla quale è consentito presentare ricorso nelle forme e nei termini del ricorso incidentale, e solo la quale può avere interesse a contraddire e a presentare, contestualmente con il controricorso, l’eventuale ricorso incidentale anche tardivo. Quando invece il ricorso di una parte abbia contenuto adesivo al ricorso principale, i termini e le forme dell’impugnazione incidentale sono inapplicabili ed il ricorso stesso deve essere presentato in quelli propri del ricorso autonomo di cui agli artt. 325 cod. proc. civ.; a maggior ragione è soggetto ai detti termini ordinari qualsiasi ricorso proposto successivamente al primo, che ha comunque valenza d’impugnazione incidentale qualora investa un capo della sentenza non impugnato con il ricorso principale o lo investa per motivi diversi da quelli fatti valere con il ricorso principale

Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza  21 gennaio 2014, n. 1120 Ritenuto in fatto 1. – A seguito di appello proposto dal Comune di Campobasso avverso la sentenza del Tribunale della stessa città del luglio 2000, la Corte di appello di Campobasso, con sentenza resa pubblica l’11 ottobre 2007, in parziale riforma della predetta decisione,...

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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 28 gennaio 2014, n. 3705. Il reato di omesso versamento delle ritenute previdenziali ed assistenziali operate sulle retribuzioni dei lavoratori dipendenti e’ integrato, siccome e’ a dolo generico, dalla consapevole scelta di omettere i versamenti dovuti, sicche’ non rileva, sotto il profilo dell’elemento soggettivo, la circostanza che il datore di lavoro attraversi una fase di criticita’ e destini risorse finanziarie per far fronte a debiti ritenuti piu’ urgenti. il reato e’ configurabile anche nel caso in cui si accerti l’esistenza del successivo stato di insolvenza dell’imprenditore, in quanto e’ onere di quest’ultimo ripartire le risorse esistenti al momento di corrispondere le retribuzioni ai lavoratori dipendenti in modo da poter adempiere all’obbligo del versamento delle ritenute, anche se cio’ possa riflettersi sull’integrale pagamento delle retribuzioni medesime

Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 28 gennaio 2014, n. 3705 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. GENTILE Mario – Presidente Dott. GAZZARA Santi – Consigliere Dott. ORILIA Lorenzo – Consigliere Dott. ANDREAZZA Gastone – rel. Consigliere Dott. PAZZELLA...

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Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 29 gennaio 2014, n. 3958. Non è possibile subordinare la sospensione condizionale della pena all’adempimento di un obbligo risarcitorio in favore della parte offesa senza che quest’ultima abbia esercitato l’azione civile nel processo penale, potendo in tal caso il giudice soltanto prendere in considerazione, al fine di individuare gli adempimenti imponibili, gli accadimenti lesivi riconnessi causalmente al fatto di reato, che ne caratterizzano il contenuto offensivo

Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza  29 gennaio 2014, n. 3958 Fatto e diritto 1. Con sentenza del 20/02/2013, la Corte di Appello di Milano confermava la sentenza con la quale, in data 03/10/2008, il giudice monocratico del Tribunale della medesima città aveva dichiarato O.G. colpevole, nella sua qualità di amministratore del condominio sito...