Fuori dai casi in cui la disciplina introduttiva dell’abolitio criminis preveda che il giudice dell’impugnazione decide sulla stessa ai soli effetti civili, nel giudizio sull’impugnazione dell’imputato avverso una sentenza di condanna agli effetti penali e agli effetti civili, il proscioglimento con la formula «perché il fatto non è previsto dalla legge come reato» preclude l’esame,...
Categoria: Sezioni Diritto
Corte di Cassazione, sezione VI civile, ordinanza 21 luglio 2016, n. 15101
In tema di sinistri derivanti dalla circolazione stradale, che l’apprezzamento del giudice di merito relativo alla ricostruzione della dinamica dell’incidente, all’accertamento della condotta dei conducenti dei veicoli, alla sussistenza o meno della colpa dei soggetti coinvolti e alla loro eventuale graduazione, al pari dell’accertamento dell’esistenza o dell’esclusione del rapporto di causalità tra i comportamenti dei...
Corte di Cassazione, sezione III civile, sentenza 20 luglio 2016, n. 14827
In merito alla questione dell’ammissibilità del formato pdf.zip tra i formati elettronici utilizzabili per le comunicazioni telematiche della Cancelleria. Il formato pdf.zip non muta il contenuto del documento, ma serve soltanto al fine di comprimere il file in sede di trasmissione, in modo che occupi uno spazio minore; non è in questo senso un formato...
Corte di Cassazione, sezione III civile, sentenza 7 luglio 2016, n. 13945
Gli impianti fognari, una volta inseriti nel sistema delle fognature comunali, rientrano nella sfera di controllo dell’ente pubblico che, come custode, risponde, ai sensi dell’art. 2051 c.c., dei danni collegati causalmente alla cosa, salva la prova del caso fortuito Suprema Corte di Cassazione sezione III civile sentenza 7 luglio 2016, n. 13945 REPUBBLICA ITALIANA IN...
Consiglio di Stato, sezione VI, sentenza 18 luglio 2016, n. 3179
Scaduto il termine previsto dalla norma il parere reso dalla Soprintendenza nell’ambito della procedura autorizzativa ex art. 146, D.Lgs. n. 42/2004 è da considerarsi privo dell’efficacia attribuitagli dalla legge e cioè privo di valenza obbligatoria e vincolante; la decorrenza del termine non ne impedisce tout court l’espressione, un siffatto parere può comunque essere reso nei...
Consiglio di Stato, sezione VI, sentenza 18 luglio 2016, n. 3186
Poiché nel giudizio amministrativo il rapporto processuale non perde la sua unitarietà per il fatto d’essere articolato in gradi distinti, la sopravvenuta carenza o l’estinzione dell’interesse al ricorso di primo grado determina l’improcedibilità non solo dell’appello, ma pure dell’impugnazione originaria spiegata innanzi al giudice di primo grado, e comporta dunque, qualora non si verta in...
Consiglio di Stato, sezione VI, sentenza 18 luglio 2016, n. 3191
In caso di impugnazione da parte del vicino di un permesso di costruire rilasciato a terzi, il termine di impugnazione inizia bensì a decorrere in linea di principio dal completamento dei lavori o, comunque, dal momento in cui la costruzione realizzata è tale che non si possono avere dubbi in ordine alla portata dell’intervento, ma,...
Consiglio di Stato, sezione VI, sentenza 18 luglio 2016, n. 3194
Il permesso in sanatoria ex art. 36 del d.P.R. n. 380 del 2001 è ottenibile solo a condizione che l’intervento risulti conforme alla disciplina urbanistica ed edilizia vigente al momento sia della realizzazione del manufatto e sia della presentazione della domanda, venendo viceversa in questione, con la “sanatoria giurisprudenziale”, un atto atipico con effetti provvedimentali...
Consiglio di Stato, sezione VI, sentenza 18 luglio 2016, n. 3197
Consiglio di Stato sezione VI sentenza 18 luglio 2016, n. 3197 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale Sezione Sesta ha pronunciato la presente SENTENZA ex artt. 38 e 60 cod. proc. amm. sul ricorso numero di registro generale 767 del 2016, proposto da: Ministero per i beni...
Corte di Cassazione, sezione III civile, sentenza 9 giugno 2016, n. 11816
La responsabilità del preponente ai sensi dell’art. 2049 cod. civ. sorge per il solo fatto che il comportamento illecito del preposto sia stato agevolato o reso possibile dalle incombenze a lui demandate dal preponente, purché però il primo non abbia agito per finalità o scopi esclusivamente personali e del tutto avulsi dalle incombenze o da...