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Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 18 marzo 2016, n. 5447. La riformulazione dell’art. 360, comma 1, n. 5), cod. proc. civ., disposta dall’art. 54 del decreto-legge 7 agosto 2012, n. 134, poi convertito con la legge 7 agosto 2012, n. 134, deve essere interpretata, alla luce dei canoni ermeneutici dettati dall’art. 12 delle preleggi, come riduzione al “minimo costituzionale” del sindacato di legittimità sulla motivazione

Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 18 marzo 2016, n. 5447 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ROSELLI Federico – Presidente Dott. VENUTI Pietro – Consigliere Dott. NOBILE Vittorio – Consigliere Dott. BERRINO Umberto – Consigliere Dott. DE GREGORIO Federico...

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Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 16 marzo 2016, n. 5226. Non sussiste incompatibilità tra il sussidio per lo svolgimento di lavori socialmente utili ed il compenso ricavato da diversa attività di lavoro subordinato, svolta a tempo parziale, con orario e modalità che non interferiscono con il lavoro socialmente utile

Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 16 marzo 2016, n. 5226 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. STILE Paolo – Presidente Dott. VENUTI Pietro – Consigliere Dott. NAPOLETANO Giuseppe – Consigliere Dott. NEGRI DELLA TORRE Paolo – Consigliere Dott. BALESTRIERI...

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Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 15 marzo 2016, n. 5056. La determinazione del luogo della prestazione lavorativa rientra nella potestà organizzativa datoriale ed incontra un limite solo nelle previsioni dettate in materia di trasferimento del lavoratore. Ne consegue che il lavoratore non può fondatamente dolersi di un aggravio della prestazione conseguente al mutamento del luogo della prestazione disposto dal datore di lavoro dal domicilio del prestatore alla sede dell’azienda

Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 15 marzo 2016, n. 5056 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ROSELLI Federico – Presidente Dott. MANNA Antonio – Consigliere Dott. TORRICE Amelia – Consigliere Dott. RIVERSO Roberto – Consigliere Dott. CAVALLARO Luigi –...

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Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 14 marzo 2016, n. 4920. Trattamento di fine rapporto e rendimento di polizza stipulata dal datore di lavoro con una società di assicurazioni al fine di garantire in ogni caso ai dipendenti il pagamento del trattamento medesimo sono crediti diversi per fatto costitutivo e natura; per l’effetto, l’eventuale giudicato formatosi sul primo non estende i propri effetti preclusivi ex art. 2909 cod. civ. anche sul secondo

Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 14 marzo 2016, n. 4920 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. STILE Paolo – Presidente Dott. NAPOLETANO Giuseppe – Consigliere Dott. MANNA Antonio – rel. Consigliere Dott. NEGRI DELLA TORRE Paolo – Consigliere Dott....

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Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 29 marzo 2016, n. 6068. La preposizione ad un ufficio, comporta, in mancanza di espresse limitazioni, il conferimento di tutti i poteri di direzione dell’ufficio; per gli uffici di livello dirigenziale la preposizione in forme diverse dal conferimento dell’incarico dirigenziale esclude unicamente le attribuzioni propositive (e di gestione) collegate alla predeterminazione degli obiettivi

Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 29 marzo 2016, n. 6068 Fatto Con ricorso depositato davanti al Tribunale di Modena in data 26 gennaio 2004 il dottor D.F. , direttore della casa di lavoro di Castelfranco Emilia (Modena), agiva nei confronti del Ministero della Giustizia per l’accertamento dello svolgimento delle mansioni superiori di dirigente...

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Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 10 marzo 2016, n. 4710. Il parametro dell’invalidità civile non può essere utilizzato – nella valutazione dell’invalidità ex lege n. 222 del 1984 – neanche come guida di massima, ove, nell’ambito di questa diversa valutazione, non si dia espressa ragione dell’adeguamento del parametro concernente la capacità lavorativa all’oggetto specifico della diversa invalidità da valutare, costituita dalla capacità di lavoro in occupazioni confacenti alle attitudini dell’assicurato

Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 10 marzo 2016, n. 4710 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. NAPOLETANO Giuseppe – Presidente Dott. DORONZO Adriana – Consigliere Dott. DE GREGORIO Federico – Consigliere Dott. LORITO Matilde – rel. Consigliere Dott. ESPOSITO...

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Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 23 marzo 2016, n. 5778. Il licenziamento del dirigente, motivato da una condotta colposa o comunque manchevole, deve essere considerato di natura disciplinare, indipendentemente dalla sua inclusione o meno tra le misure disciplinari previste dallo specifico regime dei rapporto, sicché deve essere assoggettato alle garanzie dettate a tutela del lavoratore circa la contestazione degli addebiti e il diritto di difesa.

Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 23 marzo 2016, n. 5778 Svolgimento del processo Con sentenza dell’11 – 18.10.2012 la Corte d’appello di Brescia, in parziale riforma della sentenza n. 199/2011 del Tribunale di Mantova impugnata da M. A., ha condannato la Alsafil s.p.a, a pagare a quest’ultimo la somma di € 108.330,00 a...