Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 28 aprile 2014, n. 17826 Ritenuto in fatto 1. Il Gip del Tribunale di Genova applicava ai sensi dell’articolo 444 cod. proc. pen. a C.R. , imputato del reato di guida in stato di ebbrezza alcolica [art. 186, co. 2 lett. c) e co. 2 bis C.d.s.],...
Categoria: Diritto Penale e Procedura Penale
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 22 aprile 2014, n. 17621. La Corte d'Appello di Ancona, in parziale riforma di quella emessa dal Tribunale di Camerino , confermava la condanna alla pena di un anno e due mesi di reclusione in relazione ai reati di maltrattamenti, minacce aggravate, ingiurie, lesioni personali in danno della moglie convivente nonche' di violazione dell'articolo 189 C.d.S., commi 6 e 7, ritenuti avvinti dal vincolo della continuazione e con condanna al risarcimento del danno e rifusione delle spese processuali in favore della parte civile costituita. La Cassazione annulla con rinvio
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 22 aprile 2014, n. 17621 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. AGRO’ Antonio S. – Presidente Dott. LEO Guglielmo – Consigliere Dott. VILLONI Orlando – rel. Consigliere Dott. CAPOZZI Angelo – Consigliere Dott. APRILE...
Corte di Cassazione, S.U.P., sentenza 14 aprile 2014, n. 16208. Non viola il divieto di reformatio in peius di cui all'art. 597, comma 3, cod. proc. pen., il giudice di rinvio che, individuata la violazione più grave a norma dell'art. 81, cpv., cod. pen., in conformità a quanto stabilito nella sentenza della Corte di cassazione, pronunciata su ricorso del solo imputato, apporti per uno dei reati in continuazione un aumento maggiore rispetto a quello ritenuto dal primo giudice, pur non irrogando una pena complessivamente maggiore
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE S.U.P. SENTENZA 14 aprile 2014, n. 16208 Ritenuto in fatto 1. Con sentenza del 9 novembre 2009, la Corte di appello di Ancona, accogliendo l’appello del Pubblico Ministero proposto avverso la sentenza di proscioglimento pronunciata, in sede di giudizio abbreviato, dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Camerino...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 24 aprile 2014, n. 17794. Sono legittimamente confiscabili, a norma dell'art. 12 sexies d.l. n. 306 del 1992, i beni e le altre utilità di cui il condannato per determinati reati non possa giustificare la provenienza, senza che rilevi se tali beni siano o meno derivanti dal reato per cui è stata pronunciata condanna, avendo il legislatore posto una presunzione di illecita accumulazione patrimoniale, superabile peraltro attraverso una giustificazione circa la legittimità della loro provenienza da parte dei soggetti che hanno la titolarità o la disponibilità dei beni; ed ai fini dell'assolvimento di tale onere, da un lato non è sufficiente che sia fornita la prova di un rituale acquisto, essendo necessario che i mezzi impiegati per il relativo negozio derivino da legittime disponibilità finanziarie; dall'altro non si richiede che gli elementi allegati siano idonei ad essere valutati secondo le regole civilistiche sui rapporti reali, possessori o obbligazionari, ma solo che essi, valutati secondo il principio della libertà della prova e del libero convincimento dei giudice, dimostrino una situazione diversa da quella presunta, il che certamente non implica sufficienza di prospettazioni meramente plausibili, ma neppure coincide con un concetto di rigorosa prova
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 24 aprile 2014, n. 17794 Ritenuto in fatto 1. Con decreto del 3/8/2013 il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Rimini disponeva nei confronti di G.P. il sequestro preventivo finalizzato alla confisca ai sensi dell’art. 12 sexies l. 356/1992 della somma di denaro di €...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 24 aprile 2014, n. 17795. Il rigetto di un'istanza di sostituzione della misura cautelare con altra meno afflittiva implica per il giudice l'obbligo di motivare accertando in concreto e quindi in termini puntuali e precisi, se ricorrano specifiche situazioni che, in relazione alla gravità del fatto nonché alla natura ed al grado delle esigenze cautelari, rendano imprescindibile ed inevitabile la necessità di adottare e mantenere la misura cautelare più grave, dando conto, con criteri logici e di plausibile persuasività, delle ragioni giustificative di un provvedimento che, in nome di esigenze cautelari non altrimenti realizzabili sacrifica la libertà personale dell'indagato nella misura massima possibile
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 24 aprile 2014, n. 17795 Ritenuto in fatto 1. Con ordinanza del 4/7/2013 il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Livorno rigettava la richiesta di sostituzione della misura della custodia in carcere, applicata nei confronti di A.M. per i reati di rapina ai danni di...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 7 aprile 2014, n. 15463. E' da considerare nulla la revoca del provvedimento di ammissione dei testimoni qualora non vi sia una motivazione in merito alla loro superfluità
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE III PENALE Sentenza 7 aprile 2014, n. 15463 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. TERESI Alfredo – Presidente – Dott. GRILLO Renato – Consigliere – Dott. ORILIA Lorenzo – Consigliere – Dott. PEZZELLA Vincenzo –...
Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 28 aprile 2014, n. 17801. In tema di colpa medica, il 'rifiuto di cure mediche' consiste nel consapevole e volontario comportamento del paziente, il quale manifesti in forma espressa, senza possibilità di fraintendimenti, la deliberata ed informata scelta di sottrarsi al trattamento medico. Consapevolezza che può ritenersi sussistente solo ove le sue condizioni di salute gli siano state rappresentate per quel che effettivamente sono, quanto meno sotto il profilo della loro gravità.
Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 28 aprile 2014, n. 17801 Ritenuto in fatto 1. Con la sentenza indicata in epigrafe la Corte di Appello di Firenze ha parzialmente riformato la pronuncia di condanna emessa a seguito di rito abbreviato dal G.i.p. del Tribunale di Firenze nei confronti di C.A., che era stato tratto...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 23 aprile 2014, n. 17691. Ai fini della configurabilità del delitto di violazione degli obblighi di assistenza familiare, il soggetto obbligato in sede di separazione legale dei coniugi non ha la facoltà di sostituire, di sua iniziativa, la somma di denaro stabilita dal giudice civile a titolo di contributo per il mantenimento della prole con "cose" o "beni" che, secondo una sua scelta arbitraria, meglio corrispondano alle esigenze del minore beneficiario, quali computer o capi di abbigliamento
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 23 aprile 2014, n. 17691 Ritenuto in fatto e considerato in diritto 1. Con la sentenza sopra indicata la Corte di appello di Palermo confermava la pronuncia di primo grado del 01/03/2012 con la quale il Tribunale della stessa città aveva condannato alla pena di giustizia R.C. in...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 5 marzo 2014, n. 10471. Non c'è incompatibilità giuridica tra il sequestro penale e il diritto di credito del terzo assistito da garanzia reale. Nel caso in cui sia disposto il sequestro di un bene gravato da ipoteca, il terzo creditore può ottenere la soddisfazione del suo diritto solo in un momento successivo, ossia quando all'esito del processo penale sia disposta la confisca del bene; non può ottenere tutela invece attraverso la richiesta di revoca del sequestro penale o attraverso la promozione dell'azione esecutiva
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 5 marzo 2014, n. 10471 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ESPOSITO Antonio – Presidente Dott. TADDEI Margherita – Consigliere Dott. IASILLO Adriano – Consigliere Dott. RAGO Geppino – rel. Consigliere Dott. DI MARZIO...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 5 febbraio 2014, n. 5751. Chiarimenti in merito all’indice di edificabilità che ne precisano limiti e contenuto
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE III PENALE sentenza 5 febbraio 2014, n. 5751 1. Con sentenza del 13 luglio 2011 la Corte d’appello di Perugia – a seguito di appello proposto da V.R. , M.G. , Z.A. , D.F. , Ma.Gi.Ma. e G.P. avverso sentenza dell’8 marzo 2010 con cui il Tribunale di Spoleto...