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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 19 dicembre 2013, n. 51387. Pur se resta estraneo al procedimento penale per lottizzazione abusiva, l’acquirente degli immobili in cui questa si e’ concretata non e’ automaticamente qualificabile come terzo in buona fede rispetto all’attivita’ criminosa, vale a dire non puo’, sempre automaticamente, rimanere indenne dalla confisca degli immobili stessi. Infatti, qualora al momento dell’acquisto e nel periodo delle prodromiche trattative si comporti in modo imprudente e negligente, con tale imprudente e negligente condotta l’acquirente si pone in una situazione di inconsapevolezza che apporta un determinante contributo causale all’attivita’ illecita – per la quale norma incriminante, contravvenzionale, e’ sufficiente l’elemento soggettivo della colpa -, motivo per cui l’acquirente di immobili o terreni abusivamente lottizzati non puo’ dirsi terzo realmente estraneo al reato di lottizzazione abusiva se non prova di avere agito in buona fede partecipando inconsapevolmente all’operazione illecita dopo aver adempiuto ai doveri di informazione e conoscenza richiesti dall’ordinaria diligenza in relazione al contenuto specifico dell’attivita’ di compravendita immobiliare da lui posta in essere: adempimento la cui valutazione spetta naturalmente al giudice di merito, il quale – trattandosi di soggetto rimasto estraneo al processo per lottizzazione abusiva – non puo’ non essere il giudice dell’esecuzione

Suprema Corte di Cassazione sezione III Sentenza 19 dicembre 2013, n. 51387 Integrale EDILIZIA ED URBANISTICA – LOTTIZZAZIONE REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FIALE Aldo – Presidente Dott. AMORESANO Silvio – Consigliere Dott. MARINI Luigi – Consigliere Dott. GAZZARA...

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Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 17 dicembre, n. 50916. In tema di durata della custodia cautelare, ai fini della individuazione del termine di fase nel caso di condanna (in primo o in secondo grado) per piu’ reati avvinti dalla continuazione, occorre avere riguardo alla pena complessivamente irrogata per tutti i reati per i quali e’ in corso la misura coercitiva e non alle singole componenti della sanzione inflitta

Corte di Cassazione Sezione I Sentenza 17 dicembre 2013, n. 50916 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. CHIEFFI Severo – Presidente Dott. ZAMPETTI Umberto – Consigliere Dott. CAPRIOGLIO Piera M. – rel. Consigliere Dott. CASA Filippo – Consigliere Dott. BONI...

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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 17 dicembre 2013, n. 50929. Deve essere esclusa la veste di persona offesa in capo al privato danneggiato allorche’ si versi in ipotesi di abuso (edilizio) finalizzato unicamente a procurare a se’ o ad altri un ingiusto vantaggio patrimoniale

Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 17 dicembre 2013, n. 50929 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. TERESI Alfredo – Presidente Dott. MARINI Luigi – Consigliere Dott. ANDREAZZA Gastone – rel. Consigliere Dott. SCARCELLA Alessio – Consigliere Dott. ANDRONIO Alessandro...

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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 17 dicembre, n. 50928. L’art. 525 c.p.p. esige che a deliberare la sentenza concorrano a pena di nullità assoluta gli stessi giudici che hanno partecipato al dibattimento.

Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 17 dicembre 2013, n. 50928 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. TERESI Alfredo – Presidente Dott. FRANCO Amedeo – Consigliere Dott. MULLIRI Guicla – Consigliere Dott. ORILIA Lorenzo – rel. Consigliere Dott. RAMACCI...

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Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 3 gennaio 2014 n. 99. Non può essere disposta una misura cautelare ai danni della direttrice di una scuola dove alcune insegnanti hanno lamentato degli abusi ai danni dei bambini ad opera di una collega, sulla base di una non meglio motivata omissione del dovere di vigilanza

Il testo integrale   Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 3 gennaio 2014 n. 99[1] La direttrice aveva comunque invitato le denuncianti <a mettere per iscritto quanto da loro ritenuto riprovevole nella condotta della insegnante. Non solo, aveva anche indetto una riunione tra tutti gli insegnanti alla presenza della psicologa: condotta – osserva la sentenza...

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Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 11 dicembre 2013, n. 49832. Differenza tra furto con strappo e rapina. Ricorre la rapina allorché la “res” è particolarmente aderente al corpo del possessore e questi, istintivamente e deliberatamente, contrasta la sottrazione, cosicché la violenza necessariamente si estende alla sua persona

La massima Si configura il furto con strappo quando la  violenza è immediatamente rivolta verso la cosa e solo in via del tutto  indiretta verso la persona che la detiene, anche se, a causa della  relazione fisica intercorrente tra cosa sottratta e possessore, può derivare una ripercussione indiretta e involontaria sulla vittima, mentre ricorre la...