Suprema Corte di Cassazione sezione III Sentenza 19 dicembre 2013, n. 51387 Integrale EDILIZIA ED URBANISTICA – LOTTIZZAZIONE REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FIALE Aldo – Presidente Dott. AMORESANO Silvio – Consigliere Dott. MARINI Luigi – Consigliere Dott. GAZZARA...
Categoria: Diritto Penale e Procedura Penale
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 3 dicembre 2013, n. 48162. La circostanza aggravante di avere agito con crudeltà verso le persone ricorre quando le modalità della condotta rendono obiettivamente evidente la volontà di infliggere alla vittima sofferenze che esulano dal normale processo di causazione dell’evento e costituiscono un “quid pluris” rispetto all’attività necessaria ai fini della consumazione del reato, rendendo la condotta stessa particolarmente riprovevole per la gratuità e superfluità dei patimenti cagionati alla vittima con un’azione efferata, rivelatrice di un’indole malvagia e priva del più elementare senso d’umana pietà
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE I SENTENZA 3 dicembre 2013, n. 48162 Rilevato in fatto F.A. è stato chiamato a rispondere davanti al Tribunale per i minorenni di Palermo dei seguenti reati: -omicidio aggravato dai motivi futili e dall’avere agito con crudeltà per aver colpito con un cacciavite nella regione fronto-parietale sinistra G.C. , cagionando...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 17 dicembre, n. 50916. In tema di durata della custodia cautelare, ai fini della individuazione del termine di fase nel caso di condanna (in primo o in secondo grado) per piu’ reati avvinti dalla continuazione, occorre avere riguardo alla pena complessivamente irrogata per tutti i reati per i quali e’ in corso la misura coercitiva e non alle singole componenti della sanzione inflitta
Corte di Cassazione Sezione I Sentenza 17 dicembre 2013, n. 50916 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. CHIEFFI Severo – Presidente Dott. ZAMPETTI Umberto – Consigliere Dott. CAPRIOGLIO Piera M. – rel. Consigliere Dott. CASA Filippo – Consigliere Dott. BONI...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 17 dicembre 2013, n. 50929. Deve essere esclusa la veste di persona offesa in capo al privato danneggiato allorche’ si versi in ipotesi di abuso (edilizio) finalizzato unicamente a procurare a se’ o ad altri un ingiusto vantaggio patrimoniale
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 17 dicembre 2013, n. 50929 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. TERESI Alfredo – Presidente Dott. MARINI Luigi – Consigliere Dott. ANDREAZZA Gastone – rel. Consigliere Dott. SCARCELLA Alessio – Consigliere Dott. ANDRONIO Alessandro...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 17 dicembre, n. 50928. L’art. 525 c.p.p. esige che a deliberare la sentenza concorrano a pena di nullità assoluta gli stessi giudici che hanno partecipato al dibattimento.
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 17 dicembre 2013, n. 50928 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. TERESI Alfredo – Presidente Dott. FRANCO Amedeo – Consigliere Dott. MULLIRI Guicla – Consigliere Dott. ORILIA Lorenzo – rel. Consigliere Dott. RAMACCI...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 3 gennaio 2014 n. 99. Non può essere disposta una misura cautelare ai danni della direttrice di una scuola dove alcune insegnanti hanno lamentato degli abusi ai danni dei bambini ad opera di una collega, sulla base di una non meglio motivata omissione del dovere di vigilanza
Il testo integrale Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 3 gennaio 2014 n. 99[1] La direttrice aveva comunque invitato le denuncianti <a mettere per iscritto quanto da loro ritenuto riprovevole nella condotta della insegnante. Non solo, aveva anche indetto una riunione tra tutti gli insegnanti alla presenza della psicologa: condotta – osserva la sentenza...
Corte Costituzionale, sentenza n. 293 del 2 dicembre 2013. Dichiarata l’illegittimità costituzionale dell’art. 309 del codice di procedura penale, in quanto interpretato nel senso che la deducibilità, nel procedimento di riesame, della retrodatazione della decorrenza dei termini di durata massima delle misure cautelari, prevista dall’art. 297, comma 3, del medesimo codice, sia subordinata – oltre che alla condizione che, per effetto della retrodatazione, il termine sia già scaduto al momento dell’emissione dell’ordinanza cautelare impugnata – anche a quella che tutti gli elementi per la retrodatazione risultino da detta ordinanza
Sentenza 293/2013 Giudizio GIUDIZIO DI LEGITTIMITÀ COSTITUZIONALE IN VIA INCIDENTALE Presidente SILVESTRI – Redattore FRIGO Camera di Consiglio del 09/10/2013 Decisione del 02/12/2013 Deposito del 06/12/2013 Pubblicazione in G. U. 11/12/2013 Norme impugnate: Artt. 309 del codice di procedura penale, in relazione all’art. 297, c. 3°, del medesimo codice. Massime: Atti decisi: ord. 54/2013 Corte...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 11 dicembre 2013, n. 49832. Differenza tra furto con strappo e rapina. Ricorre la rapina allorché la “res” è particolarmente aderente al corpo del possessore e questi, istintivamente e deliberatamente, contrasta la sottrazione, cosicché la violenza necessariamente si estende alla sua persona
La massima Si configura il furto con strappo quando la violenza è immediatamente rivolta verso la cosa e solo in via del tutto indiretta verso la persona che la detiene, anche se, a causa della relazione fisica intercorrente tra cosa sottratta e possessore, può derivare una ripercussione indiretta e involontaria sulla vittima, mentre ricorre la...
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 17 ottobre 2013, n. 42656. In materia di responsabilità medica nella ricostruzione del nesso eziologico non può assolutamente prescindersi dall’individuazione di tutti gli elementi concernenti la causa dell’evento; solo conoscendo in tutti i suoi aspetti fattuali e scientifici il momento iniziale e la successiva evoluzione della malattia è poi possibile analizzare la condotta (omissiva) colposa addebitata al sanitario per effettuare il giudizio controfattuale e verificare se, ipotizzandosi come realizzata la condotta dovuta, l’evento lesivo sarebbe stato evitato “al di là di ogni ragionevole dubbio”.
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE V SENTENZA 17 ottobre 2013, n. 42656 Ritenuto in fatto 1. Con sentenza in data 27 gennaio 2012, la Corte d’appello di Bologna, in riforma della sentenza del Tribunale di Ravenna in data 30 gennaio 2008 appellata dal PM e dalla parte civile nei confronti dell’imputato M.M. , dichiarava non...
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 9 dicembre 2013, n. 49515. Il delitto di appropriazione indebita non riguarda soltanto la violazione del diritto di proprieta’, commessa mediante l’abusiva interversione del titolo del possesso: la condotta criminosa viene in considerazione anche in quanto realizza la violazione di un interesse, di un diritto diverso, compreso pur esso nella tutela penale dell’articolo 646 cod pen., e nell’ipotesi in cui la consegna della cosa a colui che se ne appropri illegittimamente sia eseguita da persona, diversa dal proprietario, che detenga legittimamente e autonomamente la cosa stessa
Suprema Corte di Cassazione Sezione V Sentenza 9 dicembre 2013, n. 49515 IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. LOMBARDI Alfredo – Presidente Dott. BEVERE Antonio – Consigliere Dott. LAPALORCIA Grazia – Consigliere Dott. SETTEMBRE A. – rel. Consigliere Dott. DEMARCHI ALBENGO Paolo...