Al fine di stabilire se l’atto di disposizione patrimoniale compiuto in vita dal de cuius sia lesivo della quota riservata ai legittimari, la donazione con riserva di usufrutto deve essere calcolata come donazione in piena proprietà. Per un maggior approfondimento sulla quota riservata ai legittimari cliccare sull’immagine seguente SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE...
Categoria: Sezioni Diritto
Corte di Cassazione, sezione III penale, sentenza 20 giugno 2016, n. 25451
In tema di accertamento delle imposte sui redditi, il D.P.R. n. 600 del 1973, art. 32, prevede una presunzione legale in base alla quale sia i prelevamenti che i versamenti operati su conti correnti bancari vanno imputati a ricavi e a fronte della quale il contribuente che eserciti un’impresa, in mancanza di espresso divieto normativo...
Corte di Cassazione, sezione III penale, sentenza 19 luglio 2016, n. 30479
Ai fini della configurabilità del delitto di violenza sessuale, la rilevanza di tutti quegli atti che, in quanto non direttamente indirizzati a zone chiaramente definibili come erogene, possono essere rivolti al soggetto passivo, anche con finalità del tutto diverse, come i baci o gli abbracci, costituisce oggetto di accertamento da parte del giudice del merito,...
Corte di Cassazione, sezione VI civile, sentenza 14 luglio 2016, n. 14414
Ai fini della pronuncia di addebito, non è sufficiente la sola violazione dei doveri previsti a carico dei coniugi dall’art. 143 c.c., ma occorre verificare se tale violazione abbia assunto efficacia causale nella determinazione della crisi coniugale ovvero se essa sia intervenuta quando era già maturata una situazione di intollerabilità della convivenza Suprema Corte...
Corte di Cassazione, sezione IV penale, sentenza 19 luglio 2016, n. 30548
In caso di trasferimento degli obblighi di garanzia su persona diversa dal proprietario, la responsabilità di questi residua nel caso in cui lo stesso sia in concreto tuttora in grado di esercitare il potere di controllo, ovvero nel caso in cui abbia affidato l’animale a persona non in grado di esercitare su di esso una...
Corte di Cassazione, sezione VI penale, sentenza 13 luglio 2016, n.29617
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE VI PENALE SENTENZA 13 luglio 2016, n.29617 Ritenuto in fatto 1. Con la sentenza indicata in epigrafe la Corte di appello di Perugia ha confermato quella con la quale il giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Perugia aveva condannato S.P., concessele le circostanze attenuanti generiche e quella di...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 5 luglio 2016, n. 13676
In tema di licenziamento per giusta causa, il lavoratore deve astenersi dal porre in essere non solo i comportamenti espressamente vietati ma anche qualsiasi altra condotta, anche extra lavorativa, che, per la natura e per le possibili conseguenze, risulti in contrasto con gli obblighi connessi al suo inserimento nella struttura e nell’organizzazione dell’impresa Suprema Corte...
Corte di Cassazione, sezione VI civile, sentenza 5 luglio 2016, n. 13721
Non sono soggetti a revocatoria gli atti esecutivi del piano di risanamento Il piano di risanamento attestato ai sensi dell’art. 67, lett. d) l.f. appartiene al genus delle convenzioni stragiudiziali adottate dall’imprenditore per rimediare alla situazione della crisi d’impresa, che trova la sua giustificazione nella volontà del legislatore di incentivare il riacquisto – da parte...
Corte di Cassazione, sezione VI civile, ordinanza 6 luglio 2016, n. 13818
Ai fini dell’ammissibilità della domanda ultratardiva, il mancato avviso al creditore da parte del curatore del fallimento, previsto dall’art. 92 l.f., integra la causa non imputabile del ritardo da parte del creditore; peraltro, il curatore ha facoltà di provare, ai fini dell’inammissibilità della domanda, che il creditore abbia avuto notizia del fallimento, indipendentemente dalla ricezione...
Corte di Cassazione, sezione I civile, sentenza 7 luglio 2016, n. 13854
L’errore che conduce all’annullamento del contratto, oltre che essenziale, cioè tale da determinare la parte a concludere il contratto, deve essere anche riconoscibile dall’altro contraente, nel senso che questi, in relazione al contenuto, alle circostanze del contratto e alle qualità dei contraenti, avrebbe dovuto rilevarlo, adoperando la normale diligenza, ovvero, ove si tratti di professionista,...