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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 29 luglio 2015, n. 33413. Il territorio delle Isole Bermuda, anche se compreso nell’elenco dei paesi e dei territori d’oltremare (PTOM) di cui all’allegato II, T.F.U.E., non può essere equiparato al territorio di uno stato dell’Unione europea. Laddove non siano rispettate le norme doganali stabilite nel D.P.R. 23-1-1973, n. 43 (T.U.L.D.), risulta, pertanto, integrato un delitto di contrabbando punito dallo stesso T.U.L.D

Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 29 luglio 2015, n. 33413 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FRANCO Amedeo – Presidente Dott. DI NICOLA Vito – Consigliere Dott. ROSI Elisabetta – Consigliere Dott. PEZZELLA Vincenzo – Consigliere Dott. MENGONI...

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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 30 luglio 2015, n. 33591. Accertata la pericolosità sociale prima dell’applicazione della libertà vigilata, si devono distinguere i casi in cui l’applicazione della predetta misura sia facoltativa od obbligatoria

Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 30 luglio 2015, n. 33591 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. MANNINO Saverio F. – Presidente Dott. DI NICOLA Vito – rel. Consigliere Dott. ANDREAZZA Gastone – Consigliere Dott. ACETO Aldo – Consigliere...

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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 30 luglio 2015, n. 33602. Il tribunale, salvi i casi di evidenza dell’accertamento ossia di soluzione di una questione che sia ictu oculi definibile sulla base degli atti, non è tenuto a dirimere le questioni contabili essendo sprovvisto di poteri istruttori che sono incompatibili con l’incidente cautelare

Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 30 luglio 2015, n. 33602 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. MANNINO Saverio F. – Presidente Dott. DI NICOLA Vito – rel. Consigliere Dott. ANDREAZZA Gastone – Consigliere Dott. ACETO Aldo – Consigliere...

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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 9 settembre 2015, n. 36352. L’obbligo di informativa alla persona offesa la cui nozione non coincide con quella di danneggiato, in quanto la prima costituisce un elemento che appartiene alla struttura del reato, mentre il danneggiato è portatore di interessi connessi alle conseguenze privatistiche dell’illecito penale. In particolare la persona offesa dal reato deve essere individuata nel soggetto titolare dell’interesse direttamente protetto dalla norma penale e la cui lesione o esposizione a pericolo costituisce l’essenza dell’illecito. Ne consegue che il soggetto che assume di avere subito un pregiudizio dalla edificazione abusiva non è persona offesa dal reato, ma solo danneggiato, in quanto parte offesa è esclusivamente la pubblica amministrazione, che è titolare degli interessi attinenti alla tutela territorio protetti dalla norma incriminatrice. È perciò inammissibile il ricorso per cassazione avverso il decreto di archiviazione emesso de plano dal giudice per le indagini preliminari, senza che al denunciante, che aveva chiesto di esserne informato, sia stato notificato l’avviso della richiesta di archiviazione proposta dal pubblico ministero con riferimento all’infondatezza di una notizia di reato per contravvenzioni urbanistiche perché la legittimazione all’opposizione nei confronti della richiesta di archiviazione, cui è preordinato l’avviso di cui all’art. 408, comma 2, cod. proc. pen., non spetta al danneggiato, essendo persona offesa del reato urbanistico esclusivamente la pubblica amministrazione perché, in tema di violazioni urbanistiche, l’interesse protetto è quello sostanziale della protezione del territorio in conformità alla normativa urbanistica.

Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 9 settembre 2015, n. 36352 Ritenuto in fatto 1. Z.G. ricorre per cassazione impugnando il decreto di archiviazione indicato in epigrafe emesso dal gip presso il tribunale di Savona con il quale è stata ritenuta l’infondatezza della notizia di reato di cui all’articolo 44, comma 1, lettera a)...

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Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 28 luglio 2015, n. 33253. Costituisce violenza privata compiere manovre appositamente volte a impedire ad altro utente della strada di procedere nella direzione prescelta; si ha eccesso colposo in legittima difesa quando per errore di valutazione si trascendono i limiti dell’adeguatezza difensiva valutati ex ante

Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 28 luglio 2015, n. 33253 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. LOMBARDI Alfredo Mar – Presidente Dott. DE BERARDINIS Silvan – rel. Consigliere Dott. MICHELI Paolo – Consigliere Dott. PISTORELLI Luca – Consigliere...

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Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 27 luglio 2015, n. 32980. È legittimo il riconoscimento della sentenza straniera anche se non perviene dal Ministero della giustizia bensì per corrispondenza diretta tra autorità giudiziarie degli Stati membri. Pertanto, non è violata la disciplina procedimentale dettata dal D.Lgs. n. 161 del 2010 per il riconoscimento, in Italia, di una sentenza emessa da uno Stato membro allorchè il Ministro della giustizia non provveda all’invio alla Corte d’appello competente

Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 27 luglio 2015, n. 32980 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. CONTI Giovann – Presidente Dott. CITTERIO Carlo – Consigliere Dott. FIDELBO G. – rel. Consigliere Dott. MOGINI Stefano – Consigliere Dott. PATERNO’...

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Corte di Cassazione, S.U.P., sentenza 28 luglio 2015, n. 33040. In materia di sostanze stupefacenti, con riferimento alle ipotesi di illeciti riguardanti sostanze stupefacenti leggere

Suprema Corte di Cassazione S,U.P. sentenza 28 luglio 2015, n. 33040 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONI UNITE PENALI Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SANTACROCE Giorgio – Presidente Dott. CHIEFFI Severo – Consigliere Dott. FRANCO Amedeo – Consigliere Dott. CONTI Giovanni – Consigliere Dott. AMORESANO Silvio –...

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Corte di Cassazione, S.U.P., sentenza 28 luglio 2015, n. 33041. E’ammissibile la richiesta di riesame presentata, ai sensi dell’art. 324 cod. proc. pen., avverso il decreto di sequestro preventivo dal difensore di fiducia nominato dal rappresentante dell’ente secondo il disposto dell’art. 96 cod. proc. pen. ed in assenza di un previo atto formale di costituzione a norma dell’art. 39 d.lgs 231/2001, a condizione che, precedentemente o contestualmente alla esecuzione del sequestro, non sia stata comunicata l’informazione di garanzia prevista dall’art. 57 del decreto legislativo medesimo. E’ inammissibile, per difetto di legittimazione rilevabile di ufficio ai sensi dell’art. 591 cod. proc. pen., la richiesta di riesame di decreto di sequestro preventivo presentata dal difensore dell’ente nominato dal rappresentante che sia indagato o imputato del reato da cui dipende l’illecito amministrativo, stante il generale e assoluto divieto di rappresentanza posto dall’art. 39, comma 1, del d.lgs. n. 231/2001.

Suprema Corte di Cassazione S.U.P. sentenza 28 luglio 2015, n. 33041 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONI UNITE PENALI Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SANTACROCE Giorgio – Presidente Dott. SIRENA Pietro Antoni – Consigliere Dott. SIOTTO Maria Cristin – Consigliere Dott. CONTI Giovanni – Consigliere Dott. AMORESANO...

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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 28 luglio 2015, n. 33021. L’imprenditore che preferisce utilizzare la liquidità disponibile per procurarsi materie prime, continuare le lavorazioni e pagare i dipendenti, versando i contributi previdenziali e assicurativi, quand’anche ciò sia provato e giustificato da finalità di impresa, cionondimeno realizza il presupposto dell’inadempimento consapevole all’obbligo di corresponsione in favore dell’Erario, avendo questi il preciso dovere di assicurare la relativa provvista

Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 28 luglio 2015, n. 33021 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. MANNINO Saverio F. – Presidente Dott. ORILIA Lorenzo – Consigliere Dott. GAZZARA Santi – rel. Consigliere Dott. GRAZIOSI Chiara – Consigliere Dott....